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Ministero pubblico, le richieste del procuratore generale al Dipartimento

Pagani sollecita un pp in più (temporaneo) durante l’implementazione del nuovo sistema informatico (digitalizzazione) e un potenziamento del ‘back office’

Il pg Andrea Pagani ha stilato e trasmesso un articolato documento al consigliere di Stato Gobbi
(Ti-Press)
26 maggio 2025
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Un procuratore in più a titolo temporaneo, affinché al Ministero pubblico un magistrato “d’esperienza” possa occuparsi dell’implementazione in seno all’ufficio di MyABI/Juris, il nuovo programma informatico della giustizia ticinese, primo fondamentale tassello della trasformazione digitale della stessa. E un aumento del personale non togato, in questo caso personale amministrativo, per “l’attività ordinaria” dell’autorità di perseguimento penale. Sono le due richieste formulate dal procuratore generale Andrea Pagani in un articolato documento trasmesso di recente al capo del Dipartimento istituzioni e presidente del governo Norman Gobbi, con copia all’organo che vigila sul funzionamento del sistema giudiziario cantonale, ovvero il Consiglio della magistratura.

I rinforzi sollecitati dal direttore del Ministero pubblico sono comunque quantitativamente piuttosto contenuti. Vi è la consapevolezza dello stato precario delle finanze cantonali e della politica dei risparmi in atto, ma il procuratore generale è anche consapevole della necessità di garantire l’operatività dell’ufficio giudiziario, composto, per quanto riguarda i magistrati, di ventitré procuratori pubblici, pg compreso. Ufficio che nel 2024 – nonostante abbia evaso 15’094 incarti, vale a dire 2’196 in più rispetto all’anno precedente (“Il miglior risultato di sempre”, si sottolinea nel rendiconto) – ha registrato un ulteriore picco di entrate: 14’829 i nuovi incarti aperti. Insomma, una Procura sotto pressione. Senza dimenticare che dal confronto intercantonale il nostro risulta fra i Ministeri pubblici della Svizzera con il numero più basso di magistrati inquirenti.

In vista della digitalizzazione

Torniamo alle richieste del procuratore generale, partendo da quella di “potenziamento del Ministero pubblico durante la fase di implementazione del sistema gestionale MyABI/Juris in previsione della digitalizzazione della giustizia secondo Justitia 4.0”. Voluta da governo e parlamento federali, la digitalizzazione rappresenta una grossa sfida per le autorità giudiziarie. “Riteniamo imprescindibile – si legge nel documento, datato 6 maggio, che Pagani e il segretario generale della Procura Marco Traina hanno inviato ai vertici del Dipartimento istituzioni – un transitorio potenziamento del Ministero pubblico per poter dedicare risorse al vasto lavoro di mappatura dei flussi, dell’esame e della migrazione delle centinaia di modelli d’eventi procedurali. Si ritiene in quest’ottica necessario prevedere che un procuratore pubblico d’esperienza sia in parte preponderante sganciato dall’ordinaria attività. Conseguenza è che in tal caso occorrerebbe nominare un procuratore pubblico per un certo periodo con contestuale modifiche delle norme transitorie della Log”, la Legge sull’organizzazione giudiziaria. “Al magistrato di esperienza dedicato all’implementazione di MyABI/Juris occorrerebbe – aggiungono pg e segretario generale – affiancare almeno una segretaria di lungo corso che conosce nel dettaglio l’attività quotidiana di un rappresentante della pubblica accusa. Contestualmente occorrerebbe quindi procedere a un aumento per lo meno transitorio dei Ppa (Piano dei posti autorizzati, ndr), non senza dimenticare un’ulteriore unità amministrativa straordinaria per coprire chi dovrà occuparsi della configurazione del nuovo sistema gestionale per la parte concernente le attività dei servizi centrali”. Prosegue il documento: “Sarebbe infine auspicabile prevedere l’assunzione di una figura specifica che, a regime, possa assumere il ruolo di ‘master user’ del sistema e fungere da punto di contatto stabile con la società incaricata dello sviluppo. Tale funzione sarà in ogni caso indispensabile per garantire il collegamento operativo tra le esigenze concrete degli utenti e i programmatori, così da assicurare un’implementazione coerente e funzionale alle reali necessità del Ministero pubblico”.

Il personale amministrativo

Il pg sollecita anche un potenziamento di quello che è il back office del Ministero pubblico, formato da collaboratori amministrativi: anche loro svolgono un lavoro prezioso per il funzionamento della Procura. Al 1° aprile di quest’anno, si ricorda nel documento, il Ministero pubblico contava “23 procuratori pubblici (eletti come gli altri magistrati dal Gran Consiglio, ndr) e 79 unità appartenenti ad altre categorie di personale”. In totale 102 persone. Fra queste, ventitré segretari amministrativi: uno per procuratore. “In condizioni ordinarie – si osserva fra l’altro nel documento – l’assegnazione di un segretario per ogni procuratore pubblico risulta adeguata. Tuttavia, in caso di assenze superiori al mese, la mancanza di risorse di riserva comporta criticità operative, poiché il reperimento di personale esterno è reso difficoltoso dalla specificità delle mansioni. Anche qualora sia possibile individuare un sostituto, è comunque necessario prevedere un periodo di formazione. In tali circostanze, le uniche soluzioni praticabili sono il temporaneo impiego di personale della cancelleria o il supporto da parte di altri segretari dei procuratori pubblici”.

L’analisi di Pagani e Traina concerne pure le cancellerie delle sedi di Lugano e Bellinzona della Procura, il servizio dedito all’archiviazione, i servizi che gestiscono le richieste provenienti da autorità e privati, i beni sequestrati nel corso delle inchieste, il casellario giudiziale... In breve, tutti i servizi centrali del Ministero pubblico. Ebbene, “l’analisi complessiva evidenzia un fabbisogno teorico pari a 6,1 Ppa (posti autorizzati ndr), che si riduce a 5,3 una volta considerati i 0,8 Ppa vacanti già individuati nei capitoli precedenti – annotano Pagani e Traina –. Tenuto conto dei vincoli di sostenibilità, il numero di Ppa ritenuti effettivamente necessari ammonta a 2,9, mentre il minimo indispensabile per garantire la continuità operativa e migliorare la situazione attuale è pari a 2,2 Ppa”. Almeno due unità amministrative in più. Al governo non si chiede certo la luna.