Prime reazioni, negative, alla proposta dei Verdi. Temperature in aula e altro... parlano Merlini (Vpod), D'Ettorre (Ocst) e Longo (Genitori)
Non ne hanno ancora discusso con i comitati dei rispettivi sindacati, e quindi si esprimono «a titolo personale», ma Adriano Merlini, alla testa dei docenti affiliati alla Vpod, e Gianluca D’Ettorre, responsabile degli insegnanti iscritti all’Ocst, non nascondono il proprio scetticismo sulla mozione, indirizzata al Consiglio di Stato, con cui i Verdi propongono di rivedere il calendario delle vacanze scolastiche estive in Ticino (“attualmente le più lunghe in Svizzera, dieci settimane”), accorciandole. Una riduzione di “una o due settimane”, da “ridistribuire durante l’anno, inserendo una settimana in ottobre e/o allungando quelle pasquali”, sintetizza nero su bianco il capogruppo degli ecologisti in Gran Consiglio Matteo Buzzi, primo firmatario dell’atto parlamentare depositato di recente e sottoscritto da deputati di più partiti. L’obiettivo “è di migliorare l’apprendimento, ridurre le disuguaglianze tra studenti, agevolare l’organizzazione familiare e garantire un miglior equilibrio tra riposo e studio”. Secondo i mozionanti, “le vacanze troppo lunghe aumentano il rischio di dimenticanze, specialmente tra gli alunni svantaggiati”. Il tema sollevato dai Verdi è destinato a suscitare dibattito dentro e fuori il Palazzo della politica.
«Sono scettico, anzi di più: sono contrario», dice Merlini, interpellato dalla ‘Regione’. «Ricordo che già oggi in Ticino – prosegue il presidente della Vpod docenti – gli insegnanti devono essere presenti due settimane dopo la chiusura delle scuole e due settimane prima dell’inizio del nuovo anno scolastico. Ma al di là di questo, che può sembrare una difesa corporativa, l’attuale durata delle vacanze estive nel nostro cantone permette agli allievi di staccare per davvero la spina. È una cesura che consente di ricaricare le batterie. Non sarebbe così allungando di una settimana la vacanza per i Morti o quella per Pasqua, perché comunque gli alunni hanno compiti da fare o devono prepararsi per il test previsto magari al momento del ritorno in classe, perché comunque i docenti devono correggere o preparare le lezioni per l’anno scolastico in corso». Non solo. «Anticipando di una o due settimane l’apertura dell’anno scolastico, si corre inoltre il rischio di ritrovarsi in aula ad agosto con temperature ancora piuttosto elevate, per via anche e soprattutto del riscaldamento globale in atto – evidenzia Merlini –. Ora, l’edilizia scolastica in Ticino è quella che è e la politica dei risparmi non aiuta. Certo, le soluzioni ci sono, ma costano. Senza poi dimenticare l’impatto ambientale: anche i dispositivi per raffreddare inquinano». E ancora. «Mi chiedo – continua Merlini – se quanto propongono i Verdi avvantaggi le famiglie o se invece non causi loro un problema. Mi spiego. Anzitutto credo che siano pochissimi i genitori che, volendo trascorrere le vacanze con i figli, possono concedersi, e dunque ottenere dal datore di lavoro, due settimane di ferie per i Morti e altrettante per Pasqua. E aggiungo che per molti genitori è più facile conciliare lavoro e famiglia proprio nella lunga vacanza scolastica estiva, grazie per esempio alle colonie, ai corsi linguistici e alle attività remunerative che i ragazzi, a dipendenza dell’età, possono svolgere. Parliamo di servizi e opportunità che in altri periodi dell’anno non ci sono». Ergo: «Nella mozione dei Verdi intravedo aspetti più negativi che positivi».
Per D’Ettorre «bisogna comprendere le vere ragioni della proposta dei Verdi. Perché se il motivo reale è che le famiglie non sanno come gestire il figlio o la figlia che è in vacanza, e dunque a casa, per molto tempo durante l’estate, beh allora occorre fare un’ampia riflessione sui rapporti fra genitori e figli e sulle condizioni in cui i genitori si trovano nella società odierna. Insomma, non capisco come mai il vigente modello di vacanza scolastica estiva in Ticino non vada più bene agli occhi di qualche partito». Nella mozione si afferma tra l’altro che stando a “diversi studi, più lunghe sono le vacanze scolastiche, più è probabile che gli alunni dimentichino ciò che hanno imparato durante l’anno”... «Mi fa piacere che ci sia questa sensibilità scientifica per la didattica, però gli studi andrebbero letti tutti: pure un numero elevato di allievi per classe incide negativamente sull’apprendimento», rileva il responsabile dell’Ocst docenti. Anche D’Ettorre pone l’accento sul fattore climatico: «Se la politica dovesse dar seguito alla proposta degli ecologisti, il minimo sindacale sarebbe l’aria condizionata in tutte le classi. E se il paragone è con la Svizzera tedesca, bisognerebbe pensare anche alla realizzazione di aule silenziose e di aule con sistemi per il ricambio dell’aria. Cose già acquisite oltre Gottardo».
Sulla questione clima insiste pure Pierfranco Longo, presidente della Conferenza cantonale dei genitori: «Mi domando, al di là di tabelle e previsioni sulle temperature nel breve e lungo periodo, se in Ticino le scuole pubbliche e private siano attrezzate per garantire ad agosto condizioni sufficientemente salubri per i ragazzi in caso di anticipo dell’inizio dell’anno scolastico. Insegnare e imparare con trenta gradi in classe diventa un’impresa ardua». Colonnina di mercurio a parte, Longo ritiene che la proposta dei Verdi «non risolva fra l’altro il tema della conciliabilità lavoro-famiglia e dunque quello dell’accudimento dei figli, soprattutto di quelli che frequentano la scuola dell’obbligo. Il fatto di compensare il taglio di una o due settimane ad agosto delle vacanze estive allungando la vacanza per i Morti o quella pasquale finirebbe per trasformarsi, temo, in un problema per diversi genitori. Il mio auspicio è che durante l’esame politico della mozione siano sentiti tutti gli attori in gioco. È un tema di società».