Sirica, al Comitato cantonale socialista, sprona gli altri partiti: ‘Quello leghista è un attacco’. E a Speziali: ‘Come può il Plr accettare tutto ciò?’
«È ora che si formi una coalizione a difesa delle istituzioni per difenderle da questo attacco leghista». Il Partito socialista attacca a testa bassa sulla proposta di arrocco di Dipartimenti in Consiglio di Stato tra Norman Gobbi e Claudio Zali, e lo fa con un appello del copresidente Fabrizio Sirica formulato davanti al proprio Comitato cantonale riunitosi stasera a Bellinzona e inoltrato a Centro e Plr.
«Sono giorni di contatti molto intensi e sono molto fiducioso per la riuscita di questa operazione» afferma Sirica. Ma se l'appello a formare questa coalizione è generale, e ha il chiaro obiettivo di portare il governo a bocciare questa richiesta, di appello ce n'è anche uno personale. È al presidente del Plr Alessandro Speziali, «apparso molto ondivago in questi giorni». Ebbene: «Può il Plr accettare che gli interessi di via Monte Boglia siano anteposti alle istituzioni, sacrificare il clima interno al Consiglio di Stato?», chiede Sirica a Speziali. Insomma, «il Plr si unisca a questa coalizione e ci aiuti a mettere il punto conclusivo a questa vicenda. Il nostro intento è girare pagina il prima possibile, che il Consiglio di Stato continui a lavorare con ogni ministro nel suo Dipartimento, al meglio delle sue possibilità. Confrontandoci, anche scontrandoci, ma su priorità e soluzioni, non su poltrone o strategie politiche».
La bocciatura socialista a quanto sta avvenendo è più che completa. «Due consiglieri di Stato dello stesso partito cercano di scambiarsi i Dipartimenti come fossero cosa loro, senza una visione politica o che il Paese ne abbia necessità – tuona Sirica –. Ma semplicemente per logiche interne al partito e di potere». Questo arrocco, riprende il copresidente del Ps, «sembra sempre più una manovra sbagliata, fuori tempo, lontana dal senso di responsabilità istituzionale».
A partire dalle modalità di comunicazione di Gobbi e Zali, ritenute «inaccettabile» da Sirica. Il motivo? «Prima con la fuga in avanti de ‘Il Mattino’, poi con l'invio di centinaia di mail che hanno destabilizzato centinaia di collaboratori, finendo con il disastro istituzionale durante l'apertura dell'Anno giudiziario, con un modo di agire non concordato con il governo, scavalcando principi istituzionali fondamentali. È qualcosa di molto grave, e infatti ieri il governo ha trasmesso un messaggio importante ribadendo la centralità delle istituzioni biasimando il comportamento di Gobbi e Zali, che si sono trovati costretti a scusarsi».
Anche nel merito Sirica molla ceffoni. «Ma di quale interesse pubblico stiamo parlando? Il Dipartimento istituzioni è in stallo, le riforme sono in mezzo al mare e lontane dal porto, gli scandali personali di Gobbi l'hanno pure allontanato per un periodo dalla responsabilità politica della polizia». E Zali? Mica meglio: «All'inconcludenza politica ha aggiunto problemi gestionali enormi sui grandi progetti, e comportamenti inaccettabili come vietare ai collaboratori di parlare con alcuni media. Sembra credersi il nuovo Re Sole».
Meno per meno potrebbe fare più? «Neanche per idea – dice ancora Sirica –. Il rischio concreto di Gobbi al Dt sarebbe indebolire la sensibilità ambientale e tornare fanalino di coda nel trasporto pubblico e nella transizione energetica ed ecologica. Zali al Di, invece, pensatelo a gestire ambiti molto delicati dove serve una spiccata sensibilità umana e politica come giustizia e rapporti coi Comuni».