laR+ Ticino

Il Gran Consiglio discute l’arrocchino, Zali diserta la seduta

Il consigliere di Stato ha fatto sapere tramite una scarna mail che non ci sarà lunedì in aula, quando si parlerà dello scambio di dossier che lo riguarda

Occhio non vede, cuore non duole
(Ti-Press)
19 agosto 2025
|

Una mail striminzita, pochissime righe inviate dalla segretaria di direzione ai servizi del Gran Consiglio per far sapere che lui, Claudio Zali, alla seduta straordinaria di Gran Consiglio di lunedì prossimo non ci sarà. Una seduta agendata fuori dal classico calendario annuale per discutere appositamente dello scambio di competenze tra lo stesso Zali e il collega Norman Gobbi comunicato, dopo oltre un mese di riflessione e di polemiche da ogni schieramento, dal Consiglio di Stato lo scorso 9 luglio in occasione della riunione extra-muros a Bedretto. Il governo, lo ricordiamo, aveva deciso di non dare seguito alla richiesta dei due ministri leghisti di scambiarsi integralmente i due dipartimenti che dirigono, rispettivamente il Territorio e le Istituzioni, ma appunto di riassegnare temporaneamente alcuni dossier: a Zali passeranno dal 1° settembre magistratura e Polizia cantonale, mentre a Gobbi la Divisione delle costruzioni.

Il plenum di lunedì era stato proposto dai deputati del Movimento per il socialismo Matteo Pronzini e Giuseppe Sergi subito dopo il contentino concesso dal governo. Gran Consiglio poi ufficialmente convocato grazie al sostegno di trentasette deputati (la soglia minima prevista per legge per indire una seduta extra è di trenta granconsiglieri). Parlamentari che, proprio in vista della seduta, avevano tra l’altro chiesto nelle scorse settimane all’Esecutivo un documento dettagliato sulle ragioni politiche e amministrative che lo avevano portato a decidere la citata riattribuzione delle competenze. Un documento che, tuttavia, molto probabilmente il governo non fornirà.

‘Per i consiglieri di Stato non vi è l’obbligo formale di presenza’

Lo scritto nel quale si comunica l’assenza di Zali è poi stato inoltrato dai servizi del Gran Consiglio all’Ufficio presidenziale del parlamento. Nella mail viene specificato che, secondo l’articolo 58 della Legge sul Gran Consiglio, “per i consiglieri di Stato non vi è l’obbligo formale di presenza”. La norma riporta infatti che “il Consiglio di Stato assiste al completo o per delegazione alle sedute del Gran Consiglio e può intervenire su ogni oggetto”. Già, c’è però una questione di opportunità politica.

Gobbi: ‘Una seduta capziosa, la competenza è del governo’

Assenza, quella di Zali, della quale anche il Consiglio di Stato è stato informato. «Quando un membro del governo parla, vuol dire che la posizione è consolidata all’interno dell’Esecutivo», dichiara interpellato da ‘laRegione’ il presidente del Consiglio di Stato Norman Gobbi. E gli altri, loro ci saranno? «La presenza dipende dalla sensibilità dei vari consiglieri di Stato. Il mio auspicio – afferma Gobbi confermando che sarà presente alla seduta – è che tutti ci siano». Detto questo il direttore del Dipartimento delle istituzioni, pure lui come detto coinvolto nello scambio di dossier, ci tiene a ribadire un punto: «Si tratta di una seduta capziosa. Come abbiamo già detto, si discuterà di competenze che sono prettamente del Consiglio di Stato. Non abbiamo però paura di metterci la faccia come abbiamo sempre fatto».

Schnellmann: ‘Un’assenza poco opportuna. Prendiamo atto’

Che la competenza sia del governo è chiaro anche al presidente del Gran Consiglio Fabio Schnellmann. Che però rimarca: «La seduta di lunedì è stata organizzata perché trentasette deputati su novanta, appartenenti a diverse aree politiche, lo hanno chiesto. Ragione per cui la speranza è sempre stata, e lo è ancora, che tutti i cinque consiglieri di Stato siano presenti». Certo, «Zali avrà fatto le sue valutazioni e avrà delle motivazioni per la sua assenza (non menzionate nelle comunicazioni ai servizi del Gran Consiglio e all’Ufficio presidenziale, ndr). Ne prendiamo atto». Il primo cittadino auspica a ogni modo che «almeno gli altri quattro ministri, in particolare Gobbi che è anche direttamente coinvolto, siano presenti per spiegare le ragioni dietro questo ‘arrocchino’». Vero, la presenza della compagine governativa non è obbligatoria, lo scambio di dossier è però stato deciso all’unanimità. Il fatto che Zali, insieme a Gobbi al centro della polemica, si annunci assente non è uno sgarro istituzionale? «Più che uno sgarro – afferma Schnellmann –, è poco opportuno che Zali non ci sia. Però ripeto, è una decisione individuale di cui non possiamo fare altro che prendere atto. Gobbi potrebbe parlare in delega di Zali, speriamo quindi sia sufficientemente informato da parte del collega così da poter fare chiarezza sulle domande poste dai deputati». Il 25 agosto, oltre a spiegare le motivazioni che hanno portato alle decisioni adottate, il governo affronterà infatti pure i temi sollevati dalle cinque interpellanze presentate a inizio luglio.

Presenze e assenze non solo dei consiglieri di Stato, ma potenzialmente anche dei parlamentari. Proprio perché si tratta di una seduta extra, aggiuntiva a quelle già previste dall’agenda, alcuni granconsiglieri potrebbero dunque essere assenti per motivi inderogabili. «Anche se non prenderemo nessuna decisione – puntualizza Schnellmann –, il quorum resta. Se all’inizio della seduta non dovessimo essere almeno quarantasei granconsiglieri, si torna a casa. Confido che nel corso del pomeriggio saremo sempre tra i sessantacinque e i settanta deputati».

Leggi anche: