Luganese

Andrea Cometta: ‘Io condannato ingiustamente a Roma’

Performance del fotografo nei pressi di Palazzo di giustizia. La Cassazione non ha considerato opera d'arte una sua immagine che ritrae una persona nuda

Il fotografo ticinese
(Ti-Press)
3 luglio 2025
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“Atti osceni in luogo pubblico” è il titolo della performance messa in scena oggi pomeriggio dall’artista Andrea Cometta in via Pretorio nei pressi di Palazzo di giustizia a Lugano. All’origine dell’azione c’è il travaglio del fotografo perché si discute di una sua opera d’arte in un tribunale e non in un museo. Cometta ha infatti declamato la sentenza con cui la Corte di cassazione di Roma lo ha condannato a pagare 33mila euro alla persona ritratta nell’immagine poiché non riconosce alla fotografia oggetto della causa intentata contro di lui lo status di opera d’arte, ma banalmente la considera un’istantanea che ritrae una persona nella sfera della sua vita privata. In realtà, secondo Cometta, la persona ritratta stava posando per lui. Del resto, la foto oggetto della sentenza romana aveva fatto parte della selezione effettuata dal curatore Peter Weiermair ed esposta nella personale di Cometta alla Galleria d’arte moderna di Bologna ben cinque anni prima del processo. Questa presenza in un museo comporta l’esimente prevista dalla legge e l’artista non avrebbe più bisogno del consenso per utilizzare la stessa foto nell’ambito della propria ricerca e per quanto riguarda esposizioni e pubblicazioni.