A sorprendere il Consiglio comunale la differenza fra previsione e risultato reale. Il sindaco Cavadini: ‘La Città sa dove vuole andare’
Sulla carta, aver chiuso i bilanci del 2024 di Mendrisio con un avanzo che pesa 4,8 milioni di franchi avrebbe dovuto far esultare il Consiglio comunale della Città. L'accoglienza, invece, è apparsa un po‘ tiepida questa sera, lunedì. Certo, il risultato è, di fatto, incoraggiante, tanto da valere il nullaosta, seppur a maggioranza: 47 i ’sì‘, 5 i ‘no’. Come annunciato il gruppo Udc-Udf ha votato contro. Il motivo? Dare un «segnale chiaro», affinché il Comune cambi passo.
Dai banchi del legislativo, va detto, non ci si è risparmiati (pure tra i favorevoli) nel rimproverare (quasi) il Municipio per non avere saputo prendere del tutto le misure sulle possibili entrate e aver sbagliato le conclusioni, troppo pessimistiche. E ciò pur consapevoli che capita di avere delle sopravvenienze fiscali (di 9,1 milioni) quale eredità del passato (anche se non, magari, di un tale tenore) e che il fenomeno può essere volatile. Se la Lega, per voce del consigliere comunale Massimiliano Robbiani, si è detta infatti «stupita» per la differenza fra preventivi e consuntivi e persino preoccupata per le prossime proiezioni - tanto da confermare che si passeranno alla lente le cifre -, non di meno il Plr con Luca Pestelacci si è interrogato su «come mai non si siano preventivate delle entrate straordinarie». Invitato a «non abbassare la guardia», si è esortato al contempo a «mettere a frutto i risultati finanziari, procedendo con i progetti in programma».
La fiducia nelle istituzioni è confermata, ha ribadito dal canto suo Maurizio Agustoni (Centro); e l'eccezionalità del risultato evidente. Con un po’ meno di prudenza, però, ci si poteva aspettare comunque una situazione migliore di quella preventivata. Insomma, «non si può continuare a prelevare milioni di imposte se non si ha una idea precisa su cosa fare», ha chiarito suggerendo possibili applicazioni, come la riduzione del prezzo dell'energia o del moltiplicatore.
Udc-Udf, come detto, non ha fatto sconti. Tirate le somme, la discrepanza registrata, ha osservato Roberto Pellegrini, «solleva interrogativi: vi erano già segnali sufficienti a delineare questa situazione». Non solo, «la spesa cresce e il Municipio continua a non proporre nulla di strutturale per contenerla. Serve visione, responsabilità e coerenza». Troppo facile, ha rintuzzato Jacopo Scacchi per l'AlternativA, «dire che il Municipio non ha una visione e che serve un ripensamento della spesa, presentandosi come i salvatori della città senza illustrare una singola proposta per la legislatura o indicare una voce di spesa che andrebbe ripensata».
Misure strutturali? «Negli anni scorsi – ha fatto memoria il sindaco Samuele Cavadini – di misure strutturali ne sono già state prese e altre ancora sono da formalizzare e come Esecutivo le vogliamo condividere con il legislativo. D'altro canto, dietro qualsiasi misura vi sono un servizio erogato o delle persone che ne usufruiscono: prima di tagliare occorre pensarci su». Insomma, ha esortato rivolto ai consiglieri e alle consigliere, «non siate frettolosi nelle conclusioni. La Città è dotata di tutti gli strumenti strategici, ve li abbiamo presentati tutti, e sa dove vuole andare. Certo la strada non è dritta, occorre essere resilienti e modificare il proprio percorso all'occorrenza».
Esame superato anche per i Consuntivi 2024 delle Aim (chiusi con un deficit di quasi 400mila franchi e una Sezione acqua potabile nelle cifre rosse, di oltre mezzo milione). E pure qui a rompere il fronte è stato il gruppo Udc-Udf (che ha detto ‘no’ anche alla costituzione di un Ente gestore per il Parco del Laveggio). Più dei numeri dei bilanci, comunque, a riecheggiare in aula è stata una data, quel del 2027: per allora l'Ente autonomo delle aziende municipalizzate, ha rassicurato Nora Jardini Croci Torti, a capo del dicastero, sarà operativo.