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Ieri su Lugano una supercella, ‘il temporale più violento che c’è’

Il fenomeno ha devastato il bosco di Trevano, ma per fortuna non ha causato feriti. Il meteorologo: ‘Si tratta di un luglio particolarmente piovoso’

In sintesi:
  • Al Ciani misurati circa 80 chilometri orari di vento, a Stabio 50 millimetri di pioggia in mezz’ora
  • Roland David (Sezione forestale del Dt): ‘Ha piovuto molto, ma i terreni non sono saturi, monitoriamo la situazione’
Il bosco di Trevano devastato
(Rescue Media)
25 luglio 2025
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Tra i vari tipi di temporale, è quello più violento che ci sia. È la cosiddetta supercella, e come ci spiega Luca Nisi di MeteoSvizzera, è il fenomeno che nel tardo pomeriggio di ieri si è abbattuto sul Luganese, in particolare sulla zona tra Cornaredo, Canobbio e Porza. Un maltempo con pioggia battente, forti raffiche di vento, grandine, che ha causato lo sradicamento di diversi alberi. In particolare, il bosco di Trevano è stato devastato.

Evento raro, ma non eccezionale per il Sottoceneri

«Non si tratta di un evento eccezionale per il Sottoceneri, ma capita comunque poche volte – spiega il meteorologo –. Possono esserci annate nelle quali non si verifica il passaggio di supercelle e altre invece nelle quali ne abbiamo un paio. Per citare un esempio recente, abbiamo il violento temporale che ha causato una grandinata a Locarno nell’estate del 2023 oppure quello che ha causato danni sul Piano di Magadino, all’hangar dell’aeroporto e una caduta di pianta al campeggio di Tenero che, purtroppo, aveva causato anche una vittima». Quest’anno, l’epicentro del fenomeno si è localizzato nella zona nord di Lugano, al confine con i comuni di Canobbio e Porza, con allagamenti di diverse abitazioni private, ma anche della Cornèr Arena, senza creare danni permanenti alla pista di ghiaccio fortunatamente, come ci dicono dalla Città.

Circa 80 km/h al Ciani

I venti sono stati molto tempestosi: «Abbiamo misurato raffiche di circa 80 chilometri orari alla nostra stazione di monitoraggio al parco Ciani e verosimilmente sono stati anche di più a nord, dove l’intensità è stata maggiore», ipotizza Nisi. In ogni caso, è escluso che si sia trattato di un piccolo tornado come hanno pensato in alcuni, vista la forza del vento. «Dalle analisi in nostro possesso, sembra proprio che si sia trattato di una supercella, ovvero il temporale più violento che ci sia. Ma le rotazioni sono al suo interno e non al suolo, non parliamo di un tornado, le raffiche sono lineari e spirano nella stessa direzione e questo lo vediamo bene anche dallo sradicamento degli alberi. Si tratta di fenomeni che idealmente si sviluppano in pianura, noi abbiamo la Pianura padana molto vicino e in particolare il Sottoceneri è esposto a questi passaggi, mentre la probabilità di questi eventi nell’Alto Ticino è molto più bassa, dato che sono disturbati dalle montagne alte». Alta anche l’intensità delle precipitazioni: «La supercella ha poi raggiunto il Mendrisiotto e a Stabio si sono misurati oltre 50 millimetri di pioggia in mezz’ora».

I pompieri erano pronti

Il maltempo naturalmente ha allertato anche i Pompieri di Lugano, in particolare, e quelli del Mendrisiotto, per un totale di oltre cinquanta interventi. «Dalle 17.30 e in una sola ora abbiamo ricevuto 45 chiamate – ci dice il comandante dei Pompieri di Lugano Federico Sala –, abbiamo concluso tutto entro la una di notte». Interventi per allagamenti, ma soprattutto sradicamenti di piante. «Abbiamo dovuto liberare strade ostruite da alberi caduti, lavorare sulla messa in sicurezza. Fortunatamente non è rimasto coinvolto nessuno». La risposta dei militi è apparsa efficiente ed efficace, anche grazie alla buona preparazione: «Sì, in effetti eravamo già preparati. A parte i nostri professionisti, c’erano le squadre di picchetto e il materiale d’intervento supplementare, in quanto avevamo ricevuto le allerte meteo».

Luglio particolarmente piovoso

Le precipitazioni sono poi proseguite nel corso della notte e della mattinata, ma il peggio sembra essere alle spalle. «Questa supercella si è ‘mangiata’ buona parte dell’instabilità atmosferica e quindi, pur essendoci le condizioni per ancora dei rovesci oggi e magari domani, la probabilità di altri fenomeni così intensi è decisamente molto bassa», rassicura Nisi. Il meteorologo aggiunge tuttavia che si tratta di un luglio particolarmente piovoso. «Di acqua ne è arrivata nelle ultime settimane, come nel mese di luglio non vedevamo ormai da diversi anni. Atipico soprattutto per la frequenza di piogge e temporali. È un mese particolare anche dal profilo delle temperature, al momento sembrerebbe che termineremo il mese in linea con le medie del periodo 1991-2020, che è un fatto raro, dato che solitamente i valori negli ultimi anni tendono a essere superiori alla norma».

Bosco di Trevano devastato

Il violento evento meteorologico non ha dunque causato fortunatamente feriti, ma lascerà un segno sul paesaggio in particolare nella zona di Trevano. «Il bosco (che è demanio cantonale, ndr) è devastato – conferma Roland David, capo della Sezione forestale del Dipartimento del territorio –, l’impatto a livello visivo sarà importante per alcuni mesi e forse anni. Attualmente la squadra del nostro quinto circondario è all’opera per il primo intervento di sgombero, ci sarà poi una messa in sicurezza del terreno per evitarne l’erosione e altri rischi e poi procederemo con la sostituzione degli alberi, per la quale ci vorrà comunque tempo». La riqualifica di quel bosco, sottolinea David, era già prevista da tempo nell’ambito dei lavori per il Nuovo Quartiere Cornaredo. «Eravamo pronti a partire, ora dovremo aggiornare il progetto ma per l’inverno saremo nuovamente pronti». Nessun rischio particolare, infine, per i terreni a causa delle tante e forti piogge di luglio: «Stiamo monitorando la situazione, ma al momento non vediamo grossi problemi legati alle precipitazioni, i terreni non sono saturi e per fortuna bastano una giornata di vento e caldo per tornare alla normalità».