Nella vertenza primo round ai ricorrenti, ma il Municipio si rivolge al Tribunale amministrativo e pubblica un nuovo progetto, anch'esso contestato
Solitamente nei nuclei di paese si tende a limitare la circolazione di vetture. La tendenza è in atto praticamente ovunque. Anche a Cadempino, dove, però, l’autorità comunale vorrebbe realizzare una strada a doppio senso di marcia nel cosiddetto nucleo di sopra, allargando l’attuale sentiero pedonale sterrato. Il progetto non piace a tutti ed è sorta una controversia. Chi contesta l’operazione la ritiene irragionevole, visto che i posteggi sono stati quasi tutti eliminati e i residenti parcheggiano l’auto nei due piani interrati dell’autosilo presso la Casa comunale.
La vertenza è aperta da un po’ di tempo. Un primo ricorso è stato accolto dal Consiglio di Stato (CdS), che ha annullato l’approvazione del progetto stradale precedente, ma il Municipio si è rivolto al Tribunale amministrativo cantonale (Tram), ha presentato e posto in pubblicazione un nuovo progetto modificando le procedure per la posa della segnaletica stradale, in linea con quanto indicato nella decisione del CdS. Pure il nuovo progetto è stato contestato per una serie di ragioni. Anzitutto, perché il Tram non ha ancora deciso in merito al precedente ricorso, pertanto l’Esecutivo non dovrebbe far pubblicare documentazione che, nella sostanza, ricalca ed è inerente a quella sub judice, per dirla con i giuristi.
Per districare la matassa bisogna volgere lo sguardo al passato. La strada viene citata nel primo messaggio che venne presentato sette anni fa. Poi, però, il Municipio lo annullò e ne ripresentò due distinti nel settembre del 2018, suddividendo la richiesta di credito originaria di 4,24 milioni di franchi in una di 1,15 milioni per le opere di sistemazione del nucleo di sotto (interventi in questo caso già realizzati) e in una di 3,1 milioni per gli interventi previsti nel nucleo di sopra. Nei messaggi votati dal Consiglio comunale successivamente si legge che il Municipio di Cadempino ha inserito nelle priorità della legislatura la sistemazione dei nuclei di Cadempino (nuclei di sopra e di sotto). Gli interventi prevedono il risanamento di tutte le infrastrutture esistenti (comunali e pubbliche), la valorizzazione del comparto attraverso l’integrazione di elementi di arredo in acciaio Cor–Ten e la pavimentazione delle superfici stradali e pedonali con una tipologia di fondo, tipo ghiaia stabilizzata, che si possa inserire al meglio nel contesto dei nuclei. Per il nucleo di sopra di Cadempino, l’idea del Municipio era quella di creare un accesso più semplice e più sicuro, rispetto all’attuale ingresso accanto al ristorante che si affaccia sulla strada cantonale.
Rispetto alla pianificazione, occorre fare un altro passo indietro. Sì, perché al momento della modifica del Piano regolatore (Pr), nell’allegato inviato al Consiglio di Stato, il Municipio ha chiaramente indicato che non sono previste nuove strade e non vengono allargati i calibri stradali attuali. Tuttavia, la modifica di Pr conteneva l’allargamento di quel sentiero al posto del quale è indicata una vera e propria nuova via d’accesso al nucleo. Però, manca la pianificazione di dettaglio sul Piano del traffico, probabilmente perché l’Esecutivo aveva garantito che non avrebbe creato una nuova strada. Ora, chi la contesta, chiede il mantenimento dell’attuale passo pedonale. Nel Pr, la strada è inserita al confine di un esproprio di un ampio terreno sul quale dovrebbe partire a breve un cantiere per la realizzazione di un immobile. Recentemente, l’autorità cantonale ha consentito al nuovo proprietario del sedime di creare una via d’accesso dalla strada cantonale per raggiungere l’abitazione. Quindi, la strada che il Municipio vuole realizzare non verrebbe utilizzata nemmeno dai residenti della futura costruzione. Una strada che non servirebbe nemmeno le palazzine edificate a monte della nuova Casa comunale siccome una parte di via Virano è stata trasformata in via Strecia e un nuovo accesso sarebbe inutile.
Insomma, l’opera è considerata del tutto superflua e soprattutto troppo onerosa: quando vennero immaginati gli interventi, il Comune godeva di una situazione finanziaria brillante, con un moltiplicatore d’imposta del 53% (nel 2017). Sette anni fa il Municipio considerava nel suo messaggio l’investimento “sopportabile finanziariamente”, rispettoso del principio di equilibrio finanziario e non era previsto un aumento del moltiplicatore d’imposta. Poi c’è stata la partenza di Kering, l’anno successivo, gigante della moda legato a grandi marchi tra i quali Gucci, e suo più importante contribuente, che aveva immediatamente causato un rialzo di 7 punti percentuali. Il disimpegno del colosso del lusso e il conseguente crollo degli introiti provenienti da imposte, aveva ha avuto conseguenze simili sui comuni limitrofi, ma restando a Cadempino l’incremento è stato costante negli ultimi anni, dal 60% del 2020 al 65% del 2023 fino al 70%. Oltretutto, il credito d’investimento concesso dal Consiglio comunale sarebbe da considerarsi in concreto ampiamente scaduto, a distanza di sette anni dalla sua richiesta e cinque anni dalla sua concessione, solo poiché è stato utilizzato in minima parte vista la spesa di qualche franco di progettazione. Per cui, se proprio il Municipio volesse, dovrebbe chiedere nuovamente il credito (che nel frattempo sarà diventato più oneroso) al Consiglio comunale, per una nuova risoluzione.