Anche quando si tratta di cantieri edili, a quanto pare, valgono i proverbiali due pesi e due misure. È l’impressione avuta di recente dal granconsigliere del Centro Gianluca Padlina. A metà luglio, infatti, a Gordola la posa della prima pietra in vista dell’ampliamento del Centro di formazione professionale della Società svizzera degli impresari costruttori è stata accompagnata da una cerimonia di tutto rispetto, con il Decs, il Dipartimento educazione, cultura e sport, che “si è mosso in pompa magna”. Ebbene, “nulla da eccepire”, annota il parlamentare, a fronte di un investimento di quasi 21 milioni di franchi.
Le perplessità si sono fatte largo constatando come per l’inizio dei lavori al campus studi a Mendrisio, a maggio, per la realizzazione del nuovo Liceo cantonale – un’opera da oltre 44 milioni di franchi –, il Decs “non ha ritenuto necessario organizzare alcunché”. Ed è qui che Padlina mette in fila alcune domande all’indirizzo del Consiglio di Stato.
Il Dipartimento, chiede l’esponente del Centro, è al corrente del varo della prima tappa del Centro studi? E “per quale ragione non è stata organizzata alcuna cerimonia per la posa della prima pietra, come è stato invece il caso per il cantiere dell’ampliamento del Cfp a Gordola?”. Ma soprattutto, per il Decs, rilancia Padlina, “i cittadini del Mendrisiotto sono figli di un Dio minore, tanto da non meritare l’organizzazione di alcuna cerimonia per l’avvio di un importante cantiere pubblico?”.