Promossa una petizione per dare voce al voto contrario di novembre espresso dalla regione e indirizzare un messaggio chiaro al Consiglio federale
È arrivato il momento di dare la precedenza alla qualità di vita della popolazione del Mendrisiotto e Basso Ceresio. E di mettere non una pietra ma una copertura sì sul traffico che attraversa il sud del Ticino. Il Plr, da Chiasso al Luganese, ha fatto quadrato e ha deciso di lanciare una sorta di ‘guanto di sfida’ a Berna e all'autorità federale. E per farlo sta chiedendo una mano proprio alla cittadinanza della regione. Come? Lanciando una raccolta firme a sostegno di una richiesta ben precisa: mettere in galleria o comunque coprire il tracciato autostradale tra Bissone, Mendrisio e Chiasso. Il messaggio è chiaro: il progetto PoLuMe - al momento messo in un cassetto con il suo investimento di oltre 2 miliardi di franchi - non basta a ripagare questa realtà del sacrificio in termini di territorio, rumore e smog. Potenziare l'A2 aprendo una terza corsia negli orari di punta, si scandisce, non restituisce alcun vantaggio concreto. Anche perché, si ribadisce, «risolve solo una piccola parte del problema». Il Mendrisiotto, in particolare, lo ha fatto capire in modo netto, politicamente traversale, anche votando delle risoluzioni consiliari, come nel caso di Mendrisio. A pesare, poi, c’è il ‘no’ secco del Distretto pronunciato il 24 novembre scorso davanti a un ulteriore ampliamento della rete nazionale.
Uno slogan, due frasi e una grafica esplicita: l'obiettivo dichiarato dal Plr sta tutto lì. "Sopra la vita! Sotto l'autostrada". E senza aumentare la capacità dell'arteria di collegamento. Più lampante di così. Arrivarci non è stato, però, un processo immediato. «Questa iniziativa – ammette Marie-Claude Tela, presidente distrettuale del Plr – è il risultato di una lunga gestazione. Tutto ha presso avvio 4 anni orsono con la discussione all'interno delle varie sezioni del Mendrisiotto. Un approccio che mai sino a oggi era stato portato così avanti nella regione e nella collaborazione con il Luganese». E superare il Ponte diga di Melide, che sembrava separare i due versanti nella lettura del problema del traffico (e del progetto PoLuMe), non era scontato. «Ne abbiamo parlato per trovare un territorio comune – spiega Fabio Monti, presidente Plr del Luganese – e siamo stati felici di dare una mano. Questa proposta si integra ai futuri lavori sull'asse stradale. È vero, però, che la sensibilità sulla tematica è un po‘ mutata; c’è un maggiore dialogo che segna un cambiamento».
Del resto, questo era il tempo, conferma Giovanni Poloni, presidente della sezione di Mendrisio e vicepresidente Plrt, «di proporre una visione diversa, ispirandosi alle grandi opere del passato – e del futuro come AlpTransit a sud, ndr –. Ma soprattutto volevamo essere propositivi». Da qui la petizione, che sarà promossa sino al 30 ottobre e che non porta alcuna bandiera partitica, così da poter essere condivisa da tutti. «Come popolazione siamo un po’ stufi della situazione. Infatti, quello di novembre è stato un voto di protesta. Tanto più che le risorse ci sono per fare di più di quello che è stato realizzato sinora per la cittadinanza e la regione. Allora non sprechiamole».
Come vi figurate l'A2 di domani? «A livello di Commissione regionale dei trasporti – ci risponde Poloni – il tunnel da Bissone sino a Segoma era stato vagliato e poi abbandonato: sarebbe bello saperne di più. Inoltre, alcune tratte a cielo aperto non dispongono neppure di barriere antirumore, e questa è un’altra problematica da risolvere. Vogliamo, insomma, puntare al miglior risultato possibile e che Berna capisca che la qualità vita è importante per la nostra regione e che le risorse vanno indirizzate ascoltando davvero le esigenze della popolazione». Per Tela non ci vuole un PoLuMe 2, «che ha scontentato tutti, ma qualcosa di più ampio e lungimirante, capace di cambiare le sorti di un territorio maltrattato. Toccherà poi agli esperti cimentarsi nell'esercizio».
