A Mendrisio l'AlternativA sollecita il Municipio. ‘La procedura da seguire è tutt’altro che chiara’, lamenta la proprietaria di due cani
«Martedì sporgerò formalmente denuncia alla Polizia cantonale». A Barbara Schepis Muntaner la rabbia non è ancora passata. Nel freezer di casa ha ancora ciò che resta dei bocconi ingeriti dai suoi due Labrador. Materiale raccolto sul posto e conservato con attenzione come prova del misfatto. Ora, quindi, la sua fiducia è riposta nell'azione del Ministero pubblico, che confida si faccia carico di quanto ha vissuto in prima persona domenica scorsa. I cani di casa, infatti, hanno rischiato di essere avvelenati da alcune delle polpette che da un po‘ vengono disseminate qua e là nel Mendrisiotto, e non solo.
Sta di fatto che adesso, la mattina, a passeggiare va in luoghi lontani dal Parco del Laveggio, dove nella zona di Stabio, vicino al riale, tra l'erba, c'era della carne che avrebbe potuto essere fatale per i Labrador. A salvarli l'intervento tempestivo del veterinario di fiducia, avvisato subito sull'onda dell'allarme circolato sui social nelle ultime settimane. Passato lo spavento, resta la frustrazione, ci dice, «per la leggerezza con cui trattano le cose in questo Cantone».
La procedura che occorre seguire quando ci s’imbatte in un boccone sospetto è tutt'altro che lineare, scandisce, determinata ad andare fino in fondo. Anche perché le analisi sui due cani hanno confermato, almeno in un caso, che i valori alterati riscontrati al controllo sono compatibili con il quadro di un possibile avvelenamento. «Mi chiedo – si sfoga –, è possibile che a nessuno interessa che vi sono dei bocconi velenosi in giro per il territorio?».
L'esperienza vissuta da Barbara Schepis Muntaner, del resto ha convinto anche tre consiglieri comunali dell'AlternativA di Mendrisio della necessità di fare chiarezza. In effetti, l'iter, fanno notare Giampaolo Baragiola, Sara Haeuptli Nguyen Trinh e Cristina Marazzi Savoldelli nell'interrogazione recapitata oggi, venerdì, in Cancelleria, "appare insoddisfacente e poco utile ai fini della prevenzione". Non si può trascurare che la presenza di cibo che si sospetta essere velenoso nei boschi della regione – è stato segnalato nel Parco del Laveggio, ma pure nel Parco di Casvegno, a Genestrerio e Ligornetto – "rappresenta un grave rischio per la salute degli animali domestici, della fauna selvatica e, potenzialmente, delle persone, inclusi i bambini".
Barbara Schepis Muntaner era pronta, dal canto suo, ad assumersi i costi delle analisi – «che dovrei effettuare però oltreconfine, in Ticino non è possibile» – pur di capire cosa è successo. La sua è stata, ci fa capire, una odissea, da un ufficio all'altro. A disorientarla le indicazioni, diverse e a tratti discordanti, ricevute passando dalla Polizia comunale alla Cantonale, all'Ufficio del veterinario cantonale. «Dapprima – ripercorre – mi sono sentita dire dalla Polizia comunale, indicata come punto di riferimento dalle comunicazioni diffuse dagli enti locali e pubblicate sui media, che non è attrezzata a raccogliere eventuali reperti e di rivolgermi al veterinario cantonale. Ufficio che mi ha confermato che è la Polizia cantonale che se ne deve occupare. Quindi l'ho subito contattata: prima mi è stato detto che avrebbero inviato una pattuglia a ritirare i resti dei bocconi, poi che senza l’autorizzazione del Ministero pubblico non si può procedere». Ergo, occorre depositare una denuncia. Non solo, a quanto pare ci si può attivare unicamente di fronte a segni evidenti di un avvelenamento in corso.
In alte parole, come rimarca pure l'interrogazione, "parrebbe quindi che in caso di semplice sospetto le istanze competenti non intervengano in alcun modo, col rischio di non venire a conoscenza se sul suolo pubblico siano presenti sostanze pericolose per la salute". E qui sorgono gli interrogativi. Esistono, sollecitano i consiglieri comunali, "dei protocolli ufficiali per la gestione del ritrovamento di bocconi potenzialmente avvelenati? Sono adeguatamente conosciuti dalla Polizia comunale?". E sussiste una collaborazione codificata tra Polizia cantonale e Polizia comunale quando vengono effettuate delle segnalazioni? Inoltre, "vi è una comunicazione chiara alla popolazione sulla procedura corretta di comportamento in caso di ritrovamento di bocconi potenzialmente avvelenati?". E il Municipio "intende adottare delle misure per contrastare gravi fatti di questo tipo?".