Tante critiche ma passa a larga maggioranza il Consuntivo 2024 che ha chiuso con un disavanzo inferiore di sette milioni rispetto al previsto
C’è un Iceberg all’orizzonte, bisogna cambiare rotta, ma non c’è coesione nel percorso da scegliere. Si possono riassumere così la maggior parte degli interventi critici di entrata in materia sul Consuntivo 2024 (che chiude con un disavanzo di 2 milioni di franchi, a fronte dei 9 milioni previsti) e sulla salute finanziaria di Lugano, che è stato votato stasera dal Consiglio comunale a larga maggioranza. Michele Foletti, il sindaco di Lugano, ha respinto gran parte dei rimproveri: «Stiamo facendo i compiti, siate anche orgogliosi della qualità di vita della Città». Gli ha fato eco il Capodicastero finanze Marco Chiesa: «Lugano ha la capacità di camminare contro vento».
Michele Malfanti, vicecapogruppo del Centro e relatore del rapporto della Commissione della gestione, rileva che il Consuntivo 2024 è già stato anestetizzato, «dalle prime conseguenze dell’approvazione del Preventivo 2025, con i 10 milioni di risparmi imposti al Municipio e l’attesa del nuovo piano degli investimenti e delle dismissioni patrimoniali». La revisione della spesa, però, ha toccato scuola e socialità (due settori che avrebbero dovuto essere esclusi). Malfanti ha evocato la «perdita di collegialità nel Municipio, serve una rotta chiara, condivisa e maggiore coesione» e ha invitato al realismo e a rispettare le richieste ripetutamente avanzate dalla Gestione: un organico stabile con personale di ruolo attestato a circa 1'300 unità, il livello di spesa corrente sui 460-470 milioni di franchi e investimenti netti nell’ordine dei 60 milioni di franchi annui”. Natalia Ferrara (Plr-Pvl): «A Lugano stiamo spendendo soldi che non abbiamo. Dove sono le riforme strutturali richieste da dieci anni?». Non tutti i bisogni in aumento debbono essere di competenze dell’ente pubblico, ha detto Ferrara: «Certo, bisogna proteggere i più fragili e tra loro ci sono anche quelli che vanno a lavorare e creano lavoro e reddito. Occorre che la Città forte ma snella. Possiamo rinunciare ad attività che sarebbero da esternalizzare in funzione di un cambiamento strutturale più che mai necessario». Secondo la capogruppo, la coesione «in Municipio è una chimera ed è stata poco seria la presentazione della revisione della spesa da parte del capodicastero finanze in Gestione».
Tiziano Galeazzi, nella sua ultima apparizione come capogruppo Udc, ha messo in evidenza aspetti lacunosi nel documento finanziario, come l’assenza del tema degli oneri di centralità, ossia i contributi da chiedere ai Comuni della cintura urbana per tutti i servizi che offre Lugano. Tra i compiti disattesi, il consigliere comunale ha rilevato che non c’è ancora il piano di rientro e di dismissioni di 250 milioni annunciato per fine giugno. Galeazzi ha sottolineato che «non siamo sul Titanic, sappiamo di avere un iceberg sulla rotta, ma siamo in grado di modificare la rotta». Nel rispetto della Governance della società partecipate, ha annunciato le dimissioni da consigliere comunale (dopo 12 anni) quando entrerà formalmente nel CdA della Casinò Lugano Sa e ha chiamato alla collaborazione di tutti i gruppi per uscire dalla crisi. Andrea Sanvido (Lega dei ticinesi) ha detto che la parola chiave è equilibrio concreto che metta al centro cittadino e il territorio, bisogna avere il coraggio di dare la precedenza alle ditte di Lugano non solo per una questione economica. Occorre un’Amministrazione snella, dobbiamo cambiare marcia, creare avanzi di esercizio strutturali. Non possiamo accettare di aumentare le tasse per nascondere l’incapacità di gestire, vanno fatte scelte di outsourcing».
Dal canto suo, la capogruppo della Sinistra Nina Pusterla ha spiegato il mancato sostegno, per manifestare la contrarietà rispetto ai contenuti politici e ai valori scelti dal Municipio e dalla maggioranza: «Se l’ente pubblico prestasse maggiore attenzione, investendo e progettando per il futuro di tutti, giovani, anziani, professionisti, persone in difficoltà economica, studenti, lavoratori, e non alla propaganda ansiogena del buon padre di famiglia, ci si renderebbe conto di come una Città non possa vincolare la sua progettualità e la sua capacità d’investimento al concetto di debito pubblico». Malgrado un tasso di autofinanziamento molto basso, resta un tabù l’aumento del moltiplicatore d’imposta, «dimenticando che le imposte sono una delle poche misure realmente socialmente giuste, perché commisurate al reddito dei contribuenti», ha ricordato Pusterla. Danilo Baratti (Verdi di Lugano), pur riconoscendo qualche passi avanti nel secondo rapporto di sostenibilità presentato di recente della Città ha ribadito l’astensione del gruppo ai documenti finanziari della Città. Anche perché nel Consuntivo 2024, c’è «un martellante invito alla riduzione della spesa corrente senza però che si apra un discorso serio sulle entrate (vedi moltiplicatore) strumenti in grado di leggere, dietro le cifre di quanto è entrato e uscito, una progettualità politica e i suoi risultati».
Secondo Foletti, «per troppi anni parlato di finanze, intanto Lugano è diventato l’unico motore economico e sociale del Cantone. Senza la forza propulsiva di Lugano, il Cantone sarebbe morto negli ultimi anni». Il sindaco ha chiesto un «atteggiamento più positivo da parte del Consiglio comunale, per migliorare e sviluppare la Città. Siamo quelli ricchi il problema con il Cantone non li risolveremo mai. Stiamo facendo i compiti, siate orgogliosi di Lugano, siete voi anche che dovrete darci la linea. Nelle decisioni importanti c’è unanimità in Municipio». Marco Chiesa, invece, ha ricordato che «tagliare la spesa non basterà, bisogna rivedere ciò che offriamo e con quali risorse lo offriamo. Lugano ha la capacità di camminare contro vento, mantenendo la progettualità». Il Capodicastero finanze ha chiarito che «revisione della spesa è stata approvata all’unanimità dal Municipio».
Edoardo Cappelletti (La Sinistra) è stato designato presidente del Consiglio comunale di Lugano. Ha preso il posto di Benedetta Bianchetti (Il Centro) che, nel suo intervento, ha sottolineato l’approvazione di molti messaggi importanti quest’anno e si è detta onorata di aver avuto la possibilità rappresentare la Città in diverse occasioni, partecipando a momenti ufficiali dal grande significato simbolico e a eventi organizzati da enti e associazioni varie, a manifestazioni e iniziative organizzate dai quartieri, conosciuto nuove realtà e instaurato un rapporto di prossimità con la popolazione nei vari incontri. Cappelletti ha richiamato l’importanza delle istituzioni, «quale strumento per rispondere ai problemi della popolazione e organizzare la convivenza civile. Un principio che rappresenta un baluardo contro una crescente antipolitica e frammentazione sociale; fenomeni purtroppo sempre più diffusi, ma rispetto ai quali anche questo Consiglio comunale può essere un argine”. Cappelletti ha ricordato anche la grave emergenza a Gaza che, «nel solco della tradizione umanitaria elvetica e della posizione recentemente espressa dal Municipio di Lugano, non può che risvegliare una comune sensibilità verso la popolazione civile colpita e interrogare anche le coscienze locali».