L'idea di coprire o interrare l'A2, d'altro canto, non è nuova, come ricorda ancora Poloni. Nel 2000 di fronte al progetto di rifacimento del viadotto Generoso Claudio Bordogna aveva proposto di mettere in galleria l'autostrada fra Mendrisio e Bissone e aveva portato con sé una cinquantina di gran consiglieri. Allora, ricorda il vicepresidente, la proposta era stata provocatoria, adesso torna d'attualità. Tanto da chiedere al Consiglio di Stato di perorare la causa presso il Consiglio federale e gli Uffici competenti. Cosa ci si aspetta dal ministro Albert Rösti? «Che riprogetti il sud del Ticino». Anche a fronte della spinta dal basso che si vuole imprimere.
Qui e ora, rende attenti Lorenzo Cavagliotti, presidente del Plr Val Mara, vi è la possibilità di «dare voce al risultato popolare di novembre e mostrare che vi è margine per creare delle piste ciclabili, dei parchi gioco e degli spazi verdi a vantaggio delle famiglie, recuperando così il territorio ’rubato’ negli anni Sessanta – quando si costruì l'A2, ndr –. Questa non è fantapolitica, ma un progetto possibile». In effetti, gli fa eco Christian Fini, presidente dell'Associazione LEA (Libertà - Energia - Ambiente), «iniziative simili sono già realtà a nord delle Alpi – come a Stansstad, Lucerna e Zurigo-Schwamendingen – e in Romandia. È la nostra occasione storica: mi piacerebbe che in futuro si dica che abbiamo avuto il coraggio di non lasciare solo traffico alle nuove generazioni, ma pure una rinnovata qualità di vita e ritrovata dignità». Quanto basta per rivendicare, si rimarca, un risarcimento.
D'altra parte, accanto all'opportunità di garantire maggiore benessere alla popolazione, richiama ancora Tela, «da liberale mi sento di ricordare che vi sono pure delle ripercussioni per tutto il settore economico»; senza trascurare il turismo e la possibilità di attrarre nuove famiglie, nel solco di quel marketing territoriale su cui fanno affidamento i centri del Mendrisiotto. Non è un caso se la Città di Mendrisio come Chiasso - dove il Plr, fa sapere Christian Colombo, «appoggia a pieno titolo questa petizione» – hanno già perorato la causa di una modifica del tracciato autostradale.
Il Plr, in ogni caso, non intende promuovere la petizione in solitaria. E se nell'area progressista si sfonda una porta aperta, in quella di Destra si sta prendendo in considerazione l'idea (è dei giorni scorsi l’interrogazione che suggerisce di interrare lo svincolo autostradale di Mendrisio). «Ci fa piacere avere a bordo pure il gruppo Udc-Udf», annota Poloni. Quindi, chiediamo, il passo successivo sarà coinvolgere le altre forze politiche e trovare alleati? «Siamo pronti a compiere questo passo – conferma la presidente Tela –. Sono abbastanza sicura che troveremo l’accordo anche negli altri gruppi». Un convincimento condiviso pure dai colleghi del Luganese.
La prima reazione arriva da un consigliere nazionale, Giorgio Fonio del Centro. «È davvero un'idea interessante e sicuramente da approfondire – ci dice –; certo tenuto conto di quanto abbiamo già sul tavolo, per migliorare la difficile situazione della nostra regione. Sarà necessario fare subito squadra. Quindi è auspicabile coinvolgere a breve i Municipi della regione, i gran consiglieri del Mendrisiotto e la deputazione ticinese alle Camere, oltre a un rappresentante del Cantone». Fonio condivide il fatto che questo passo potrebbe ri-compensare il nostro territorio. «Che è il risultato – sottolinea – delle scelte degli anni Sessanta e degli amministratori di allora. Pensiamo ad esempio al tracciato autostradale che taglia in due Chiasso».