Tanti i temi affrontati dall’assemblea cantonale tenutasi oggi a Bellinzona. Sul tavolo, meteodipendenza, destagionalizzazione e recensioni online
«I costi di gestione stanno aumentando in maniera esponenziale, mentre le spese pro capite sono in controtendenza». Per il presidente di GastroTicino Massimo Suter la sfida principale per il settore è riuscire a far quadrare i conti. «Matematicamente – osserva infatti – incassare di meno e spendere di più è un bel problema». Sono tanti i temi toccati dall’assemblea cantonale di GastroTicino tenutasi oggi a Bellinzona. Tra gli auspici «che la politica faccia la propria parte», spiega Suter, che suggerisce: «Magari incentivando nuove aperture o trovando dei sostegni ai giovani imprenditori, come pure a quelle realtà radicate nel territorio da decenni».
Fil rouge dell’assemblea, il futuro della ristorazione, «soprattutto nel nostro cantone». Secondo il presidente di GastroTicino il settore deve porsi delle chiare domande: «Dove vogliamo andare, cosa vogliamo raggiungere e chi siamo». Insomma, «fare un’analisi aperta di cosa sia la ristorazione oggi per capire se siamo ancora al passo con i tempi». Al centro dell’analisi, clientela e personale: «La priorità è giocoforza rendere di nuovo attrattivo il nostro settore, in particolare nei confronti dei giovani. Senza personale – rimarca Suter – va da sé, non si lavora». Attraverso un confronto condiviso, ipotizza quindi il presidente di GastroTicino, «potremmo riuscire a trovare idee risolutive, tenendo conto per esempio dei benefit per i dipendenti, come pure delle settimane lavorative più corte».
Come noto, il turismo e la ristorazione ticinesi sono settori particolarmente meteodipendenti. «Se splende il sole – osserva in tal senso Suter –, sorridono anche l’albergheria e la ristorazione». Il pensiero va anche ai chilometri di coda che, ogni tot, intasano la viabilità sull’asse nord-sud, specialmente ai valichi della galleria del San Gottardo. «Le colonne – commenta il presidente di GastroTicino – c’erano, ci sono e ci saranno. Non credo quindi che siano il problema maggiore». Il nodo principale è per Suter quello di «rendere attrattiva la nostra destinazione facendo sì che più gente incolonnata si fermi sul nostro territorio». E non nasconde: «Lo vediamo, la stragrande maggioranza delle persone che percorrono questo asse utilizza il Ticino come via di transito. Non chiediamo che si fermino per forza per una vacanza di dieci giorni, ma che prendano in considerazione almeno l’opzione di fare tappa all’andata e al ritorno, così da spezzare il viaggio». Aspetto questo che si aggiunge all’esigenza di destagionalizzare il Ticino come meta: «L’intento è sempre quello di rendere il nostro territorio una destinazione non solo estiva, ma attrattiva durante tutto l’anno».
Le code al Gottardo chiamano anche la possibilità – recentemente approvata dal Consiglio nazionale che chiede alla Confederazione di adeguare le basi legali – di chiudere temporaneamente al traffico di transito, in determinate circostanze, le strade cantonali ‘parassitate’ dai turisti. Per Suter «la soluzione magica ovviamente non esiste. In merito, ma non solo, sarà importante trovare delle sinergie con i nostri cugini di HotellerieSuisse e con il mondo politico, incontrandosi più spesso».
A tenere banco, anche tutto il mondo delle recensioni online, al centro di un dibattito aperto al pubblico al margine dell’assemblea. «I portali su cui scrivere recensioni – dice Suter – sono un tema da anni e la percezione non è cambiata troppo nel tempo». Importante «dare a questi strumenti il giusto peso, né sopravvalutandoli, ma neanche sottovalutandoli. Fare proprie le recensioni utili può permettere di migliorare. Se la critica è invece gratuita non bisogna fissarsi, anche se queste recensioni un peso lo hanno».