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Scuole di Lugano, preoccupa la denatalità

Fioriscono i progetti e le iniziative didattiche nelle sedi della Città ma calano i bambini delle Elementari (-80 su un totale di 2'090) rispetto al 2024

18 giugno 2025: ultimo giorno di scuola per gli allievi di Brè, che ora frequentano la sede di Ruvigliana
(Keysone/Ti-Press)
3 settembre 2025
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Lunedì non ha riaperto la sezione di Scuola elementare di Brè, per ora, sul monte è rimasto l’asilo che è frequentato da dieci bambini. È lo stesso Lorenzo Quadri, municipale responsabile a Lugano, ad annunciare la chiusura nell’ambito della consueta conferenza stampa di apertura dell’anno scolastico. Il Capodicastero non ha nascosto una certa preoccupazione per il calo di un’ottantina di allievi delle Elementari (su un totale di 2’090), che si è concretizzato con la riduzione di 5 sezioni rispetto al 2024 (complessivamente ora sono 119): «La diminuzione delle sezioni è dovuta numeri inequivocabili. Queste cifre devono far riflettere, perché la denatalità è un dato di fatto, ma il Municipio intende mantenere le piccole sedi e la scolarizzazione per quartiere pur dovendo fare i conti con la realtà dei numeri». In merito alle misure di risanamento finanziario, Quadri ha confermato la soppressione della settimana di scuola a Mascengo, considerandola una rinuncia «sopportabile visto che la Città di Lugano offre comunque quattro settimane fuori sede».

Riaperta Nante

Gli allievi dell’Istituto scolastico di Lugano sono 3’267, dei quali 1’177 negli asili che da quest’anno hanno 69 sezioni, (una in più rispetto al 2024 con una media per sezione di 17,06 bambini). La sede più grande è quella di Viganello con 227 iscritti alla Scuola elementare (Molino Nuovo 221). Quest’anno sono entrati in servizio 9 nuovi insegnanti. Inoltre, in collaborazione con il Decs, saranno aperte due nuove sezioni inclusive nelle sedi di Elementare di Molino Nuovo e Besso, che si aggiungono alle sezioni istituite negli ultimi anni (6 alla scuola dell’infanzia e 3 alla scuola elementare). Annunciata pure la riapertura della Scuola montana di Nante, che sarà inaugurata sabato 13 settembre, con un pomeriggio di porte aperte dedicato agli allievi e alle famiglie, dopo un anno e un investimento di tre milioni di franchi. Durante i lavori, gli allievi sono stati accolti nella Casa Montana della Fondazione Vanoni a Mascengo. A Cadro è terminata la sistemazione esterna della nuova scuola dell’infanzia, inaugurata nel 2024 con quattro sezioni, una mensa, una piazza d’ingresso concepita anche come spazio per eventi di quartiere e il nuovo campo in erba naturale. È stato inoltre rinnovato il parco giochi dell'asilo di Villa Luganese. Negli ultimi dieci anni la Città ha investito quasi 80 milioni di franchi nell’edilizia scolastica, confermando l’impegno per rinnovare e valorizzare il proprio patrimonio immobiliare. Un impegno riconosciuto a livello culturale e professionale: gli asili di Molino Nuovo, Cadro e la mensa di Viganello saranno aperti in via straordinaria al pubblico nel primo fine settimana di ottobre, nell’ambito della prima edizione ticinese di Open House.

‘CyberSbullo’: ultimati i filmati

Fabio Valsangiacomo, direttore generale dell’Istituto scolastico di Lugano, ha presentato progetti e iniziative didattiche. Cominciamo dai due filmati realizzati dalle quarte elementari di Molino Nuovo dello scorso anno (docenti Erik Schamberger e Roberto Milesi), grazie al supporto di Rsi WeTube nell’ambito della campagna “CyberSbullo”, promossa dalla Polizia della Città di Lugano e rivolta agli allievi di quarta e ai loro genitori. I bambini, affiancati dagli esperti della Rsi e dai consulenti della Fondazione Aspi (Aiuto, sostegno e protezione dell’infanzia) per la parte più concettuale, hanno partecipato da protagonisti alla realizzazione. Un altro progetto si è concretizzato con i filmati intitolati “Dalla sberla all’asilo alla direzione delle scuole”. Si tratta di testimonianze storiche di maestre e maestri oggi ottuagenari, che sono state curate dal Museo della memoria dell’Associazione ticinese terza età (Atte). Lo scopo è raccontare la storia delle scuole cittadine attraverso la voce di chi le ha vissute, più di 70 anni fa come allievo poi come insegnante. È in fase di studio l'idea di valorizzare questi filmati attraverso attività didattiche dedicate agli allievi. I protagonisti delle interviste sono l’ex direttore, Fernando Gilardi, l’ex vicedirettore, Flavio Perseghini, l’ex docente di educazione fisica, Marili Bernasconi, l’ex docente di scuola elementare e poi di scuola media, Silvano Montanaro, e le ex docenti di scuola dell’infanzia Elena Cedro e Silva Maspero.

‘Andiamo a teatro? – Semi di meraviglia’

Questo autunno prenderà il via un altro progetto culturale, in collaborazione con il Teatro Pan di Lugano, pensato per avvicinare i giovani, in modo più coinvolgente, al mondo affascinante del teatro. Con la Rassegna “Senza Confini – Semi di meraviglia”, si andrà oltre la rappresentazione teatrale: letture, schede e laboratori, incontri con gli attori e le attrici protagonisti, offriranno al giovane pubblico un percorso ricco e stimolante, capace di accompagnare la loro educazione artistica, umana, culturale e sentimentale. Si partirà con sei classi di scuola elementare. Non solo. Rete Uno della Rsi e l’Istituto di Lugano vogliono dare spazio alle attività che si svolgono oltre le aule scolastiche: i microfoni seguiranno l’esperienza dell’Aula nel Bosco, dove i bambini imparano esplorando la natura, grazie alla collaborazione con il Museo di Storia naturale. Le loro scoperte e i loro racconti diventeranno storie da ascoltare in radio, unendo la didattica al piacere della narrazione orale. Lo scorso anno scolastico è partito un progetto in collaborazione con Lac edu e il Masi, pensato per avvicinare i futuri cittadini al mondo museale della città, con il supporto delle esperte di educazione alle arti plastiche del Decs. Lo ha illustrato Isabella Lenzo Massei, responsabile della Mediazione culturale del Lac.

Democrazia, apertura e rispetto delle diversità

“La partecipazione alla vita democratica, sia locale che globale, con particolare attenzione sull’atteggiamento di apertura al mondo, al confronto civile e al rispetto delle diversità”: è stato il tema (tratto dal Piano di studio della scuola dell’obbligo ticinese) della recente riunione dei docenti di quest’anno che è durata un giorno intero. Il professor Fabio Merlini ha tenuto la conferenza plenaria dal titolo “Una democrazia sotto assedio. Linee di resistenza e ruolo della scuola”, nel pomeriggio i docenti hanno preso parte a due atelier tematici, che spaziavano da temi come la città ecosostenibile, l’inclusione e l’accessibilità scolastica, i numeri e le culture, fino al teatro come luogo di relazione, espressione e diversità, letteratura come chiave di accesso alla società, la mediazione scolastica, le tecnologie e i social.