Domenica torna SlowUp per la sua tredicesima edizione. Oltre cinquanta chilometri di tracciato dedicati alla mobilità lenta, che piova o meno
Resta alta la speranza di una domenica asciutta, anche se, come sempre, che piova o meno non influenzerà il calendario di SlowUp. L’evento dedicato alla mobilità lenta si terrà infatti questa domenica indipendentemente dal meteo lungo un tracciato di cinquanta chilometri tra Bellinzona e Locarno. Un percorso, come illustrato stamane alla stampa, chiuso completamente al traffico motorizzato su cui sono organizzate feste, animazioni e punti di ristoro.
Punto forte della manifestazione ticinese, che come da tradizione è la prima tappa dei sedici eventi nazionali previsti quest’anno, il paesaggio. «Il tracciato ticinese – rileva in tal senso il presidente del Comitato d’organizzazione di SlowUp Ticino Roberto Schneider – si snoda dal lago ai castelli attraversando il Piano di Magadino. Una peculiarità rispetto agli eventi oltre Gottardo». Il concetto dietro a SlowUp è rimasto negli anni simile a quello della prima edizione: promuovere il movimento, la mobilità lenta e il territorio. «Per come è strutturata – commenta Schneider – la manifestazione funziona molto bene. Ragione per cui, nonostante qualche piccola modifica, il percorso resta sostanzialmente lo stesso dell’anno scorso. Il che è un bene, visto che in questo modo i partecipanti sanno già come muoversi».
La cerimonia ufficiale di inaugurazione si terrà in piazza Governo a Bellinzona alle 9.45. Taglio del nastro a cui sarà presente anche il municipale di Bellinzona Mattia Lepori. «SlowUp – rimarca – è un evento che in primis permette alle famiglie di passare una giornata insieme, all’insegna dello sport e della mobilità lenta, la cui forza è l’intergenerazionalità. Una manifestazione – prosegue – che fa riflettere sull’importanza della mobilità lenta e della mobilità dolce». Gli fa eco il vicesindaco di Locarno Claudio Franscella: «Dopo la Festa delle camelie, SlowUp apre a tutti gli effetti la stagione turistica locarnese, anticipando il weekend pasquale. Un appuntamento ricorrente e consolidato nel calendario degli eventi, poiché riesce a coinvolgere e aggregare sempre di più persone di tutte le età e di ceti sociali diversi promuovendo la mobilità lenta senz’auto. Grazie a SlowUp, per un giorno intero, ci si dimentica la frenesia quotidiana. Un evento che permette di scoprire la bellezza del nostro paesaggio, principale risorsa turistica che molti ci invidiano».
Tra le 15 e le 20mila persone se il tempo non è dei più favorevoli, fino a 40mila partecipanti quando splende il sole. «SlowUp – evidenzia Schneider – richiede un’organizzazione gigantesca, che è cresciuta di anno in anno. Domenica avremo sul percorso ben oltre cinquecento collaboratori che gestiranno vari ambiti, dalla sicurezza, all’animazione. Un sostegno fondamentale che però spesso non si vede». Per il presidente del Comitato organizzativo, «l’evento è una sfida che rinnoviamo ogni anno. Con risultati più che soddisfacenti». Regolarmente SlowUp svolge un’indagine nazionale presso i partecipanti di tutti gli eventi in Svizzera. Lo scorso anno il campione è stato di oltre 2’200 persone. «Da questo sondaggio – mette in luce Schneider – è emerso che la maggior parte degli intervistati prende parte a SlowUp per trascorrere una giornata su strade senza traffico e per fare del sano movimento». Non solo. SlowUp vede un’elevata percentuale di partecipanti fedeli: «L’89% degli intervistati ha già partecipato a una giornata senz’auto organizzata da SlowUp». Di più. SlowUp genera un importante introito economico per le regioni ospitanti: «La spesa media di chi partecipa è di 30 franchi a persona, 41 in Ticino, e in media il 5% dei partecipanti, oltre il 10% in Ticino, pernotta nella regione. Un indotto notevole che però SlowUp percepisce marginalmente, dato che a beneficiarne è soprattutto il territorio», sottolinea Schneider. Non da ultimo, l’indagine registra un forte aumento delle e-bike: dal 18% del 2018 al 38% del 2024. Insomma, sancisce Schneider, «ci sono basi solide per guardare avanti». Con però delle incognite. «L’evento è grande e quindi costa. Si tratta di una manifestazione gratuita e, nonostante gli sponsor, il rapporto costi-ricavi diviene ogni anno più delicato», dice il presidente del Comitato organizzativo. Un equilibrio dunque difficile. «Lo scorso anno – ricorda in merito Schneider – è stata lanciata l’iniziativa ‘Io ho a cuore SlowUp Ticino’ attraverso cui il pubblico può versare un contributo spontaneo all’evento». Delicato anche il settore della sicurezza. «Ad agosto – spiega il responsabile sicurezza Lorenzo Petraglio – abbiamo avuto la conferma che la Protezione civile di Locarno non sarebbe più stata disponibile. Si tratta di una sessantina di persone in meno. Abbiamo dunque dovuto rivalutare alcune questioni, ma siamo riusciti a scavalcare questi ostacoli logistici».
Le modalità di partecipazione alla domenica senz’auto restano le medesime: i partecipanti possono muoversi liberamente lungo il tracciato in bicicletta, coi pattini, a piedi o con qualsiasi altro mezzo senza motore. Possono decidere se percorrere l’intero tracciato, oppure solo una parte, così come pure entrare e uscire in qualsiasi punto del percorso. Con qualche raccomandazione. Fondamentale è muoversi sul percorso rispettando sempre la segnaletica e la direzione di marcia, nonché non abusare della velocità rispettando gli altri utenti. Per i più piccoli si consiglia poi il braccialetto per bambini, disponibile in tutti i villaggi, dove indicare un contatto telefonico di riferimento in caso di smarrimento tra la folla.
Appuntamento dunque al 13 aprile dalle 10 alle 17 per la tredicesima edizione di SlowUp Ticino che propone quest’anno tredici soste, di cui undici con ristorazione e due agricole. Non solo il numero tredici, ma anche i numeri 25 e 100. SlowUp compie infatti quest’anno venticinque anni: la prima edizione si svolse nel 2000 sul Lago di Morat, quale progetto pilota nell’ambito di Expo. A festeggiare il centenario è invece Migros, partner tradizionale della manifestazione dal 2006, come nota il responsabile Sales Promotion & Sponsoring di Migros Ticino Dario Tondi.