Il liberale Galusero: ‘Il sì governativo allo scambio dei dipartimenti fra Gobbi e Zali disorienterebbe il paese e il nostro elettorato non lo capirebbe’
«Quando sarà il momento spero che in governo Christian Vitta, il consigliere di Stato del mio partito, non voti a favore dell’arrocco, un’operazione che non avvantaggerebbe minimamente il paese e che l’elettorato del Plr, quello che non è nelle stanze del potere, non capirebbe». La schiettezza è una delle qualità di Giorgio Galusero. Liberale doc, una vita in Polizia cantonale (da gendarme a ufficiale), un’altra in politica – municipale e vicesindaco di Giubiasco e deputato al Gran Consiglio per sedici anni –, Galusero si augura che lo scambio dei dipartimenti fra i ministri leghisti Norman Gobbi e Claudio Zali – con il primo alla guida del Territorio e il secondo alla testa delle Istituzioni, secondo gli intendimenti di via Monte Boglia – non ottenga l’avallo del Consiglio di Stato.
Per Galusero, l’arrocco «non avrebbe alcun senso a pochi mesi dall’inizio della campagna elettorale per le ‘cantonali’ del 2027, perché nell’ultimo anno di legislatura, ed è sempre stato così, si è già in campagna. E Gobbi e Zali sanno per esperienza diretta che le riforme hanno lunghi tempi di gestazione. La Lega vuole questo arrocco soltanto per blindare il Dipartimento del territorio in vista del prossimo rinnovo dei poteri cantonali: non vedo altri motivi». Secondo il movimento di via Monte Boglia servirebbe invece a rilanciare l’azione di governo, a dargli insomma una scossa… «Ma quale scossa! Se venisse approvata dal governo, l’operazione avrebbe un solo effetto, quello di disorientare il paese. Ho l’impressione che si stia giocando con le istituzioni, cosa che rischia di allontanare ulteriormente dalle urne i cittadini e le cittadine di questo cantone».
Ad ogni modo Zali e Gobbi si sono scusati con i colleghi di governo per aver anticipato i tempi… «Certo, dopo che Zali alla cerimonia di apertura dell’anno giudiziario ha parlato ai suoi ex colleghi magistrati da ministro della Giustizia in pectore e questo senza che vi fosse ancora una decisione del Consiglio di Stato sull’arrocco, in un senso o nell’altro. Tutto questo – aggiunge Galusero, già presidente della commissione parlamentare ‘Giustizia e diritti’ – mi sembra, prendendo a prestito una battuta ricorrente del ‘Mattino’, roba da Asilo Mariuccia. E se questo arrocco dovesse passare in governo, ‘pori nüm’, per chiudere con un’altra citazione».