Parla l’avvocato difensore del ragazzo, Eugenio Losco: ‘Continua a stare male, credo ci vorrà tempo perché possa riprendersi’
È durata quasi un’ora l’udienza di convalida del fermo nei confronti del 24enne che domenica sera, a Luino, ha accoltellato al cuore e ucciso il padre adottivo, un manager 57enne residente a Lugano. Il delitto è avvenuto nell’abitazione della madre, dove si trovava anche uno dei due fratelli, gemelli di 23 anni. Durante l’udienza, il giovane – dopo una prima fase in cui aveva confermato le proprie responsabilità – si è avvalso della facoltà di non rispondere, non essendo in condizioni psicologiche di sostenere l’interrogatorio.
«È stata un’udienza molto difficile, viste le condizioni del mio assistito, che continua a stare male, credo ci vorrà tempo perché possa riprendersi. È assente, dimostra di avere grosse difficoltà in questo momento. Appare bloccato. Anche per lui quanto accaduto è stato uno shock molto forte», ha dichiarato l’avvocato Eugenio Losco di Milano, che in passato aveva già assistito il giovane – anarchico dichiarato e coinvolto in varie manifestazioni, tra cui una a Como nel settembre 2019. Dalle dichiarazioni rese nel corso dell’udienza è emerso un quadro psicologico complesso, che potrebbe essere all’origine del raptus omicida. Un solo fendente, inferto con un coltello da cucina, è bastato a togliere la vita al 57enne.
Il giudice per le indagini preliminari, Marcello Buffa, al termine dell’udienza di convalida (il reato contestato è omicidio aggravato dai futili motivi) non ha ancora preso una decisione sulla custodia cautelare: si è riservato di decidere, probabilmente entro domani. Tuttavia, l’emissione dell’ordinanza di custodia in carcere appare scontata. «Alla luce di quanto emerso oggi pomeriggio, riteniamo necessari accertamenti a tutto campo – ha aggiunto l’avvocato del ragazzo –. Ed è quanto siamo intenzionati a chiedere al pubblico ministero che coordina le indagini. Sappiamo che il magistrato è del nostro stesso avviso: il mio assistito è un giovane da studiare a fondo».
Questa mattina, il pm Carlo Enea Parodi ha conferito l’incarico al medico legale per l’autopsia sulla salma del manager. Una volta completato l’esame, la Procura di Varese dovrebbe autorizzarne il trasferimento in Ticino, non essendoci ulteriori esigenze investigative. La ricostruzione del parricidio da parte dei Carabinieri di Luino e del Nucleo investigativo di Varese appare priva di zone d’ombra. Tutto sembra tragicamente chiaro. Quella che doveva essere una tranquilla domenica in famiglia si è trasformata in un dramma improvviso. Manca il movente, o meglio c'è, ma resta celato dietro un riserbo dovuto.