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No, anzi sì: la Scuola di polizia si terrà anche nel 2026

Retromarcia del governo. Accolta la richiesta di Gobbi. Spiega: ‘Meno aspiranti gendarmi, ma eviteremo di scendere sotto il numero dei posti autorizzati’

Così anche l’anno prossimo
(Ti-Press)
16 aprile 2025
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Si era pensato di non organizzarla per motivi di risparmio. Invece anche nel 2026 la Scuola di polizia si terrà: lo ha deciso il Consiglio di Stato nella seduta odierna. Il governo ha così accolto la richiesta avanzata dal capo del Dipartimento istituzioni, e neopresidente dell’Esecutivo cantonale, Norman Gobbi, dopo aver sentito il comando della Polizia cantonale.

La rinuncia a indire per il prossimo anno la scuola era stata prospettata dal Consiglio di Stato nel messaggio sul Preventivo 2025 del Cantone. Peraltro le misure di risparmio, volte al risanamento delle finanze statali, hanno interessato pure la Scuola di polizia di quest’anno, cominciata lo scorso mese, con una riduzione degli agenti in formazione. Scriveva infatti il governo: “La Scuola di polizia 2025 prevede l’accesso di quindici gendarmi in formazione per la Polizia cantonale, anziché i venti previsti inizialmente dalla Polizia”. E appunto: “Per il 2026 non si prevede l’organizzazione della Scuola di polizia”. Con un’interruzione quindi del ritmo annuale della formazione di base. Ciò che avrebbe causato non poche difficoltà alla Cantonale, confrontata ogni anno con un certo numero di partenze, fra agenti che vanno in pensione, quelli che optano per altre forze dell’ordine (per esempio le Polcomunali) o che decidono di cambiare professione.

L’idea di non organizzare la scuola edizione 2026 era maturata in seno al Consiglio di Stato quando la responsabilità della polizia era temporaneamente passata al direttore del Dipartimento del territorio Claudio Zali. Tornato alla testa politica della Cantonale, Gobbi, nella conferenza stampa del governo, lo scorso settembre, sul Preventivo 2025, non aveva nascosto il proprio disappunto per la ventilata cancellazione della scuola 2026. “Una riduzione degli effettivi vuole anche dire una riduzione delle prestazioni”, aveva avvertito. Contro la prospettata soppressione erano insorti le associazioni e i sindacati di polizia: Fsfp, Ocst e Vpod. E anche l’Associazione delle polizie comunali, i cui futuri agenti, nonché il personale italofono della Polizia dei Grigioni, della Polizia dei trasporti e della Polizia militare (Guardia pontificia compresa), vengono formati alla Scuola cantonale di polizia.

Come quella del 2025, e sempre per ragioni di risparmio, anche la scuola 2026, fa sapere Gobbi interpellato dalla ‘Regione’, «si terrà con un numero contenuto di agenti, una decina, ma che ci eviterà di scendere sotto il numero dei posti autorizzati per la Polizia cantonale, piano dei posti autorizzati nel quale si sta gradualmente rientrando». Il risparmio? «Circa 750mila franchi», indica il direttore del Dipartimento istituzioni.

Federazione e sindacati: ‘Soddisfatti, anche se speravamo in un numero maggiore di posti per aspiranti gendarmi’

«Da quanto ci è stato comunicato nel pomeriggio dal comandante Matteo Cocchi, i posti per gli aspiranti gendarmi saranno dieci: speravo – aggiunge Ivan Cimbri, presidente della sezione ticinese della Federazione svizzera dei funzionari di polizia – in almeno quindici, come per la scuola di quest’anno. Mi auguro che il governo abbia fatto bene i calcoli affinché anche con dieci non si vada sotto il numero dei posti autorizzati. Ricordo che come Polizia cantonale abbiamo in media ogni anno una trentina di partenze, dovute anche a condizioni di lavoro oggi meno attrattive rispetto ad altre realtà. Detto questo, la decisione del Consiglio di Stato – sottolinea Cimbri – è senz’altro positiva, anche per i nostri partner nella sicurezza, il cui personale si forma in Ticino». Osserva il sindacalista dell’Ocst e deputato del Centro Claudio Isabella: «In Gran Consiglio nella discussione sul Preventivo 2025 avevo presentato un emendamento perché venisse annullata la decisione di non organizzare la scuola 2026. L’ho ritirato dopo che il governo aveva manifestato disponibilità a ritornare sui suoi passi. Così è stato e ovviamente siamo molto contenti, anche se contavamo su un numero maggiore di posti per aspiranti gendarmi». Soddisfatto pure il presidente dell’Associazione delle polizie comunali Orio Galli: «Rischiavamo, senza la scuola anche l’anno prossimo, di non compensare le partenze, naturali o no, nei vari corpi di polizia. Che per finire si sarebbero ‘rubati’ tra di loro gli agenti».