Luce verde della commissione al rapporto di Simona Genini, Lara Filippini e Alessandro Corti. Vietato l'uso di applicativi per il riconoscimento facciale
“La nuova Legge sulla videosorveglianza pubblica rappresenta un passo necessario, che dota il nostro Cantone di un quadro giuridico chiaro, stabile e uniforme a beneficio dei Comuni e della cittadinanza. Essa consente di prevenire la frammentazione normativa e le incertezze applicative che potrebbero derivare da una proliferazione di regolamenti locali. Sarà comunque compito di governo e parlamento monitorare con attenzione le future evoluzioni – normative e tecnologiche – per evitare che queste regole diventino rapidamente superate”. Così il rapporto redatto da Simona Genini (Plr), Lara Filippini (Udc) e Alessandro Corti (Centro), sottoscritto oggi dalla commissione parlamentare 'Costituzione e leggi’. In caso di luce verde del Gran Consiglio, il Ticino disporrà quindi di una legge (cantonale) ad hoc sulla videosorveglianza.
Al disegno di legge governativo la commissione ha apportato qualche modifica, come l’introduzione nel testo del divieto dell’uso di applicativi per il riconoscimento facciale e il tracciamento automatizzato delle persone.