L'ex candidato giudice Cortese nominato dal governo capo Ufficio del registro di commercio. E Jaques opererà anche alla Cef, come vice di Bellotti
Una nuova sfida professionale. È di oggi la notizia che il Consiglio di Stato ha nominato Claudio Cortese capo dell’Ufficio del registro di commercio, con sede a Biasca. Cortese (area Plr), 45 anni, era uno dei candidati alla carica di giudice del Tribunale d’appello, con attribuzione dell’eletto/a alla Camera di esecuzione e fallimenti (Cef) dopo che il presidente di questa, Charles Jaques, ha esercitato il diritto di opzione, passando alla prima Camera civile diretta da Giorgio A. Bernasconi, che a fine mese andrà in pensione.
Brevetto d’avvocato e, soprattutto, da molti anni ispettore giurista della Cef, Cortese vanta competenze ed esperienza: uno insomma con tutte le carte necessarie per lavorare al meglio come magistrato alla testa della Camera di esecuzione e fallimenti (tiene corsi di formazione per funzionari degli uffici di esecuzione e fallimenti, è membro della Commissione federale in materia di esecuzione e fallimento, presta consulenza per gli uffici giudiziari e amministrativi che ne fanno richiesta e collabora nella tenuta di alcuni moduli in materia di reati fiscali e fallimentari per il conseguimento del Cas in diritto penale economico della Supsi). Ma nella seduta di lunedì 19 maggio il Gran Consiglio opta per Serena Bellotti, classe 1991, in quel momento cancelliere alla seconda Camera civile, sostenuta in particolare dal Centro. Esperienze della neoeletta giudice in un settore tecnicamente difficile del diritto come quello dell’esecuzione e dei fallimenti?
Immaginiamo la legittima delusione di Cortese e la voglia, altrettanto legittima, di cambiare aria. E ora? «Se nessuno dei nostri collaboratori giuristi manifesterà interesse per il posto di ispettore giurista della Cef, allora il Tribunale d’appello – dice il suo presidente, il giudice Giovan Maria Tattarletti, da noi interpellato – aprirà un concorso pubblico».
Non è tutto per quanto riguarda la Camera di esecuzione e fallimenti. Di recente è stata pubblicata la composizione dal 1° luglio, sempre in seno al Tribunale d’appello, della prima Camera civile, della Camera civile dei reclami e della stessa Cef. Ebbene, nell’orbita di quest’ultima resta, non più come presidente bensì come vice, il giudice Charles Jaques. Ciò per coadiuvare, per seguire da vicino Bellotti, nuova presidente della Camera di esecuzione e fallimenti, in un ambito del diritto particolarmente complesso? «Guardi, i giudici della Sezione civile – spiega Tattarletti – operano in più Camere. Il collega Jaques ha ritenuto dopo tanti anni di dedicarsi a un nuovo settore del diritto civile e ha quindi optato per la prima Camera civile. Ed è la Camera dove lavorerà in via principale. All’interno della Sezione civile i vari giudici hanno tra l’altro concordato che Jaques operi, in veste di vicepresidente, anche alla Cef, dove ha maturato una lunga esperienza. Tutto qui».