I Cittadini per il territorio passano il testimone, collaboreranno con i Comuni di Mendrisio, Riva San Vitale e Stabio e con il Consorzio arginature
I volontari del Parco del Laveggio si stanno già attrezzando. Domenica prossima, 25 maggio, saranno sul terreno per dare una mano nella cura del biotopo di Pra Vicc a Genestrerio, al fianco di Pro Natura. Sarà il loro contributo al Festival della natura, una manifestazione che ogni anno accende i riflettori sulla biodiversità. Questa attività a tutela del paesaggio e del territorio non è, del resto, che uno dei momenti che accompagnano nel corso dell’anno la vita del Parco. Da subito infatti il progetto ha fatto del coinvolgimento della popolazione un punto cardinale. In effetti, il percorso del Laveggio, dalle sorgenti alla foce, è tornato a essere parte della quotidianità del Mendrisiotto grazie a una iniziativa partita, nel 2018, dal basso e dall’impegno dei Cittadini per il territorio. Associazione che nell’ottobre del 2023, in occasione dell’inaugurazione del Parco e dell’‘Anno del Laveggio’, ha consegnato idealmente questo angolo verde alla cittadinanza e che oggi è pronta a passare il testimone a un ente gestore.
Per i ‘Cittadini’, insomma, è giunto il momento. È arrivato il tempo di condividere le responsabilità e di dare una forma e delle norme all’organismo che si farà carico in futuro di salvaguardare il Parco. A occuparsene sarà una Associazione, al cui tavolo continueranno a sedere i ‘Cittadini’, ma che vedrà altresì i rappresentanti dei tre Comuni interessati per il territorio – ovvero Mendrisio, Riva San Vitale e Stabio – e del Consorzio manutenzione arginature medio Mendrisiotto (Cmamm). L’ente farà capo a uno statuto giuridico ad hoc. Questa decisione, fanno capire gli stessi Cittadini per il territorio, darà modo di “garantire una manutenzione adeguata e continuare a coordinare gli interventi lungo il fiume”. Un atto dovuto a fronte di una collettività, si tiene a sottolineare, che in questo ultimo anno e mezzo ha “dimostrato di apprezzare molto il percorso tra Stabio e Riva San Vitale”, un’area di svago di prossimità sulla porta di casa.
I tre Comuni, d’altro canto, non vogliono essere da meno e hanno messo nero su bianco nei messaggi municipali recapitati ai rispettivi Consigli comunali – chiamati ad apporre il loro sigillo – la volontà di “partecipare attivamente alla gestione del Parco”; e farlo aderendo, appunto, alla nuova Associazione Parco del Laveggio. Mendrisio, Riva San Vitale e Stabio, d’altra parte, sottoscrivendo nel 2020 una lettera di intenti e dando vita a un ‘Comitato guida’, hanno sostenuto, al pari dell’Ente regionale per lo sviluppo, questo progetto che ha goduto di contributi federali e cantonali e ha vinto il premio Binding per la biodiversità. Un riconoscimento, questo, che, come si ricorda in una nota congiunta dei tre Esecutivi, “permetterà di studiare e mettere in pratica una gestione della vegetazione di sponda più rispettosa”.
Tornando alla cura quotidiana del Parco, dei suoi sentieri, degli argini, delle panchine, della passerella e di altre piccole infrastrutture, i Municipi confermano come da tempo fosse stata “avviata una riflessione su come dare continuità alla gestione del Parco nello spirito dei promotori”. Si è così giunti alla scelta di una Associazione, consapevoli che i ‘Cittadini’, si motiva, “non sono in grado di svolgere in modo autonomo i compiti che la cura del Parco richiede”. L’eredità che lasciano, in ogni caso, è importante. Con il Parco, come si ricorda nei messaggi municipali, “si è voluto dare valore a un patrimonio poco conosciuto, salvaguardare e migliorare le aree naturali rimaste, far conoscere e apprezzare alla popolazione un’area di svago vicina ai centri abitati, facilmente raggiungibile in pochi minuti, a piedi o in bicicletta, da molti abitanti della regione”.
Alla missione dei ‘Cittadini’ si è dato seguito completando l’itinerario che segue il corso del fiume, ‘spina dorsale’ dell’area di svago sino a quel momento interrotta da strade e autostrada, si sono riscoperti i meandri del Laveggio e si è restituita dignità al paesaggio attorno alle aree industriali. Tutto nel segno (e simbolo) della libellula blu, la Calotterige di capra. Guardando al futuro ecco che l’assenza di un atto pianificatorio, si spiega nel documento, rendeva “ancora più necessaria” l’attivazione di un ente dedicato. La formula scelta, si assicura, darà la serenità di proseguire nel solco dello spirito iniziale del progetto, “che trova la sua forza nello sviluppo intercomunale e nella fattiva collaborazione con il Cantone”. L’Associazione avrà, infatti, “un carattere operativo e proattivo nella gestione del Parco” e sarà a “numero chiuso”, contando sei componenti, oltre a un settimo a seconda delle competenze necessarie.
Nel ‘cahier des charges’ si trovano la coordinazione delle iniziative, la comunicazione verso amministrazioni, enti e utenza, la manutenzione, la promozione di attività e progetti nell’area di influenza del Parco e la ricerca di fondi per finanziare le diverse iniziative. Di suo nelle casse l’Associazione avrà un budget annuale di 36mila franchi. La suddivisone dei costi fra i tre Comuni sarà effettuata secondo una chiave di riparto che assegna il 60% a Mendrisio, il 30 a Stabio e il 10 a Riva San Vitale. Per il trittico di Esecutivi, comunque, quella che si prospetta è una “opportunità che deve essere colta per poter continuare a sviluppare l’importante progetto legato al Laveggio”.