Quelli presenti alle fermate del trasporto su gomma passeranno da 500 a 30. Pestoni: ‘Non si tiene conto dell'utenza’
Nel prossimo anno e mezzo i distributori automatici di biglietti presenti alle fermate di trasporto pubblico su gomma passeranno da 500 a 30. Ad annunciare le importanti modifiche relative alle modalità di acquisto dei biglietti è stata nelle scorse settimane AutoPostale insieme ad altre sette imprese di trasporto riunite nel Consorzio TiTic. Nel frattempo sui bus verranno installati 510 minidistributori di nuova generazione, che accetteranno però unicamente mezzi di pagamento digitali. Inoltre, non permetteranno di fare qualsiasi tipo di biglietto, ma solo biglietti singoli, o comunque avranno un’offerta di biglietti ridotta, un punto che non è ancora del tutto chiaro. I biglietti non verranno più stampati e per il controllo bisognerà mostrare il mezzo di pagamento utilizzato.
Per l’Associazione consumatrici e consumatori della Svizzera italiana (Acsi) questi cambiamenti comportano il rischio che il trasporto pubblico diventi meno accessibile per alcune fasce della popolazione. Questo nonostante le abitudini della popolazione siano cambiate. Ricorda infatti il Consorzio TiTic: la maggioranza delle persone non usa i distributori per fare i biglietti, oltre agli abbonamenti sono molto utilizzate app come Mobile Ffs, Easy Ride o Fairtiq, la maggioranza degli utenti paga con mezzi digitali e non con denaro contante. L'Associazione dei consumatori rimarca che tuttavia "il trasporto pubblico per definizione dovrebbe essere accessibile a tutta la popolazione, non unicamente alla maggioranza".
Per Acsi le conseguenze di questi cambiamenti ricadranno principalmente su minori, anziani e turisti stranieri, che difficilmente riescono ad avere accesso ad app o mezzi di pagamento digitali, ma anche su donne incinte o genitori con passeggino, persone con mobilità ridotta o qualunque passeggero in orario di punta a causa delle difficoltà che si possono riscontrare nel fare il biglietto su un mezzo in corsa.
Una nota definita positiva da Acsi è la possibilità che il Consorzio TiTic ha confermato di voler dare per permettere di pagare in contanti, ovvero quella di impiegare una "carta valore" acquistabile nei punti vendita. Questo però, evidenzia l'associazione, necessita di una pianificazione del viaggio anticipata.
«La decisione tiene conto solo delle prestazioni e per nulla dell’utenza» è la reazione di Graziano Pestoni, presidente dell’Associazione per la difesa del servizio pubblico (Asp), che da noi interpellato considera i cambiamenti prospettati come l’ennesima iniziativa negativa. Il presidente dell’Asp richiede il mantenimento di due modalità, una fisica e una digitale, e sottolinea l'importanza di lasciare possibilità di scelta all'utente, in base alle sue esigenze e alle sue possibilità.
L’Associazione per la difesa del servizio pubblico, afferma Pestoni, si riunirà prossimamente per discutere della situazione, affinché i cittadini non debbano ritrovarsi in una «situazione di grossa difficoltà», ritenuta dall'Asp evitabile in quanto «sicuramente ci sono delle altre possibilità». Anche per Acsi la speranza è quella di una soluzione alternativa e maggiormente inclusiva, che non rappresenti, come in questo caso, una riduzione del servizio.