Struttura e competenze (ora estese) dell’autorità statale che delibera su tutte le contestazioni ‘provenienti dalla Chiesa cattolica in Ticino’
Delibera sulle contestazioni riguardanti decisioni prese in Ticino da autorità ecclesiastiche. È la ‘Commissione indipendente di ricorso contro le decisioni degli organi parrocchiali’. Che da pochi giorni, per la precisione dal 1° aprile, si chiama ‘Commissione indipendente di ricorso LCCatt’. La nuova denominazione deriva dall’estensione delle sue competenze decisa dal Gran Consiglio con la revisione, entrata in vigore il 1° gennaio, della Legge (cantonale) sulla Chiesa cattolica, la LCCatt appunto. In sostanza da quest’anno la Commissione si pronuncia sui ricorsi contro le decisioni non solo dei consigli parrocchiali, ma anche della Diocesi e di “altre istituzioni o enti ecclesiastici” costituiti dal vescovo, come fondazioni ecclesiastiche e confraternite.
A illustrare i contenuti della revisione legislativa e i compiti della Commissione è il presidente della stessa, il giudice dei provvedimenti coercitivi Ares Bernasconi, in una lettera che il magistrato ha inviato di recente alla Curia vescovile, affinché informi dei cambiamenti “gli organi diocesani, le parrocchie e gli enti ecclesiastici eretti con Statuto proprio dal Vescovo”. Nella missiva si ricorda fra l’altro che “la Commissione indipendente di ricorso, benché statuisca su contestazioni amministrative relative alla Diocesi di Lugano e ai suoi enti subordinati, è un’autorità statale istituita da una legge cantonale e non è un tribunale ecclesiastico fondato sul diritto canonico”. Ha sede a Bellinzona: il suo segretariato infatti “è assicurato dalla Segreteria generale del Dipartimento delle istituzioni”. I verdetti della Commissione non sono definitivi: possono essere impugnati davanti al Tribunale cantonale amministrativo. Le sue sentenze cresciute in giudicato più significative vengono pubblicate “nella ‘Rivista ticinese di diritto’ edita dalla Cancelleria dello Stato”. La Commissione indipendente di ricorso è composta di “tre membri e due supplenti” ed è nominata dal Consiglio di Stato su proposta del vescovo. Sempre in base alla Legge sulla Chiesa cattolica, è presieduta “da un magistrato o da un ex magistrato dell’ordine giudiziario”. Gli attuali tre membri sono Bernasconi (presidente) e gli avvocati Micol Morganti Perucchi (vice) e Francesca Cometta Rizzi (cancelliera al Tribunale federale). I due supplenti sono gli avvocati Franco Pedrazzini e Alain Bianchi (segretario comunale di Capriasca).
Nella lettera si cita quindi la disposizione votata dal Gran Consiglio. L’attuale secondo capoverso dell’articolo 22 della Legge sulla Chiesa cattolica recita così: “A meno che la legge non disponga altrimenti, la Commissione (indipendente di ricorso, ndr) è competente per decidere: a) i ricorsi contro le decisioni e gli atti normativi emanati dalla Diocesi, dalle parrocchie e da altre istituzioni o enti ecclesiastici eretti dall’Ordinario; b) le contestazioni tra la Diocesi, le parrocchie e le altre istituzioni o enti ecclesiastici eretti dall’Ordinario”.
Il 26 marzo di quest’anno, scrive il presidente della Commissione, “il Consiglio di Stato ha provveduto a implementare nel Regolamento della Legge sulla Chiesa cattolica” il nuovo capoverso 2 dell’articolo 22. “Dal momento che la Commissione indipendente di ricorso dispone di una competenza estesa, fungendo a tutti gli effetti da giudice amministrativo di primo grado contro tutte le contestazioni provenienti dalla Chiesa cattolica nel Cantone Ticino, la denominazione ‘contro le decisioni degli organi parrocchiali’ si è rivelata ormai obsoleta – spiega Bernasconi –. Infatti, la Commissione indipendente di ricorso tratta ora le controversie amministrative della Diocesi, delle parrocchie e degli enti eretti con statuto proprio dal Vescovo di Lugano”.
Nel 2024, segnala inoltre il magistrato, sono state aperte “tre procedure ricorsuali”, di cui due decise nel medesimo anno, mentre una in quello in corso. “Ad oggi non vi sono procedure pendenti. I ricorsi pendenti al Tribunale cantonale amministrativo relativi a procedure decise in anni precedenti sono due”, annota ancora Bernasconi.
Sempre nel 2024 alla Commissione indipendente di ricorso “sono state altresì presentate 16 domande di attestazione di passaggio in giudicato, le quali sono state tutte trasmesse per competenza alla Curia vescovile o all’autorità che ha emesso le relative decisioni”.