Dall'area progressista, al Plr, al Centro si punta il dito su Massimo Cerutti e il suo supporto a un evento culturale. ‘Stride con i valori della Città’
L'aria a Mendrisio è tornata a farsi elettrica. Questa volta, però, non c'entrano né il prezzo dei watt né le strategie Aim. A far sobbalzare la politica locale – almeno dall'area progressista a quella liberale, al Centro – è una sponsorizzazione comparsa in calce ad alcuni manifesti che dai social network nelle ultime ore pubblicizzano l'arrivo in Svizzera del generale Roberto Vannacci. Eurodeputato, ex comandante del nono Reggimento d'assalto paracadutisti ‘Col Moschin’, della Brigata ‘Folgore’, ma soprattutto figura controversa del panorama italiano, Vannacci è atteso il 9 aprile prossimo a Zurigo, dove nel corso di una serata a invito presenterà il suo libro ‘Il mondo al contrario’, lo stesso che, di fatto, lo ha lanciato nell'arena politica.
Ebbene, tra i sostenitori dell'evento, lì tra un ex commilitone del generale, un'associazione di italiani all'estero – www.26cantoni.it – e altri marchi, si nota il caffè di un municipale della Città, Massimo Cerutti. E questo dichiarato sostegno – attraverso l'azienda dell'imprenditore-politico – ha fatto gridare allo scandalo AlternativA, Plr, Centro-Verdi liberali e Avanti con Ticino&Lavoro. Gli stessi gruppi che venerdì hanno depositato, a giro di posta, una interrogazione interpartitica in Cancelleria. Atto parlamentare non controfirmato, invece, da Lega e Udc-Udf.
A far tremare i polsi a chi ha sottoscritto gli interrogativi appena girati al Municipio è l'accostamento di Vannacci e i suoi proclami con il manifesto dei valori della Città di Mendrisio. Detto altrimenti, che un municipale, "che si impegna sul suo onore a rispettare le nostre Costituzioni federale e cantonale, sostenga un evento che promuove un personaggio in aperto contrasto con i valori fondanti della nostra democrazia – si sottolinea nel testo – è non solo inopportuno, ma anche profondamente scandaloso". E si rincara: "Evidentemente, per certe figure – e per alcuni gruppi politici – la coerenza è un optional facilmente sacrificabile". Ecco che i consiglieri comunali Jacopo Scacchi (AlternativA - Verdi e Sinistra), Beatrice Engeler (Plr), Gregorio Aostalli (Centro-Verdi liberali) e Paolo Hägler (Avanti con Ticino&Lavoro) si domandano se l'Esecutivo fosse al corrente di questa sponsorizzazione. E soprattutto quale sia la sua posizione.
Una volta di più, insomma, una parte della politica mendrisiense mette in discussione ruolo e operato dell'esponente di Udc-Udf, già al centro nel 2023 – quando ancora era nelle file del Plr – di un moto di sfiducia del Legislativo al seguito del rincaro delle tariffe elettriche e della sua gestione delle Aziende industriali. Tanto da porsi una domanda centrale: il Municipio ritiene "compatibile con il proprio ruolo istituzionale che un suo membro, a titolo personale o imprenditoriale, promuova pubblicamente figure che incarnano ideologie antidemocratiche e divisive?". E a maggior ragione, si rilancia, "quali danni di immagine sono prevedibili per la Città?".
A pesare, fanno notare i firmatari dell'interrogazione, è il personaggio Vannacci stesso con la sua visione del mondo "oscurantista, revisionista, fascista, omofoba, maschilista, misogina, negazionista e profondamente irrispettosa delle diversità". A tal punto da non fare l'unanimità, si ricorda, neanche nella Destra italiana. Non sono passati inosservati, del resto, si elenca, i suoi riferimenti in chiave positiva al regime fascista e a Mussolini – "definito abile ‘statista’" –, gli attacchi all'universo Lgbtqia+ o ancora la "rivendicazione di un diritto all’odio contro i non cristiani". E queste, ricordano i consiglieri comunali, "sono solo alcune delle ‘perle’ del generale".
Le posizioni di Vannacci, d'altra parte, "costituiscono – si ribadisce – un vulnus nella società come la concepiamo noi: rispettosa, inclusiva, laica, non discriminatoria, aperta alle pari opportunità nel senso più ampio del termine". Di conseguenza, "ci si aspetterebbe invero che tutti i partiti dell’arco politico, in virtù dei valori svizzeri, democratici e costituzionali che ci accomunano, condannino questo modo di vedere le cose". Soffermandosi solo sulle visioni politiche e normative di Mendrisio e sulle sue ‘Strategie 2035’, queste "stridono altamente con la visione del mondo di Vannacci".
AlternativA, Plr, Centro e Avanti con Ticino&Lavoro si chiedono, quindi, a questo punto se l'Esecutivo intenda "prendere provvedimenti o adottare delle regole affinché situazioni come queste non si ripresentino". D'altro canto, si conclude, "quale messaggio ritiene venga trasmesso alle cittadine e ai cittadini – in particolare ai giovani, alle minoranze e alle persone discriminate – quando un membro del Municipio sostiene, anche indirettamente, visioni apertamente offensive e divisive?". Gli interrogativi restano aperti.