Posta una serie di questioni al Consiglio di Stato in merito a possibili conflitti di interesse di una coppia ai vertici della sezione Sottoceneri

All’interno della Croce Rossa sezione Sottoceneri ci sarebbe “una situazione imbarazzante”. Ad affermarlo è Omar Balli (Lega dei ticinesi) che in un’interrogazione indirizzata al Consiglio di Stato solleva dubbi sulla gestione interna dell’Ente, dopo un articolo apparso sul Mattino della domenica del 16 novembre.
Secondo l’articolo del domenicale, una coppia – marito e moglie – avrebbe assunto un ruolo influente all’interno della Croce Rossa Sottoceneri, con presunti intrecci tra incarichi interni e appalti esterni del valore di decine di migliaia di franchi. Il marito, già titolare di una società di consulenza a Massagno, sarebbe stato assunto in una posizione dirigenziale dalla Croce Rossa, mentre la stessa società – ora affidata alla moglie – continuerebbe a ottenere mandati dall’organizzazione. Una situazione che, secondo le testimonianze raccolte dal giornale di via Monte Boglia, metterebbe in imbarazzo diversi collaboratori chiamati a sottoporsi a supervisioni condotte da persone legate direttamente alla dirigenza.
Balli, pertanto, chiede al Consiglio di Stato se sia al corrente della situazione e se ritenga possibile l’esistenza di conflitti di interesse. Il granconsigliere vuole sapere anche quali controlli il Cantone effettua sull’assegnazione di mandati esterni e se intenda chiedere chiarimenti ufficiali alla Croce Rossa “in merito ai mandati affidati alla società legata alla moglie di un dirigente”.
Nell’interrogazione si chiede anche se il CdS “non ritiene necessario imporre alla Croce Rossa standard minimi di trasparenza, analoghi a quelli della pubblica amministrazione”, e come valuta l’adeguatezza della comunicazione dell’Ente sui presunti licenziamenti recenti.
Infine, si chiede quali strumenti abbia il Cantone per prevenire favoritismi, opacità o pressioni interne in enti che gestiscono fondi pubblici e svolgono ruoli fondamentali per la popolazione, sottolineando l’urgenza di un riscontro chiaro e tempestivo.