Il Consiglio di Stato scrive a Berna a proposito delle revisioni all'ordinanza e ricorda l'importanza di offrire le stesse condizioni ovunque
Ben venga una revisione delle ordinanze sulle autorizzazioni speciali nel settore dei prodotti chimici che permetta, tra le altre cose, di uniformare a livello nazionale gli esami per ottenere i permessi a utilizzare questi prodotti e di rafforzare la vigilanza dell’Ufficio federale della sanità pubblica (Ufsp). Questo, però, senza dimenticarsi di offrire la formazione continua necessaria in tutte le lingue nazionali e su tutto il territorio. È un richiamo a non dimenticarsi delle minoranze, soprattutto quelle linguistiche come il Ticino, quello che il Consiglio di Stato ha voluto inserire nella risposta alla consultazione federale che chiedeva a Cantoni e altri enti del settore.
La revisione in oggetto propone principalmente di concretizzare nelle ordinanze dipartimentali del Dipartimento federale dell’interno (Dfi), che regolano le autorizzazioni speciali per l’impiego di determinati biocidi in settori differenti, le modalità della formazione continua obbligatoria per i titolari delle autorizzazioni. Viene inoltre proposto, per garantire uniformità nell’esecuzione degli esami relativi alle autorizzazioni speciali, di rafforzare la vigilanza dell’Ufficio federale della sanità pubblica. Anche perché, afferma il Dipartimento federale dell’interno, finora la vigilanza sugli organi d'esame era affidata a un ente formato dalle associazioni professionali materialmente interessate. “Da una valutazione dell'Ufsp è emerso che il coordinamento tra le singole associazioni per quanto riguarda i requisiti degli esami relativi alle autorizzazioni speciali è impegnativo, il che ha portato a un'esecuzione disomogenea”.
“Chiediamo tuttavia – si legge nella presa di posizione del Consiglio di Stato – che l’autorità federale garantisca, direttamente o indirettamente, l’erogazione dell’offerta necessaria per assolvere ai nuovi obblighi di formazione continua, e questo in tutte le lingue nazionali e in tutto il territorio. Senza garanzie o vincoli in questo senso, difficilmente i centri di perfezionamento riconosciuti dall’Ufsp offriranno il necessario servizio nelle regioni periferiche e a favore delle minoranze linguistiche, con notevoli difficoltà di applicazione della nuova norma”.