Ticino

I tagli si fanno sentire per gli Istituti sociali: oltre la metà è in perdita

L'avvertimento dell'Associazione ticinese delle Istituzioni sociali: ‘La tenuta del sistema non potrà sopportare ulteriori tagli rilevanti’

4mila gli utenti presi a carico
(Ti-Press)
11 giugno 2025
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Se non è un grido d’allarme, poco ci manca. I tagli messi in atto dal Cantone – a cui si aggiunge la paura di nuovi futuri risparmi – stanno mettendo in seria difficoltà economica gli Istituti sociali presenti sul territorio. Per ora non c’è ancora il rischio di chiusure o riduzione di attività, ma il futuro resta incerto. “I risparmi decisi dal Cantone – sotto forma di tagli lineari, prelievi su fondi e mancata copertura di nuovi bisogni riconosciuti – stanno mettendo alla prova l’equilibrio già fragile del settore”, fa sapere l’Associazione ticinese delle Istituzioni sociali (Atis) che ha voluto rendere pubbliche le proprie preoccupazioni. L’associazione raggruppa 18 istituti per persone con disabilità, 7 Centri educativi minorili, 3 Istituzioni nell’ambito delle dipendenze e 3 Servizi d’appoggio con una presa in carico di circa 4'000 utenti.

Difficoltà economiche che emergono chiaramente: un sondaggio interno all’Atis ha rivelato che nel 2024 due terzi degli Istituti hanno chiuso l’anno in perdita, alcuni con passivi superiori ai 200’000 franchi. Da qui l’avvertimento di Atis: “La tenuta del sistema non potrà sopportare ulteriori tagli rilevanti”. Ecco quindi l’appello alla politica: “Lanciamo un appello alla politica e al sostegno da parte del Paese e dei donatori, affinché non venga compromessa la continuità di un servizio pubblico essenziale, fondato sulla collaborazione tra pubblico e privato non profit”.


L’Atis ha anche voluto presentare una fotografia del settore sociosanitario e socioeducativo ticinese. “Gli Istituti svolgono un ruolo cruciale ma sono anche confrontati con le crescenti difficoltà legate ai tagli adottati nei preventivi 2024 e 2025”. L’Associazione è stata fondata nel 1989 e rappresenta la quasi totalità delle istituzioni operanti nel settore sociale in Ticino. “Queste realtà – fa sapere l’Atis – impiegano quasi 3’000 collaboratori, per un volume di prestazioni erogate per un valore pari a circa 166 milioni di franchi”.

In occasione della propria assemblea ordinaria, durante la quale sono stati ribaditi i concetti e le rivendicazioni rese pubbliche, l’Associazione ticinese delle Istituzioni sociali ha anche voluto sottolineare la buona collaborazione esistente tra gli Enti con la Divisione dell’azione sociale e delle famiglie e la Divisione della salute pubblica.