Ticino

Piano forestale cantonale, l'Associazione dei comuni: ‘Necessario un adeguato sostegno finanziario’

L'Act si esprime sul documento posto in consultazione dal Dipartimento del territorio e chiede una ‘governance attiva e collaborativa’

Immersi nel verde e nel silenzio
(Ti-Press)
9 maggio 2025
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Ritiene necessario “un adeguato sostegno finanziario per l’attuazione delle misure previste” dal nuovo Piano. “Molti” Comuni, ricorda, “dispongono infatti di risorse limitate e, senza un contributo concreto da parte del Cantone e della Confederazione, rischiano di non poter realizzare gli interventi di tutela, manutenzione e valorizzazione delle aree forestali”. È quanto afferma l’Associazione dei comuni ticinesi (Act) esprimendosi sul Piano forestale cantonale 2025, lo strumento volto a concretizzare la strategia e la politica forestale del Cantone posto in consultazione dal Dipartimento del territorio per un mese, dal 28 marzo al 30 aprile. Si tratta di una revisione del primo piano cantonale, risalente al 2007. Revisione che, come spiegato dallo stesso Dipartimento, mira a “garantire una gestione forestale sostenibile in grado di assicurare la multifunzionalità dei boschi, valorizzare la risorsa legno, come pure creare condizioni quadro che permettano una gestione innovativa ed efficiente del patrimonio forestale nel suo insieme”.

‘Rafforzamento delle misure di prevenzione’

L’Act sottolinea a sua volta “l’importanza di trovare un equilibrio tra la conservazione degli ecosistemi forestali e le esigenze economiche e sociali del territorio”. Il bosco “deve essere visto non solo come un elemento da proteggere, ma anche come una risorsa da valorizzare in modo sostenibile: vanno quindi incentivati la gestione forestale certificata, l’utilizzo del legname locale, il turismo sostenibile e altre pratiche compatibili con uno sviluppo rispettoso dell’ambiente”. L’Associazione dei comuni richiama inoltre le opportunità che il bosco offre in termini di svago, resilienza climatica e qualità della vita. E allora “vanno sviluppati percorsi naturalistici, aree di svago e selve storiche anche nell’ottica di creare nuove opportunità economiche e sociali di cui i Comuni potranno essere i principali beneficiari”. L’Act auspica inoltre “un rafforzamento delle misure di prevenzione dei rischi naturali – come incendi, frane ed eventi meteorologici estremi – e della lotta alla proliferazione di specie neofite invasive e di organismi nocivi, attraverso interventi mirati (pulizia, tagli, campagne informative), maggiore resilienza ecologica e un coordinamento più stretto tra gli enti cantonali e comunali”.

Sinergie

Non solo. L’associazione chiede pure che i Comuni siano coinvolti “in modo continuo e strutturato” nell’attuazione del Piano forestale cantonale. Propone pertanto l’istituzione di “un tavolo di lavoro permanente” che riunisca rappresentanti comunali, cantonali e del settore forestale, “al fine di garantire un dialogo costante, favorire il monitoraggio delle azioni previste e promuovere sinergie operative”. L’Act considera necessaria “una sinergia continua, operativa e duratura tra comprensori con caratteristiche simili, proprio perché i problemi sono diversi da regione e regione”. Le sinergie tra Comuni con gli “stessi” problemi “potranno portare a risolvere più velocemente certe situazioni (si pensi ad esempio alla gestione dei boschi di svago o alla lotta contro le neofite invasive)”.

Riconoscendo “il valore del lavoro svolto nella redazione del Piano forestale cantonale”, l’Associazione dei comuni ticinesi ritiene importante “rafforzare il coinvolgimento dei Comuni nella pianificazione e nella gestione forestale”. Così come “il garantire le risorse necessarie per assicurare l’effettiva attuazione delle misure previste”. Auspica quindi che i contributi finora destinati alla gestione del bosco “vengano mantenuti almeno ai livelli attuali (se non incrementati), per sostenere gli sforzi locali in modo adeguato”. Il Piano forestale, osserva infine, “offre grandi opportunità per i Comuni ticinesi, ma richiede una governance attiva, collaborativa e ben strutturata: il successo locale dipenderà dalla capacità di coordinarsi con i vari attori (Patriziati, Cantone, popolazione) e di integrare le tematiche forestali nella pianificazione comunale”.