Nel documento dell’avvocato leghista Enea Petrini i contorni del caso che vede implicati i leghisti Eolo Alberti, Sabrina Aldi e l’imprenditore Camponovo
Sul caso Hospita, Alberti e nomine in magistratura c’è poi il rapporto segreto commissionato dalla Lega dei ticinesi all’avvocato Enea Petrini, già deputato leghista e poi membro dal 2023 del Consiglio di amministrazione di BancaStato. Un rapporto voluto dai vertici del Movimento perché “mi erano giunte all’orecchio delle voci che circolavano nel Luganese – queste le parole usate da Norman Gobbi durante l’interrogatorio, come persona informata sui fatti, con il procuratore generale Andrea Pagani – secondo le quali nella società dove lavorava Eolo Alberti c’erano contrasti interni e problemi di liquidità che avevano portato a mancati pagamenti di oneri sociali”. Tensioni personali che secondo Petrini hanno compromesso un quadro all’interno del quale, grazie a utili societari molto importanti, “tutti hanno potuto beneficiare di vantaggi inimmaginabili”. Basti pensare agli alti stipendi versati ai medici anestesisti, “in primis al signor Camponovo che aveva uno stipendio vicino al milione di franchi”. A questo si aggiunge una gestione, per usare sempre le parole di Petrini “quantomeno allegra”. Insomma, quella interna a Hospita è stata una vera e propria guerra personale, una “shitstorm” – termine caro al mondo leghista e usato anche da Petrini nel rapporto – da parte di chi è stato allontanato. “Non si possono tacere le voci che da alcune settimane (il rapporto è datato 28 aprile 2024, ndr) circolano in maniera costante nel piccolo Ticino. Innegabile – si afferma chiaramente nel rapporto – che le conseguenze possono essere veramente pesanti, sia a livello professionale, familiare e personale, visti gli impegni politici passati e presenti delle persone direttamente coinvolte”.
Un capitolo del rapporto è dedicato a eventuali elementi legati alla gestione amministrativa e finanziaria della società che possono apparire non consoni o inopportuni. Al suo interno il “favore” fatto da Camponovo ad Aldi: il 22 marzo 2024 Aldi viene licenziata durante una seduta del Consiglio di amministrazione. Durante la stessa seduta, senza che nessuno all’interno della società fosse informato, Camponovo sottopone ad Aldi un nuovo contratto. Il nuovo accordo – che porta la data del 1° marzo 2024, quindi precedente alla seduta di Cda durante la quale è avvenuta la decisione di licenziamento – porta a sei i mesi la disdetta. Tradotto in cifre, tenendo conto che Aldi era impiegato al 40 per cento per 6mila franchi al mese, vuol dire un ‘extra’ di circa 30mila franchi. “L’impressione all’interno della società è che tale contratto sia stato redatto dal solo Camponovo, successivamente alla data della firma, una volta che il licenziamento di Aldi pareva chiaro, come pure il fatto che gli sarebbe stato revocato il potere di rappresentare la società con firma individuale, unicamente al fine di avvantaggiare la stessa”. Questo in virtù dei buoni rapporti personali tra i due. “Pure il contratto di lavoro di Camponovo, a detta dei responsabili, sarebbe stato modificato di recente, apponendo una data apocrifa, prevedendo l’obbligo di pagamento di stipendio per un tempo superiore, con conseguente danno societario in caso di licenziamento”.
Altro aspetto critico segnalato da Petrini: “I costi delle autovetture assegnate alla famiglia del signor Camponovo, una a testa ai figli e una alla moglie, sono assunti interamente da Hospita. Camponovo faceva costantemente uso della carta di credito per più volte in giorni consecutivi per pagare dei rifornimenti di carburante, questo malgrado avesse un’auto elettrica. Mi è stato riferito per le auto”.
Altra voce raccolta da Petrini: “Aldi, al momento della sua uscita e liberata dal suo obbligo di presenza, ha asportato della documentazione societaria e ha cancellato dai sistemi informatici dei file di competenza societaria. In ragione dei rapporti di fiducia già a quel momento reciprocamente compromessi, i responsabili della società ritengono si sia trattato di documenti sensibili”. Altro elemento citato nel rapporto: “Sia Aldi che Camponovo stanno contattando le controparti contrattuali di Hospita denigrando la stessa e mettendo in cattiva luce l’operato suo e dei suoi amministratori e collaboratori”. Questo, “al solo fine di pregiudicare i contratti e arrecare un evidente danno di immagine ed economico”.