Per la consigliera comunale dei Verdi liberali, la cittadinanza ‘ha respinto un progetto generale, non la sicurezza stradale’

Non si placano le discussioni sulle zone 30 a Lugano. Dopo la votazione popolare del 28 settembre, nella quale la popolazione ha deciso a larga maggioranza di bloccare il messaggio municipale che prevedeva l’introduzione di limiti di velocità ridotti su quasi quaranta chilometri di strade cittadine, arriva ora un’interpellanza di Sara Beretta Piccoli (Plr-Pvl). La consigliera comunale precisa subito che la cittadinanza “ha respinto un progetto generale, non la sicurezza stradale. E soprattutto non ha respinto la necessità di proteggere i bambini davanti alle scuole, gli anziani davanti alle case di cura, i residenti nei quartieri più esposti”.
Nonostante il Consiglio comunale abbia già approvato il messaggio municipale ‘Piano Mobilità Scolastica’, che prevede 26 interventi mirati a migliorare i percorsi casa-scuola, la rappresentante dei verdi liberale osserva che “nelle settimane successive il Municipio ha inviato segnali che hanno fatto percepire alle Commissioni di quartiere un blocco totale, come se il voto avesse proibito qualsiasi intervento. Questo non è ciò che i cittadini hanno votato. E non è ciò che i quartieri sono disposti ad accettare”.
Secondo Beretta Piccoli,“le Commissioni di quartiere devono essere messe nelle condizioni di lavorare. Non possono essere ridotte a organi consultivi a vuoto, privi di strumenti, in balia di interpretazioni amministrative che vanificano il loro ruolo”. Per questo invita il Municipio a chiarire innanzitutto se il voto del 28 settembre vieti o meno l’introduzione di Zone 30 puntuali e se riconosca che la volontà popolare sostiene comunque la protezione delle aree scolastiche.
La consigliera chiede inoltre se l’Esecutivo sia disposto ad affermare pubblicamente “che le richieste delle Commissioni saranno esaminate e trattate”, e a garantire che “nessuna richiesta fondata venga respinta utilizzando l’esito del voto come pretesto”. L’interpellanza domanda poi quale procedura operativa debbano seguire le Commissioni per presentare richieste puntuali e se sia ipotizzabile l’istituzione di un canale diretto con Polizia e Spazi Urbani per affrontare rapidamente i casi più urgenti.
Viene richiesto anche entro quali tempi il Municipio ritenga di poter dare una risposta politica alle Commissioni – 30, 60 o 90 giorni – e se sia previsto, nel budget 2026-2027, un credito destinato espressamente agli interventi di sicurezza stradale. Beretta Piccoli interroga inoltre l’Esecutivo sulla volontà di “assumersi la responsabilità politica di intervenire dove esistono rischi documentati per la popolazione”, e sulla disponibilità “a collaborare attivamente con le Commissioni per evitare che i quartieri rimangano in un ‘vuoto operativo’ non voluto dai cittadini”. Infine, viene chiesto se il Municipio possa valutare la posa di dissuasori di velocità nei percorsi più sensibili.