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La Lega lancia la sua iniziativa di ‘Cassa malati ticinese’

Raccolta firme in autunno. Mazzoleni: ‘Chiediamo un progetto pilota per un modello assicurativo unico e vincolante per chi riceve il sussidio cantonale’

La presentazione in occasione dei festeggiamenti per il 1° Agosto
(Ti-Press)
1 agosto 2025
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Salametto, risotto e luganighetta, ma anche e soprattutto la presentazione dell’iniziativa popolare ‘Cassa malati ticinese’. È un menù ricco quello proposto dalla Lega dei ticinesi in occasione dei festeggiamenti per il 1° Agosto tenutisi quest’oggi sul piazzale della caserma del Monte Ceneri.

‘Basta con le scuse, il Ticino non sta più a guardare’

A illustrare l’iniziativa, per la quale la raccolta firme prenderà formalmente il via durante l’autunno, il deputato e tra i vicecoordinatori del movimento Alessandro Mazzoleni. Che inizia il suo discorso con una domanda retorica: «Oggi è il 1° Agosto, Festa nazionale della Svizzera. È un giorno in cui ricordiamo le nostre radici, i nostri valori, e il fatto che siamo una nazione fondata sulla volontà di restare liberi, autonomi e solidali. E quale occasione migliore per lanciare un’iniziativa popolare che vuole proprio restituire al nostro Cantone un po’ di quel controllo che ci è stato tolto?». La proposta, dice in tal senso Mazzoleni, è «coraggiosa, ambiziosa e profondamente svizzera». Il motivo? «Perché andare controcorrente, pensare in modo autonomo, cercare soluzioni locali ai problemi locali, è nel nostro Dna».

Il tema della cassa malati, rimarca il leghista, «lo conosciamo tutti, sulla nostra pelle». E sottolinea: «Un sistema che da anni grava sulle finanze del Cantone e su quelle delle famiglie. Ma ci dicono sempre che non si può fare nulla. Che è tutto deciso da Berna. Che i Cantoni devono solo pagare». Ma Mazzoleni non ci sta: «Basta con queste scuse», sancisce: «Con la nostra iniziativa vogliamo dire forte e chiaro: il Ticino non sta più a guardare».

Articolo 59b della LaMal alla mano

Mazzoleni impugna quindi la LaMal, la Legge federale sull’assicurazione malattie, e più precisamente l’articolo 59b concernente l’autorizzazione da parte del Dipartimento federale dell’interno di progetti pilota volti a “sperimentare nuovi modelli di contenimento dell’aumento dei costi, di sviluppo delle esigenze di qualità o di promozione della digitalizzazione”. «Grazie a questo articolo – sostiene il granconsigliere – possiamo fare qualcosa, e noi lo facciamo: chiediamo un progetto pilota per un modello assicurativo unico e vincolante per chi riceve il sussidio cantonale. Un modello semplice, economico, trasparente. Con un concorso pubblico vero, dove vinca chi offre qualità e contenimento dei costi». Il leghista snocciola poi qualche dato: «Attualmente oltre il 30% dei ticinesi riceve aiuti per pagare il premio della cassa malati, ma il Cantone non ha voce in capitolo su come quei soldi vengono spesi. Assurdo. E intanto ogni anno spendiamo quasi 400 milioni di franchi per coprire quei premi. E nessun controllo». Per la Lega è quindi ora di dire «basta agli sprechi e a gestioni opache» e di «razionalizzare la spesa, senza tagliare i servizi». Il tutto «aiutando chi ha davvero bisogno», ma «senza aumentare le imposte».

‘Gli altri parlano, noi agiamo’

Il pensiero va inevitabilmente anche alla votazione del 28 settembre, quando – insieme alla proposta socialista per limitare i premi di cassa malati al 10% del reddito disponibile, che comporterebbe altri 300 milioni di franchi a carico della Ripam – i ticinesi dovranno esprimersi sull’iniziativa leghista che chiede di alzare le deduzioni per tutti (9mila franchi per le persone sole, 18mila per le coppie) con un costo di un centinaio di milioni per le casse pubbliche. In merito, riprende Mazzoleni, «già questo settembre voteremo su un’altra nostra battaglia: gli sgravi fiscali per chi è costretto a spendere migliaia di franchi per i premi cassa malati. Perché pagare le imposte su soldi che non abbiamo è una follia, e noi la vogliamo fermare».

Mazzoleni non si esime in ogni caso da qualche frecciatina agli altri schieramenti: «Gli altri parlano, noi agiamo. La Lega è l’unico movimento che davvero difende la gente comune, che non ha paura di proporre soluzioni nuove, concrete e fattibili. Noi la socialità la vogliamo fare, ma farla bene: con buon senso, con efficienza, senza gettare i soldi pubblici dalla finestra». Si vedrà.

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