Ticino

‘Il governo proponga un nuovo modello abilitativo per i docenti’

Lo chiede in una mozione il gruppo parlamentare dei liberali radicali che mette ora sul tavolo del Consiglio di Stato alcune ipotesi di lavoro

(Ti-Press)
25 maggio 2025
|

Il tema dell’abilitazione dei docenti, recentemente riaffiorato sulla spinta della vicenda che ha coinvolto i tredici aspiranti insegnanti senza ore, continua a far discutere la politica ticinese. Attraverso una mozione, il Partito liberale radicale (primo firmatario il deputato Paolo Ortelli) mette ora sul tavolo del governo alcune ipotesi di lavoro per riformare il sistema di abilitazione all’insegnamento. E lo fa chiedendo al Consiglio di Stato di proporre un nuovo modello di struttura e organizzazione dei percorsi abilitativi per la formazione di docenti nel medio e nel medio superiore che tenga conto delle impostazioni presenti in altri cantoni e compatibile con i regolamenti della Cdpe, la Conferenza svizzera dei direttori cantonali della pubblica educazione, e i cui titoli siano riconosciuti sul piano nazionale.

“Il Dfa, così com’è diventato oggi – si chiede il gruppo parlamentare Plr –, risponde davvero alle esigenze della scuola ticinese? La qualità formativa è ritenuta efficace?”. Stando ai liberali radicali è in tal senso necessaria “una riflessione che conduca a un ripensamento concreto dell’attuale sistema abilitativo, soprattutto per l’insegnamento medio e medio superiore di questo cantone”. Il nuovo modello, si legge nella mozione, dovrebbe tenere conto per esempio della “possibilità di conseguire un’abilitazione combinata, come avviene nella Svizzera francese, per il settore medio e medio superiore in una o due materie”, dello “sviluppo di una maggiore interconnessione con il sistema abilitante per il settore professionale, che rappresenta un valore aggiunto e una valorizzazione reciproca per i giovani”, ma pure della “possibilità, anche in ottica di razionalizzazione, di riunire in un unico luogo gli istituti che si occupano della formazione dei docenti”. Non solo. Il Plr chiede al Dipartimento educazione, cultura e sport anche di “tener conto nel calcolo del fabbisogno docenti per le scuole ticinesi non solo dei futuri abilitandi del Dfa, ma anche di coloro che hanno conseguito l’abilitazione fuori cantone o che dispongono del riconoscimento rilasciato dalla Cdpe e che concorrono a un posto d’insegnamento in Ticino”, come pure, “tenuto conto dell’evoluzione demografica, di elaborare uno studio previsionale del probabile fabbisogno di docenti nelle scuole ticinesi”. Studio che “sarà poi da aggiornare costantemente in modo da informare coloro che intendessero avviarsi a una formazione di docente”.

Leggi anche: