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Al Parco della Valle della Motta ‘il volontariato non basta più’

Dopo oltre 20 anni è terminata la fase di rinaturazione dell'area. La Fondazione Luigi e Teresa Galli presenta una campagna promozionale

Veduta sul Parco della Valle della Motta
(Ti-Press/Elia Bianchi)
2 maggio 2025
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È uno spazio naturale unico nel suo genere per la grande biodiversità e le testimonianze del passato. Il Parco della Valle della Motta festeggia quest'anno un importante traguardo: dopo oltre vent'anni di studi e lavori è infatti terminata la fase di rinaturazione dell'area del parco periurbano. Per la Fondazione Luigi e Teresa Galli è quindi già arrivato il tempo di interrogarsi sul futuro. «E in particolare sul lavoro di volontariato che ci ha permesso di arrivare fino a oggi – commenta il presidente Marco Tela –. Una forma importante che ha però raggiunto i suoi limiti». La Fondazione si appresta infatti a salutare Pierantonio Bianchi e Pierre Rezzonico, «due importantissime figure che hanno dato ore, ore e ore di volontariato al Parco, la cui gestione – sottolinea ancora Tela – è giunta al limite della sua sostenibilità». Cosa succederà, quindi, ora? Per il presidente «è necessario fare un passo in più». E la scaletta è fissata. «Ci rivolgeremo al Cantone come referente principale, ai Comuni di Coldrerio e Novazzano ma anche a tutti i Comuni della regione perché abbiamo bisogno di un certo tipo di sostegno per poter continuare a svolgere le attività che fino ad ora abbiamo portato avanti con il volontariato». La Fondazione è consapevole che «non c’è la fila di persone che si vogliono mettere a disposizione per la cosa pubblica. Ma dobbiamo renderci conto che questa bellezza, questo parco e queste infrastrutture hanno delle necessità che vanno sostenute».

Cosa è stato realizzato

I lavori che hanno interessato l'area naturale sono stati la compensazione per la creazione della discarica. Con il recupero del Mulino del Daniello (rimesso in funzione e restaurato di recente), la creazione di nuovi spazi e sale per incontri e seminari, di un negozio-museo con prodotti tipici e la realizzazione di sentieri didattici e spazi di ricreazione, l'area protetta è pronta per presentarsi a famiglie, turisti, scolaresche, associazioni e amanti della natura. Nell'area convive un mosaico di ambienti naturali come boschi, stagni, corsi d'acqua, zone umide e praterie che permette l'insediamento di innumerevoli specie vegetali e animali. La Valle della Motta non è quindi solo un'area verde a ridosso dello spazio urbano del Mendrisiotto, ma un punto di osservazione e un laboratorio naturale unico nel suo genere. Un patrimonio che, nel corso dell'anno, la Fondazione sosterrà grazie a una campagna promozionale. Il primo appuntamento pubblico sarà già domenica 4 maggio: la cornice del Parco ospiterà Lara Montagna e la sua ‘Ora della terra’ in diretta radiofonica.

La natura e i suoi elementi: dall'acqua...

‘La magia della natura e i suoi elementi’ è il filo conduttore dei primi tre appuntamenti organizzati dalla Fondazione e dall'Associazione Luce Chiara. Si comincia il 17 maggio con ‘La magia dell'acqua. La rinascita del Mulino. Dalle 15 alle 18 al Mulino verrà presentato al pubblico il bilancio del recupero dell'area naturalistica, sottolineando anche l'importanza del volontariato. Nella prima parte l'ing. Carlo Wullschleger, Efrem Guidali e Marco Tela parleranno della storia del Mulino e delle attività del passato (come la cava di argilla, l'industria dei laterizi, la produzione di farina e l'allevamento del baco da seta). Nella seconda parte Ivan Camponovo presenterà una relazione sulla biodiversità. Seguirà la presentazione del museo-negozio; ci saranno anche uno spazio ristoro con prodotti nostrani e vini locali e si potrà osservare il mulino in funzione. Per i bambini ci sarà un'animazione alla scoperta del fiume e dei suoi animali.

... all’aria e alla terra

Il secondo evento vedrà protagonista l'aria e sarà caratterizzato da un concerto jazz con Jack in the Box, che per l'occasione ospiterà, direttamente da New Orleans, Ashlin Parker alla tromba. Il loro repertorio si compone di brani classici selezionati tra i più conosciuti e brillanti standard. Il sound ricercato è quello delle orchestre Dixieland degli anni 50-60 che, pur mantenendo un repertorio di jazz tradizionale, si sono protratte nel tempo evolvendo e sviluppando uno stile interpretativo più moderno nei temi e nelle improvvisazioni. In caso di maltempo il concerto, a entrata libera, si terrà nelle sale del mulino. L'ultimo appuntamento si terrà il 5 ottobre e vedrà protagonista la terra. Al mattino Ivan Camponovo proporrà delle visite guidate alla scoperta della flora e della fauna; mentre Mirko Sulmoni farà conoscere gli anfibi che popolano il parco. Si potranno in seguito scoprire le energie sottili presenti in natura che influenzano il nostro benessere psicofisico. La giornata terminerà con l'esperienza immersiva delle campane tibetane (per quest'ultima è necessario iscriversi scrivendo a info@mulinodeldaniello.ch). Gli eventi descritti sono stati organizzati con il sostegno di «sponsor anche esterni – conclude Marco Tela –. È la prima volta che ho avuto interazioni con le aziende del territorio e ho trovato subito un ottimo riscontro». In programma ci sarà anche un concorso fotografico in collaborazione con Giovanni Luisoni.

Una sinergia tra parchi

Il lavoro svolto al Parco della Valle della Motta è stato seguito con attenzione e interesse anche dall'Organizzazione turistica regionale. «Sappiamo che ci sono difficoltà di gestione – commenta la direttrice Nadia Fontana-Lupi –. Le sinergie allo studio con gli altri parchi sono importanti e rappresentano un interessante punto di forza per i bellissimi elementi che caratterizzano il nostro territorio».