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‘L’introduzione delle zone 30 è un atto di buon senso’

Andrea Togni, coordinatore del comitato interpartitico a sostegno del limite di velocità, presenta le ragioni del sì: ‘Non è una crociata contro l’auto’

La misura coinvolgerà anche Biogno
(Ti-Press )
3 settembre 2025
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«Da liberale dico che la vera libertà rispetta tutti». Andrea Togni inizia con questa premessa la conferenza stampa di presentazione del comitato ‘Pro Lugano Zone 30’, tenutasi a Biogno. Un luogo non scelto a caso, in quanto proprio in quel nucleo a Breganzona ci saranno diverse vie toccate dalla misura prevista: il passaggio da zone a 50 km/h a 30. «E da automobilista – prosegue – dico che la mia voglia di guidare deve corrispondere anche a quella di abitare e vivere all’interno dei quartieri». Si è ormai entrati nel vivo della campagna in vista della votazione del 28 settembre e, al rientro delle vacanze estive, a Lugano gli schieramenti iniziano a rilanciare il tema dell’introduzione di un ulteriore 19% di strade a 30 km/h a Lugano alle quali si aggiungono due vie a zona 20 km/h. A prendere la parola nella presentazione odierna sono stati rappresentanti di diversi partiti in Consiglio comunale a Lugano a dimostrazione che il voto a favore raccoglie un sostegno trasversale, gli unici assenti sono stati l’Udc-Udf, la Lega – i due partiti che hanno lanciato il referendum –, Avanti con Ticino&Lavoro e Più Donne.

‘Le vie di scorrimento non sono toccate’

Nel suo intervento, Togni ha voluto ribadire alcuni concetti espressi anche nel messaggio municipale, definendo il progetto in votazione «un’iniziativa di buon senso. Le zone che diventeranno a 20 km/h sono solo due – attorno al Casinò di Lugano e la via di accesso alla Foce – mentre quelle che passeranno a 30 km/h riguardano esclusivamente le aree residenziali. Tutte le altre, ovvero le vie di scorrimento, rimarranno a 50 km/h. Chi sostiene che si voglia generalizzare il limite di 30 km/h in tutta Lugano, non dice il vero».

Per Togni, coordinatore del comitato e appassionato di motori, ci sarebbe anche un chiaro miglioramento in termini di sicurezza. «Tra i 50 e i 30 km/h ci sono venti metri di differenza nello spazio di frenata», ha spiegato, sottolineando anche i benefici sul fronte dell’inquinamento acustico: «Riducendo la velocità, il rumore generato dal traffico scende fino al 50%». Togni ha concluso tornando al concetto iniziale di libertà: «Spesso ci lamentiamo se sotto casa nostra qualcuno sfreccia in auto, ma poi, quando siamo noi al volante, ce ne dimentichiamo».

‘Più sicurezza per gli anziani’

A intervenire per il Centro è stata Laura Tarchini, che ha posto l’accento sull’invecchiamento della popolazione: «Questo progetto tutela le persone più fragili e con maggiori difficoltà motorie, come anziani e disabili. Oggi, gli over 65 rappresentano il 23% della popolazione ticinese, ma nel 2030 raggiungeranno il 30%. Gli anziani si muovono prevalentemente a piedi e l’introduzione delle zone 30 nei quartieri permetterà di proteggere non solo i bambini nel tragitto casa-scuola, ma anche queste fasce d’età spesso dimenticate».

Le ha fatto eco il capogruppo del Centro Paolo Beltraminelli: «Proprio oggi il Consiglio federale ha deciso come si potranno introdurre le zone 30 nei Comuni. Il messaggio che sarà votato dalla popolazione è perfettamente in linea con quanto stabilito da Berna, che ha posto dei paletti precisi per le vie di scorrimento. A Lugano si interverrà solo nelle zone residenziali. I contrari sostenevano che il progetto sarebbe stato stravolto da Berna, ma così non è stato, a conferma della sua validità».

‘Vogliamo una vita più serena’

Nina Pusterla (Ps), anche lei membro del Comitato, ha condiviso le posizioni precedenti, aggiungendo: «Tutti coloro che vivono in una zona 30 possono testimoniare quanto sia più sereno e sicuro abitare in quartieri dove la velocità è moderata». Per Pusterla, la votazione rappresenta anche una questione di coerenza: «Ricordo che la Città partecipa ogni anno al progetto Pedibus e che tutti i bambini hanno ricevuto volantini informativi. Sarebbe poco coerente non accompagnare questo importante impegno con l’introduzione di zone sicure in cui muoversi».

Sulla sicurezza è intervenuto anche Marco Vitali, presidente di Pro Velo: «A Lugano ci sono pochissime piste ciclabili rispetto al resto della Svizzera, forse siamo la città con il numero più basso. Qui non abbiamo la stessa mentalità del Nord Europa, ma con il limite di 30 km/h nei quartieri sarà possibile permettere a più genitori di mandare i figli a scuola in bicicletta, cosa che oggi spesso evitano perché lo ritengono pericoloso».

‘I referendisti dicono menzogne’

All’interno del Comitato ci sono anche dei rappresentanti dei Verdi che, pur avendo sostenuto una decurtazione del credito previsto nel messaggio municipale, sono sempre stati favorevoli all’idea di fondo del progetto. Danilo Baratti, nel suo intervento, ha contestato alcune tesi dei contrari: «Loro (i contrari, ndr) sostengono che l’elettrificazione progressiva dei veicoli annullerebbe i presunti benefici ambientali. È un’argomentazione fallace: la maggior parte delle auto che circoleranno nei prossimi anni sarà ancora a benzina, e il rumore principale a basse velocità deriva dagli pneumatici, non dal motore». Baratti, sottolinea anche che «i contrari affermano che questa sarebbe solo la prima fase di una strategia più ampia. Questa è la grande menzogna alla base della loro propaganda. Nessuno lo ha mai detto: si tratta semplicemente di codificare una situazione già esistente, dato che nei tratti interessati si viaggia già oggi a velocità ridotte, per prudenza o per necessità, come proprio il tratto di strada che porta qui a Biogno».