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Troppe interrogazioni inevase a Chiasso, ‘valuteremo una segnalazione’

I capigruppo scrivono al Municipio e chiedono una risposta ai dieci atti ancora pendenti entro la fine di settembre

Non solo critiche ma anche una ‘proposta costruttiva’
(archivio Ti-Press)
13 agosto 2025
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Se il Municipio di Chiasso non risponderà alle interrogazioni in sospeso entro, e non oltre, il 30 settembre, i capigruppo in Consiglio comunale non escludono di inviare una segnalazione all’ente superiore. È quanto emerge da una lettera che Amedeo Mapelli (il Centro), Mattia Varisco (Plr), Kavashar Ratnam (Us-I Verdi) e Renato Banditelli (Lega-Udc-Indipendenti) hanno appena inviato all’Esecutivo della cittadina di confine. “A fine luglio decorreva il termine per rispondere alla penultima interrogazione giunta in ordine di tempo sui banchi dell’Esecutivo – si legge nella missiva –. Ma la situazione è globalmente più grave: sono ben dieci le interrogazioni ancora in attesa di risposta sottoscritte da tutti i partiti presenti in Consiglio comunale”. Se l’ultima è datata 30 luglio, “per le rimanenti nove i tempi di risposta sono ampiamente decorsi. L’ultima replica del Municipio è datata 3 marzo 2025”. Il tema ha scaldato gli animi anche a Lugano.

Loc e Regolamento comunale alla mano

Cominciamo da Chiasso. A sostegno della loro richiesta, i capigruppo ricordano due precisi articoli. Il primo è il 65 della Legge organica comunale (Loc) che precisa che “il Municipio nelle risposte alle interrogazioni di attiene a una comunicazione trasparente: esso informa in modo proporzionato, oggettivo e completo, distinguendo chiaramente tra dati e valutazioni, indicando le fonti, senza tralasciare elementi essenziali o tacere aspetti negativi”. Il secondo è invece l’articolo 36 del Regolamento comunale di Chiasso. Articolo che precisa le tempistiche indicando che “su oggetti di interesse comunale ogni consigliere può interrogare in ogni tempo e per iscritto il Municipio, che risponde entro 30 giorni”.

I firmatari si dicono “ben coscienti che il nostro Comune sta attraversando sfide cruciali, su tutte il riequilibrio delle finanze pubbliche e l’aperta situazione delle aggregazioni comunali”. Ciò non toglie che “il Municipio non può assolutamente depauperare il legislativo di un proprio potere, ossia quello di chiedere informazioni e pretendere delle degne risposte”. Dedicare “una seria attenzione” agli atti consiliari “è alla base di una sana e funzionante democrazia”. Detto altrimenti, “non dar seguito alle numerose interrogazioni, che concernono svariati settori del nostro vivere consociati, è una deplorevole mancanza di rispetto verso i membri del Consiglio comunale, e quindi verso tutte le cittadine e tutti i cittadini di Chiasso”. Da qui la richiesta citata in apertura di avere delle risposte entro fine settembre, potendo avvalersi il Municipio “di un corpo amministrativo ben strutturato”.

‘Modifichiamo l’articolo’

La lettera imbucata spedita alla fine della scorsa settimana “non vuole solo criticare un modus operandi altamente irrispettoso delle regole democratiche”, ma anche essere “costruttiva”. I capigruppo invitano infatti il Municipio “a modificare, attraverso un puntuale messaggio municipale, l’articolo 36 del Regolamento comunale aumentando i tempi di risposta e mettendosi così in linea con gli altri poli urbani del Cantone”. Un messaggio ad hoc che, nelle idee dei firmatari, “va emesso il più presto possibile” per essere sottoposto al Consiglio comunale “il più presto possibile”. L’auspicio è che grazie a questa modifica, qualora il suggerimento venisse accolto e in seguito approvato, “nel prossimo futuro tutte le interrogazioni comunali possano ricevere delle corrette e precise risposte nei tempi stabiliti dalla norma giuridica”.

Ritardi irritano anche a Lugano

Di ritardi nell’evasione di atti parlamentari si è parlato anche a Lugano, dove lo scorso febbraio 17 consiglieri comunali (prima firmataria Céline Antonini, Prl/Pvl) hanno presentato una mozione interpartitica, che richiama il Municipio ai propri doveri, obbligandolo a riassunti periodici e a spiegare i motivi di una mancata risposta e chiede di modificare il Regolamento comunale. La mozione non è ancora stata votata dal Legislativo. Nel suo preavviso l’Esecutivo cittadino si è pronunciato a favore e ha proposto formulazioni differenti per le modifiche di un paio di articoli del Regolamento. In particolare, l’articolo 38 cpv. 3bis andrebbe cambiato così: “Il Municipio esibisce due volte all’anno, in concomitanza con la presentazione del Consuntivo e Preventivo, un rendiconto sulle interrogazioni non evase”. Per l’articolo 40 cpv. 7 che tratta il tema delle mozioni, invece, l’Esecutivo propone: “Il Municipio esibisce due volte all’anno, in concomitanza con la presentazione del Consuntivo e Preventivo, un rendiconto relativo allo stato di avanzamento dell’attuazione delle mozioni approvate dal Consiglio comunale fino al momento in cui le stesse sono considerate attuate”.