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Per l'Osteria Cuntitt arriva una ‘soluzione più conservativa’

Il Municipio di Castel San Pietro presenta una terza opzione per il suo ritrovo. La Commissione della gestione si divide sul credito di 490mila franchi

Ecco come diventerà la bussola d’ingresso
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24 aprile 2025
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Non più un ampliamento, ma la ristrutturazione della cucina, una riorganizzazione degli spazi interni e la realizzazione di una bussola d'ingresso. È questo il progetto pensato dal Municipio di Castel San Pietro per l'Osteria Enoteca Cuntitt. Il credito di 490mila franchi sarà all'ordine del giorno della seduta di Consiglio comunale in programma lunedì 28 aprile. E non mancherà la discussione visto che la Commissione della gestione ha presentato un rapporto di maggioranza e uno di minoranza. Non è come detto la prima volta che l'esecutivo di Castello ipotizza dei lavori per il ritrovo pubblico. Nel dicembre 2022 la richiesta di un credito di 680mila franchi per ristrutturazione e ampliamento era stata ritirata. L'anno scorso l'architetto Edy Quaglia ha sviluppato un progetto che prevedeva la sostituzione dell'attuale pergola con un padiglione modulare e la realizzazione di una bussola d'ingresso. Un progetto preavvisato favorevolmente dagli Uffici cantonali ma che il Municipio ha ritenuto “eccessivo”. La scelta è quindi caduta su “una soluzione più conservativa” che interesserà “unicamente gli spazi già dedicati all'Osteria” con l'aggiunta della bussola d'ingresso – per la quale l'autorità comunale ha già ricevuto la licenza edilizia – che collegherà i servizi igienici al ritrovo pubblico. Nel messaggio l'esecutivo sottolinea che “l'investimento sarà in parte finanziato con un adeguato aumento del canone di locazione”. L'attuale società conduttrice “ha dato la disponibilità ad aumentare il canone annuo stipulando un contratto di dieci anni”. Per contro “la bussola d'ingresso e le migliorie alla sala si dovrebbero considerare punti deboli progettuali iniziali e pertanto i rispettivi costi dovrebbero essere presi a carico dal Comune”.

Due mesi di lavori (e di chiusura)

I lavori ipotizzati dal Municipio dureranno due mesi, durante i quali l'Osteria resterà chiusa al pubblico. “Per permetter una migliore distribuzione degli elementi della cucina, il progetto prevede di spostare i servizi igienici e gli spogliatoi dedicati al personale di cucina in un locale al pianterreno della Masseria”. La cucina potrà così “essere ristrutturata tenendo conto dell'esigenza di migliorare organizzazione e fruizione degli spazi di lavoro e garantire un migliore comfort lavorativo”. Per la bussola d'ingresso è previsto “l'utilizzo di mattoni a vista anticati identici a quelli utilizzati per la facciata della sala Bettex e la chiusura dell'angolo sud-est della Masseria”. Migliorie sono infine previste anche nella sala del ristorante, con un soffitto fonoassorbente “per sistemare il problema dell'acustica” e la posa di un bancone “ridimensionato” che permetterà “l'aumento di un paio di tavoli”.

Commissione della gestione divisa

Ma, come detto, il tema è destinato a far discutere. Se la maggioranza della Commissione della gestione vede “favorevolmente il sostegno del Municipio a un imprenditore di successo che dà un'immagine molto positiva del Comune”, la minoranza chiede invece di respingere il messaggio. Per Mauro Collovà (Sinistra e Verdi) e Chantal Livi (Per Castello) la spesa di 490mila franchi è “oltremodo elevata e in contrasto con gli obiettivi di rigore finanziario prefissati nel piano finanziario”. I due firmatari del rapporto di minoranza sostengono inoltre che “l'Osteria Cuntitt è ben lontana dal suo scopo iniziale, come da lascito della famiglia Bettex” e negli anni è diventata “un vero e proprio ristorante il cui scopo non è sicuramente di interesse pubblico ma privato-imprenditoriale”. Nel merito del credito, “il messaggio va a toccare in maniera sostanziale uno spazio che era stato concepito per altri numeri”. Da una parte i due consiglieri comunali si dicono d'accordo con l'intervento che va a rimediare “le mancanze nella progettazione iniziale”. Ma dall'altra ritengono “sproporzionata una spesa di 271mila franchi (di cui 113mila per opera da cuciniere-cucina)”. Questo perché “la struttura ha poco più di sette anni e il nuovo canone di locazione andrà a coprire solo in parte l'investimento totale (esclusi i 120mila franchi per bussola e acustica) di 430mila franchi e che quindi, per ammortizzare questi costi ci vorrà molto tempo (33 anni)”. I due consiglieri comunali ritengono “imprudente fare affidamento su un contratto di dieci anni pensando che l'attuale affittuario rimanga incondizionatamente, rendendo di conseguenza difficoltosa un'eventuale nuova locazione”. Castel San Pietro ha votato l'aumento del moltiplicatore. “Siamo andati a chiedere uno sforzo finanziario a tutti i nostri concittadini – si legge in conclusione nel rapporto di minoranza –. Non troviamo che questo investimento sia coerente in quanto non a beneficio della collettività”.

I conti chiudono in rosso

All'ordine del giorno della seduta di lunedì prossimo ci saranno anche i conti consuntivi 2024, chiusi con un disavanzo di 2,9 milioni (contro il passivo di 2,7 milioni stimato a preventivo). Un risultato negativo “importante – commenta il Municipio – ma tutto sommato accettabile e in linea con quanto previsto a preventivo e nel piano finanziario”. Il disavanzo “intacca parzialmente la situazione finanziaria del nostro Comune. Le riserve accumulate negli ultimi anni – il capitale proprio è di 23,1 milioni – permettono comunque il mantenimento della nostra politica finanziaria a corto termine”. Lo scorso anno Castel San Pietro ha effettuato investimenti netti di poco inferiori ai 2 milioni. Una battuta d'arresto rispetto all'anno precedente. “Sussistono sempre difficoltà di ordine amministrativo e procedurale nel realizzare quanto previsto, ma si conferma la volontà di procedere secondo le indicazioni del piano delle opere”, conclude il Municipio.

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