Mendrisiotto

Nel Mendrisiotto il PoLuMe non passa. Rivendicata la copertura dell'A2

Dopo ‘Trasporti ’45’, a Mendrisio Plr e AlternativA ribadiscono il loro veto sulla terza corsia dinamica. ‘Ci meritiamo una riqualifica globale’

L’area dello svincolo autostradale a Mendrisio
(Ti-Press)
13 ottobre 2025
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"Il Mendrisiotto non vuole soffocare nel traffico". Per coloro che, come il Plr e l'AlternativA a Mendrisio, ieri come oggi, restano "fermamente contrari al progetto PoLuMe", non basta sentirsi dire dalla perizia firmata dal Politecnico di Zurigo che i problemi di capacità dell'autostrada fra Lugano e Mendrisio sono critici, quindi bisogna ampliare l’infrastruttura entro il 2045. Anche perché oltre allo studio ‘Trasporti ’45’, le stesse analisi dell'Ustra, l'Ufficio federale delle strade, si ricorda, hanno evidenziato "in maniera inequivocabile che il traffico sulle strade cantonali e secondarie che portano alle entrate autostradali aumenterà sensibilmente", delineando uno scenario "da evitare assolutamente". Quindi, se a livello federale si tirerà dritto con la terza corsia dinamica, allora nella regione si attendono delle contromisure puntuali e non solo compensatorie, come la passeggiata a lago lungo le rive del Basso Ceresio per intenderci.

Dal canto loro, i due gruppi politici, per voce del presidente del Plr di Mendrisio Filippo Pfister e del capogruppo dell'AlternativA Jacopo Scacchi, ribadiscono "il loro impegno a favore di una soluzione strutturale e lungimirante per migliorare la qualità di vita della popolazione e ridare coerenza urbanistica al territorio attraversato dall’autostrada A2". Il che comporta un vero e proprio ripensamento del "rapporto tra infrastruttura, ambiente e centri abitati". In altre parole, serve "una prospettiva sul lungo periodo, superando interventi frammentari e soluzioni temporanee". Non a caso sulla spinta del Plr è stata lanciata una petizione popolare per chiedere al Cantone di farsi portavoce a Berna, al Datec (il Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni), a favore di un interramento o di una copertura dell’autostrada fra Bissone e Chiasso. La raccolta firme si prefigge di catalizzare un sostegno il più ampio possibile e adesso prende ancora più vigore nel perorare la causa di una riqualifica realmente efficace e in grado di ricucire il territorio là dove, come a Mendrisio, viene diviso in due dalle arterie di traffico. Già tre anni fa, d'altra parte, si fa presente, l'AlternativA aveva promosso una interrogazione interpartitica per sollecitare l’inserimento della copertura dell'A2 nel Mendrisiotto nel Programma di agglomerato di quinta generazione. Ancorando così l'opera ai piani d'azione.

"Solo con una pressione comune e coesa – si richiama ancora – sarà possibile convincere Berna, il Datec e l’Ustra a considerare la copertura dell’autostrada come un investimento prioritario per la salute, la sostenibilità e il futuro della regione". Insomma, si conclude, "la porta d’entrata sud del nostro Paese pretende una visione ambiziosa e realizzabile: siamo una regione che sceglie di costruire sopra la vita, e sotto – finalmente – un’autostrada integrata, silenziosa e rispettosa dell’ambiente e del territorio".