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Clamoroso: diciotto mesi per don Leo. Scarcerato

La Corte presieduta dal gjudice Amos Pagnamenta ha ridimensionato le richieste dell'accusa. La pp Tuoni farà appello

L’accusa chiedeva cinque anni e mezzo
(Ti-Press)
14 agosto 2025
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Colpo di scena al processo nei confronti di don Rolando Leo per reati sessuali. A Lugano la Corte presieduta dal giudice Amos Pagnamenta ha appena condannato il religioso a diciotto mesi, pena sospesa condizionalmente per un periodo di prova di due anni. Arrestato il 7 agosto del 2024 e in espiazione anticipata dal 15 novembre, il sacerdote, tenuto conto del periodo trascorso dietro le sbarre, è stato così immediatamente scarcerato.

Dunque diciotto mesi al beneficio della condizionale. La procuratrice pubblica Valentina Tuoni chiedeva cinque anni e sei mesi. Una pena «fuori scala», ha affermato Pagnamenta. Giudici e assessori giurati hanno così ridimensionato l'atto d'accusa e di conseguenza la pena proposta da Tuoni. Nella commisurazione della stessa la Corte ha tenuto conto anche del «sincero pentimento» e della «collaborazione» del presbitero.

Don Leo è stato riconosciuto colpevole in relazione a quattro episodi per l’imputazione di atti sessuali con fanciulli, tre episodi per quella di coazione sessuale e uno per l'imputazione di atti sessuali con persone incapaci di discernimento o inette a resistere. Caduta la pornografia in quanto secondo la Corte non è stato provato che i protagonisti delle immagini fossero minorenni. La sanzione inflittagli è addirittura più lieve di quella chiesta dal difensore: l'avvocato Marco Masoni proponeva infatti trentaquattro mesi.

Oltre a condannarlo a risarcire le vittime, la Corte ha comunque interdetto a vita il sacerdote da qualsiasi attività a contatto con i giovani.

La pp Tuoni farà appello.