Ticino

‘Intelligenza artificiale nell'Amministrazione cantonale, esiste una strategia?’

Due interrogazioni al governo. Una dell'Udc, dopo le bordate di Marchesi. L'altra di Centro e Plr su obiettivi e tempistiche

Nuove tecnologie e Stato
(Ti-Press)
23 maggio 2025
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Intelligenza artificiale nell’Amministrazione cantonale: le bordate del presidente democentrista Piero Marchesi, durante il recente Comitato cantonale del partito, all’indirizzo del Consiglio di Stato si trasformano in un atto parlamentare stilato dal gruppo Udc. Oggetto dell’interrogazione (primo firmatario Alain Bühler) è il messaggio licenziato dal governo sull’attuazione della prima fase della ‘Strategia per la trasformazione digitale del Cantone Ticino’. “Un messaggio corposo – 94 pagine – che impegna risorse per oltre 16 milioni di franchi (tra credito d’investimento e a gestione corrente), e che si propone di avviare un nuovo ciclo evolutivo per l’Amministrazione cantonale. Tuttavia – aggiungono Bühler e cofirmatari –, una lettura attenta del messaggio solleva perplessità profonde sulla visione strategica proposta, e in particolare sulla reale capacità del piano di trasformazione digitale di proiettare il nostro Cantone verso gli standard già attivi in altri contesti svizzeri. Nel messaggio, infatti, l’intelligenza artificiale – oggi tema centrale per la modernizzazione della pubblica amministrazione in Svizzera e in Europa – viene citata una sola volta, in forma generica, e non trova alcuna declinazione operativa, né progetti pilota, né ambiti prioritari di applicazione”.

Da qui una serie di domande al governo. Fra cui: “Per quale motivo il Consiglio di Stato ha scelto di non sviluppare progetti pilota basati sull’intelligenza artificiale, nonostante l’adozione federale di una strategia in materia e le esperienze concrete di altri Cantoni? Quali valutazioni ha condotto il Cantone sul potenziale dell’IA per automatizzare e velocizzare attività amministrative, come l’elaborazione di sussidi, le dichiarazioni fiscali, le pratiche edilizie, i verbali o i bandi di concorso?”. Il governo “intende, in occasione della seconda fase della Strategia digitale, integrare in modo esplicito progetti con IA generativa, machine learning, RPA o chatbot?”.

Sullo stesso tema c’è un’altra interrogazione, questa firmata da Paolo Caroni (Centro) e Simona Genini (Plr), secondo i quali, elencati “vantaggi” e “sfide” dell’IA, “appare fondamentale che anche il Cantone Ticino si interroghi su come, dove e in che misura sia opportuno implementare l’intelligenza artificiale nei diversi settori dell’amministrazione pubblica, valutando attentamente sia le opportunità che i rischi e le implicazioni di lungo periodo”. I due deputati chiedono al Consiglio di Stato se esista “una strategia o un piano d’azione cantonale per l’adozione dell’IA nei processi amministrativi”. Se sì, quali sono “gli obiettivi e le tempistiche previste?”. Il Cantone “dispone di personale con competenze specifiche nell’ambito dell’IA?”.