Don Gianfranco Feliciani ce lo aveva rivelato a inizio maggio, all’indomani dell’assemblea parrocchiale: dopo 24 anni si accinge a lasciare la guida della Parrocchia di Chiasso e la carica di arciprete (cfr ‘laRegione’ del 2 maggio). Una scelta condivisa al plenum con i parrocchiani e già comunicata all’amministratore apostolico della Diocesi di Lugano, monsignor Alain de Raemy. «È normale prepararsi a passare il testimone a qualche altro sacerdote – ci aveva detto –. Non sarà per domani o tra qualche mese ma è questione di poco tempo. Del resto, è già un po’ che stiamo meditando, tutti insieme, all’interno della Parrocchia, su questa cosa».
Adesso lo stesso arciprete ne scrive sull’ultimo numero del Bollettino parrocchiale. “I vescovi, quando raggiungono i 75 anni, hanno l’obbligo di dare le dimissioni, i parroci invece no – ribadisce –, ma evidentemente, questa data è in qualche modo indicativa anche per loro. Io non sono lontano dal raggiungimento di questo traguardo, mi manca un anno e mezzo, e quindi è bene che cominci a pensarci”. Come ci aveva anticipato, la sua non è stata una decisione in solitudine, bensì in ascolto del vescovo e, annota, della sua famiglia chiassese. “La successione alla guida pastorale di una comunità non può infatti rimanere circoscritta solo al vescovo, al parroco uscente e al parroco entrante, ma deve coinvolgere tutta quanta la comunità”.
Chi raccoglierà il testimone di don Feliciani? A questa domanda risponde lo stesso arciprete. “Ho ritenuto doveroso – si legge – informare il vescovo sul fatto che la popolazione di Chiasso vede sicuramente l’amato vicario don Andrea Molteni come il successore ‘naturale’ alla guida della Parrocchia”. E monsignor de Raemy “molto soddisfatto si è detto d’accordo”.
Cosa attende, invece, don Feliciani? “E il sottoscritto dove andrà? Ma dove volete che vada, amici miei? – scherza don Gianfranco –. Il Mendrisiotto è la mia casa e la mia famiglia. Non andrò lontano. Resterò in zona e darò volentieri una mano ai confratelli nell’attività pastorale. Mettiamo tutti la nostra vita, il nostro domani, nelle mani del Signore. Nella sua volontà è la nostra pace. Vi abbraccio tutti”.