Il capogruppo del Centro replica a Maderni e attacca: ‘I nostri dubbi sono anche quelli del direttore del Dfe Vitta. Retrogrado e oscurantista pure lui?’
«La popolazione dovrà potersi esprimere su un cambiamento così importante come il passaggio all’imposizione individuale, e la tematizzazione in chiave cantonale di questa riforma ha perfettamente senso». A rivendicarlo è il capogruppo del Centro Maurizio Agustoni, primo firmatario dell’interpellanza che ha dato inizio al dibattito su quanto deciso dal Parlamento federale, che a ‘laRegione’ replica alle dichiarazioni sempre rilasciate al nostro giornale dalla deputata del Plr Cristina Maderni. Lei ha parlato di oscurantismo nell’imposizione dei coniugi attuale e di bisogno di dare più valore al lavoro delle donne. Mentre, sempre in casa liberale radicale, le Donne Plrt hanno definito il referendum addirittura “retrogrado”. Agustoni non ci sta, ribatte e puntualizza.
Con ordine. Siete oscurantisti nell’avere dei dubbi sull’imposizione individuale?
Avere dei dubbi è proprio il contrario di essere oscurantisti; l’illuminismo – ovvero il contrario dell’oscurantismo – nasce proprio dal rifiuto dei dogmi. L’imposizione individuale dei coniugi comporterà significative modifiche per milioni di persone. Riteniamo quindi doveroso che il popolo abbia la possibilità di esprimersi e che possa farlo sulla base di dati oggettivi. Recentemente il Tribunale federale ha dovuto annullare una votazione popolare in materia di fiscalità delle coppie sposate proprio perché il Consiglio federale aveva fornito informazioni completamente errate.
Le vostre sono davvero solo domande mirate a capire i costi o c’è un retropensiero che vi guida diretti a chiedere di partecipare al referendum dei Cantoni?
La nuova legge sull’imposizione individuale avrà conseguenze molto importanti per i Cantoni, sia in termini di minor gettito fiscale, sia in termini di maggiori costi. Per questo motivo diversi Cantoni, da ultimo il Canton Soletta, hanno già avviato la procedura di referendum. Ho letto che le Donne Plr hanno definito questo referendum come “retrogrado”. Penso sia utile ricordare che il referendum è una domanda a cui il popolo risponde con un “sì” o con un “no”. Per definizione, una domanda non può mai essere retrograda, casomai può esserlo la risposta. Il fatto che si disprezzi la possibile risposta non è comunque un buon motivo, almeno in democrazia, per non porre la domanda.
Oltre alla questione dei costi cosa non vi convince di questa nuova legge?
Il Consiglio di Stato, con la sua risposta del 15 marzo 2023 alla consultazione federale, ha bene riassunto gli elementi problematici della nuova legge federale sull’imposizione individuale. 1. “Un ridimensionamento del gettito fiscale”; 2. “un maggior onere amministrativo per i Cantoni nell’accertamento e nella riscossione delle imposte, oltre 85’000 [nuovi incarti fiscali] nel solo Cantone Ticino”; 3. “un aumento dell’impegno per gli stessi contribuenti […] i coniugi […] saranno obbligati a ripartire gli elementi di reddito e di sostanza sulla base dei rispettivi rapporti di diritto civile, ciò che comporterà inevitabilmente delle difficoltà e delle discussioni”; 4. “infine, ma non da ultimo, sarebbe fonte di nuove disparità di trattamento, risultando particolarmente vantaggiosa per le coppie sposate con doppio reddito, ma discriminatoria nei confronti delle coppie sposate monoreddito”. Questa presa di posizione è particolarmente significativa, perché non penso si possa rimproverare al Dipartimento delle finanze e dell’economia, e al suo direttore, di essere “oscurantista” o “retrogrado”.
Secondo Maderni parlate di mostro burocratico ma contestando la visione che offre l’imposizione individuale: visione di società e di famiglia, diversa magari da quella tradizionale tout court. È così?
Parliamo di mostro burocratico, ed è un eufemismo, perché, solo a livello federale, sarà necessario assumere 1’700 nuovi funzionari per trattare oltre 1,7 milioni di pratiche fiscali supplementari; il tutto per incassare oltre 600 milioni di franchi l’anno in meno di quello che incassiamo oggi. Inoltre, come ha sottolineato anche il Consiglio di Stato, saranno introdotti pesanti aggravi fiscali per le famiglie con un reddito solo o con un reddito preponderante. Oggi una famiglia di quattro persone con un (solo) reddito imponibile di 120mila franchi paga dai 2’700 ai 3’100 franchi di imposta federale diretta; con la nuova legge pagherebbe 5mila franchi. Mi piacerebbe sapere quale “visione di società e di famiglia” giustifica di raddoppiare le imposte alle famiglie del ceto medio “colpevoli” di non disporre di un doppio reddito. È vero che le coppie con un doppio reddito elevato, a livello federale, subiscono attualmente degli svantaggi fiscali. Come ha saggiamente osservato il Consiglio di Stato nella sua presa di posizione del 15 marzo 2023 “l’eliminazione della penalizzazione fiscale del matrimonio potrebbe essere ottenuta più rapidamente tramite soluzioni più semplici, sull’esempio di quanto già fatto da tutti i Cantoni”. Insomma, l’impressione è che l’obiettivo non sia tanto di eliminare le discriminazioni fiscali, ma di prendersela con le coppie che decidono di organizzarsi in modo sgradito alla maggioranza dell’Assemblea federale.