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Gli inquirenti di Ferrara stroncano ingente traffico d'oro verso il Ticino

In due anni l'attività illecita ha fruttato oltre 26 milioni di euro. L'organizzazione aveva una base operativa anche nel nostro cantone

Parte di quanto sequestrato
((foto GdF))
4 luglio 2025
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Oltre 560 chilogrammi di oro (usato) e altri 65 di argento senza documenti di tracciabilità – quasi certamente provenienti da “Compro Oro”, che con le quotazioni raggiunte dai metalli preziosi hanno visto crescere in modo geometrico la loro attività – sono stati esportati clandestinamente in Ticino da spalloni che per quanto si è appreso passavano dai valichi del Varesotto: un traffico che in due anni ha fruttato oltre 26 milioni di euro, tutti ottenuti in denaro contante. È quanto emerge al termine di un’articolata attività diretta dalla Procura della Repubblica estense, con la Guardia di Finanza di Ferrara, che ha notificato gli avvisi di conclusione di indagine emessi nei confronti di soggetti che si sarebbero resi responsabili, in forma associata, delle ipotesi di reato di commercio abusivo di preziosi e riciclaggio.

Gli accertamenti svolti dal Nucleo di Polizia economico finanziaria di Ferrara hanno interessato un noto imprenditore estense che, con l’ausilio degli altri soggetti coinvolti nelle attività ritenute illecite, avrebbe impiantato un lucroso traffico di metalli preziosi di provenienza illecita destinati al territorio elvetico, dove venivano fusi. Nel corso dell'attività investigativa sono stati sottoposti a sequestro monili d’oro e d’argento del valore stimato di oltre 220mila euro che erano stati occultati all’interno di un pozzetto interrato nel giardino di casa di uno dei principali responsabili.

Inoltre, presso il valico del Gaggiolo, sono stati sequestrati 100mila euro, nascosti all’interno di un’auto e ritenuti i proventi degli illeciti. A seguito della notifica degli avvisi di conclusione delle indagini preliminari, l’autorità giudiziaria ferrarese ha avanzato richiesta di rinvio a giudizio nei confronti di 17 soggetti ritenuti responsabili delle ipotesi di reato di associazione per delinquere, di carattere transnazionale, commercio abusivo di preziosi usati e riciclaggio. Altri 8 soggetti coinvolti nell'inchiesta hanno già avanzato proposta di patteggiamento – accolta – con parziale risarcimento del danno che sarà destinato a enti benefici. Il difensore dell'imprenditore estense ha già fatto sapere che la competenza territoriale è della magistratura di Varese in quanto il reato più grave, cioè il riciclaggio è stato commesso ai valichi del Varesotto.

Non è tutto. Si è appreso infatti che l’organizzazione estense aveva una base operativa anche in Ticino, il cui compito era quello di acquistare l’oro, poi destinato alle fonderie del Mendrisiotto. A portare il metallo giallo erano spalloni, personaggi coinvolti in altre inchieste fra cui quella di Arezzo e più recentemente quella condotta dalla Gdf di Como, da cui è scaturita la scoperta di un traffico di sette tonnellate di oro, accertato dalle autorità doganali svizzere.