Mendrisiotto

Meno licenziati del previsto nel gruppo Vf

Chiuse le consultazioni, spedite 52 lettere di disdetta a fronte dell'ottantina prevista. Alcune figure sono state riallocate. Attivato piano sociale

Confermato il progetto di ampliamento a Stabio
(Ti-Press)
30 aprile 2025
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Alla Vf si tira un sospiro di sollievo. I licenziamenti all’interno del gruppo saranno meno di quanto pronosticato. Chiuse le contrattazioni, alla fine del processo di riorganizzazione globale annunciato il marzo scorso le lettere di disdetta che hanno raggiunto i collaboratori sono state 52 a fronte dell'ottantina di posizioni inizialmente messe in forse. Il che si traduce in una riduzione effettiva dell'1% della forza lavoro di Vf nella sua area di interesse - che racchiude Europa, Medio Oriente e Africa -, e corrisponde al 5% del migliaio di dipendenti che operano nel quartiere generale di Stabio. A comunicarlo oggi, mercoledì, in veste ufficiale è stata l'azienda stessa.

Le consultazioni avviate con le parti sociali - i sindacati Unia e Ocst e la rappresentanza dei lavoratori -, si fa sapere, si sono svolte "in un clima costruttivo" e hanno permesso di valutare "in dettaglio tutte le misure utili a ridurre al minimo il numero di licenziamenti. In questo senso, si è cercato, ad esempio, di dare priorità alla riallocazione di persone all’interno dell’azienda, laddove possibile".

Per chi si è visto, invece, chiudere il rapporto di lavoro è stato messo a punto, di concerto, un piano sociale che ha l'intento dichiarato di "mitigare le conseguenze". Nell'elaborarlo, si fa sapere, si è tenuto conto "anche dell’età anagrafica e dell’anzianità di servizio di ciascun lavoratore, al fine di garantire equità e attenzione alle diverse situazioni individuali". Inoltre, si è previsto un "supporto personalizzato nella ricerca di nuove opportunità professionali".

Attuate le misure di ristrutturazione, alla Vf si dicono ora "fiduciosi che i cambiamenti proposti possano fornire una base più solida a supporto degli obiettivi di crescita e di creazione di valore dell’azienda". Soffermandosi su Stabio, come già ribadito a marzo, il taglio degli esuberi non mette in discussione la presenza dell'azienda nella regione, dove opera dal 2013. Il gruppo, si rimarca, "continuerà a portare avanti i progetti in essere, quali la costruzione di un nuovo stabile – di 2’500 metri quadri e che dovrebbe essere completato il prossimo autunno, ndr –, nonché ad assumere. A oggi – si annota – sono infatti attualmente aperte circa 60 posizioni di lavoro presso la sede di Stabio".

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