Sergi (Mps): ‘Bisogna mobilitarsi oltre gli appuntamenti elettorali’. Riget (Ps): ‘Proposta interessante, ci prendiamo l’estate per riflettere’
«Ci sono più motivi che – soprattutto in questo momento storico in cui è la destra che in Svizzera come nel resto del mondo scrive la musica – dovrebbero spingere le forze progressiste ticinesi a dar vita a un fronte di opposizione comune», dice il deputato dell’Mps Giuseppe Sergi. «I temi non mancano di certo – avverte –. A cominciare dai salari, che si difendono non solo con i sussidi ma anche evitando che perdano, come è avvenuto in questi anni, potere d’acquisto. C’è la questione climatica, per la quale urge fare di più. Senza dimenticare la difesa dei diritti politici. E cito soltanto alcuni dei dossier per i quali batterci e dar vita a un’ampia e capillare mobilitazione. Bisogna allora che una sinistra unita riporti in tempi brevi al centro dell’azione politica i problemi dei cittadini e delle cittadine e le risposte a questi problemi». Di qui il documento che il Movimento per il socialismo ha inviato di recente “a partiti, associazioni e sindacati appartenenti all’area della sinistra”. Sette pagine e mezzo nelle quali l’Mps spiega “la necessità di costituire un fronte di opposizione sociale e politica”. Un fronte di opposizione “all’offensiva neoliberale” che, secondo gli estensori del documento, sia in Consiglio di Stato sia in Gran Consiglio “ha portato avanti un orientamento che in Ticino negli ultimi cinque-dieci anni” si è articolato in più punti. Ovvero: “La compressione della spesa pubblica, ottenuta attraverso tagli alle politiche sociali e una riduzione delle funzioni dello Stato; il tentativo di riformare il sistema sanitario introducendo una logica di razionamento delle prestazioni e di contenimento dell’intervento pubblico, soprattutto in favore delle fasce più fragili della popolazione; la sottovalutazione sistematica delle misure necessarie per affrontare le discriminazioni di genere e la crisi ambientale; una costante diminuzione di risorse per un settore chiave della società come la formazione e la scuola”. Un’offensiva che secondo l’Mps si traduce in un “arretramento” sul piano dei diritti sociali. “Molteplici” i segnali: “La stagnazione dei salari, il peggioramento delle condizioni di lavoro, l’erosione dei diritti, la crescita del lavoro precario e l’assenza di un controllo efficace del mercato del lavoro”. Non è tuttavia la prima volta che l’Mps propone di unire le forze. Lo ha fatto in occasione delle ultime elezioni cantonali, ma Partito socialista e Verdi hanno declinato l’invito a fare una lista comune, a conferma che l’unità a sinistra era/è un miraggio. «Oggi sono però cambiate le premesse – rileva Sergi –. A livello nazionale e internazionale l’avanzata delle destre ha registrato una forte accelerazione. Mentre le forze progressiste sono indietreggiate. È un dato di fatto. Se circoscriviamo il discorso alla Svizzera, come sinistra abbiamo avuto vittorie sì importanti, per esempio la tredicesima Avs, ma sono vittorie di tappa. Alla testa del giro c’è la destra. Nel frattempo – aggiunge il deputato al Gran Consiglio – la maggioranza dei cittadini è in difficoltà. Basti dire che l’aumento incessante dei premi di cassa malati e la crescita degli affitti comportano, a fronte di stipendi che ristagnano, una erosione continua del potere d’acquisto. Se la sinistra vuole dare un senso alla propria esistenza deve in tempi brevi organizzare e sviluppare un’opposizione sociale comune, forte e radicata nel territorio. Deve costruire una mobilitazione sociale che vada al di là degli appuntamenti elettorali. E tornare così protagonista della politica di questo cantone, altrimenti ostaggio di sceneggiate come quella dell’arrocco leghista fra i dipartimenti di Zali e Gobbi». Sergi non ha dubbi: «Se la sinistra non vuole, come adesso, rimanere tutto sommato marginale, spettatrice di fronte alle trasformazioni in atto».
Sulla proposta di alleanza il Ps prende tempo. «Abbiamo ricevuto il documento già due settimane fa e lo abbiamo letto con interesse – commenta la copresidente Laura Riget – toccano ambiti importanti che stanno a cuore al Ps. Durante l’estate vogliamo approfondire maggiormente per vedere quali passi si possono intraprendere». Sulla Stessa linea anche Samantha Bourgoin, co-coordinatrice dei Verdi: «Tanti temi ci accomunano. Lo vediamo in Gran Consiglio quando c’è da esprimersi sui vari dossier. Analizzeremo la proposta prossimamente». A.MA./GAG