A confronto costi e tendenze delle tre aziende del Mendrisiotto: le Aim di Mendrisio, l’Age Sa di Chiasso e l’Ams di Stabio
Apertamente nessuno lo ammette, in realtà tra le aziende distributrici c’è una sorta di ‘gara’ a chi propone il costo del chilowattora più accattivante. Rese pubbliche le cifre, volendo stilare una classifica a proporre il prezzo più basso per il 2026 è l’Azienda comunale di Stabio (Ams). Il territorio di competenza è piccolo, ma lo sono anche i 9 centesimi e 77 al kWh della tariffa dell’energia domestica; di fatto la più conveniente, e non solo all’interno dei confini del Mendrisiotto. A una incollatura si piazza l’Age Sa di Chiasso – che serve pure i comuni di Balerna, Morbio Inferiore e Vacallo – con i suoi 10,30 centesimi al kWh. Le più care, almeno nel Distretto, sono le Aziende industriali di Mendrisio (Aim) che per il loro comprensorio hanno fissato il prezzo dell’energia, dopo qualche anno di rincari in calo, a 12,51 centesimi al kWh. A giocare a favore, qui come nel resto della Svizzera, sono state le condizioni favorevoli di mercato che hanno fatto registrare una flessione evidente dei prezzi di acquisto della ‘materia prima’ per l’approvvigionamento di base. Alfine si è lontani dall’esplosione dei costi del 2021-2022 (ai tempi del Covid prima e della guerra in Ucraina poi), quando si era arrivati a pagare un MWh (megawattora) fino a 170 franchi.
Come sempre per gli operatori del settore il risultato finale è un esercizio in delicato equilibrio tra gli effetti del mercato, i costi dell’utilizzo della rete – in crescita – e le tasse e i tributi fissati da Berna. E nel 2026 gli uni hanno compensato gli altri a tutto vantaggio dei consumatori, che faticano, in verità, a districarsi tra le cifre (assai dettagliate) della bolletta. Certo, a conti fatti, si resta lontani dai numeri prepandemici; e ora come ora appare arduo pensare a un ritorno al passato, a fronte altresì degli investimenti messi in campo e delle spese di manutenzione. Anche se vi è chi, tutto sommato, vede positivo. È il caso del direttore delle Aim, Gianpaolo Pontarolo. «Prima o poi le tariffe di rete si stabilizzeranno. Quanto all’energia – prefigura il dirigente –, se il mercato resta quello attuale, mi aspetto in futuro un costo al di sotto dei 10 centesimi. È pur vero che se guardiamo ai mercati elettrici l’energia non è scesa quanto il gas, ora quasi a livelli prepandemia. Ma dipende dal mercato».
Restando al presente, i costi dell’energia applicati dalle Aim nel comprensorio di Mendrisio, pur se in calo – la bolletta sarà più leggera, globalmente e in media, a dipendenza dei consumi, tra l’1,5 e il 4,7 per cento –, stanno già sollevando gli interrogativi della politica – è il caso delle sollecitazioni poste in questi giorni da Udc-Udf – a fronte di prezzi più alti e risparmi inferiori per gli utenti e della competitività della Città sul ‘mercato’ ticinese. Come mai? «In passato – ci spiega Pontarolo – si è fatta la scelta di acquistare energia con contratti a lungo termine, che danno una certa tutela sulle variazioni di mercato, i cui effetti si riverberano ancora oggi. E sarà così l’anno prossimo e quello dopo. Del resto, in quel frangente difficile c’erano due strade percorribili: o assorbire il colpo di quel rincaro repentino in un anno o mediarlo su più anni; si è seguita la seconda via, che pesa ancora sul portafoglio».
Poco distante, a Stabio, la bolletta si ridurrà di poco (una manciata di franchi), ma resta il fatto che l’Ams può vantare il costo dell’energia più basso da queste parti. «Alla fine, in ogni caso, noi cerchiamo la stabilità – conferma il direttore dell’Ams Stefano Quarenghi –. I costi dell’energia, dal profilo tariffario, sono tendenzialmente scesi. E i prezzi continuano a essere fortemente influenzati dall’incertezza dei mercati e dalle politiche energetiche dei governi europei. Un quadro a cui si aggiungono le nuove disposizioni federali nel solco della nuova Legge sull’approvvigionamento elettrico e sulle energie rinnovabili. Volendo guardare al di fuori del nostro territorio, spingendosi anche nel Sopraceneri, i prezzi alla distribuzione sono nettamente superiori ai nostri, anche del 30%».
Nel mezzo (tra Mendrisio e Stabio) si colloca l’Age Sa di Chiasso. In effetti, nel comprensorio di Chiasso la fattura sarà ancora una volta più lieve. E la riduzione prevista per il 2026 è di sicuro significativa e sfiora il 10-11 per cento (rispetto all’1,55% del 2025), soprattutto per la categoria di clienti più rappresentati, che includono con la più parte delle economie domestiche, pure piccoli commerci, artigiani e ristoratori. In buona sostanza una famiglia potrà risparmiare fra i 100 e i 170 franchi l’anno. «In effetti, era prevista una diminuzione; e l’utente se ne potrà accorgere concretamente – fa notare il direttore Corrado Noseda –. Sta di fatto che tra le componenti che vanno a comporre la tariffa dell’elettricità quella che ha inciso di più, nel periodo degli aumenti come adesso che i costi diminuiscono, è quella dell’energia».
Esiste allora un modo per svincolarsi dal mercato globale? Il Mendrisiotto ha la possibilità di far leva sul suo potenziale legato alle energie alternative, ancorato al fotovoltaico. «Se guardiamo una economia domestica – ci fa capire Pontarolo –, realizzare un impianto sul tetto può aiutare a stabilizzare il suo prezzo in bolletta: l’elettricità che produce e consuma non paga né energia, né rete, almeno durante il giorno. A rafforzare questa opportunità dal 2026 subentra la formula delle comunità elettriche; e lì come Aim cercheremo di promuoverle il più possibile per dare un vantaggio a chi potrà vendere la produzione in esubero, ma pure al consumatore che aderirà – proprietario di casa o in un appartamento, ndr –, il quale potrà avere delle riduzioni sul costo dell’energia». A quel punto, il consumatore avrà la possibilità di fare una scelta consapevole.