Ticino

Sentenza don Leo, non solo l'accusa: anche i legali delle vittime intenzionati a ricorrere

Gli avvocati Claudia Solcà e Felice Dafond hanno presentato annuncio d'appello. Lo stesso passo è stato compiuto dalla pp Tuoni

Il processo contro il religioso si è tenuto la scorsa settimana a Lugano
(Ti-Press)
21 agosto 2025
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Non solo la pubblica accusa. Anche gli avvocati Claudia Solcà e Felice Dafond, patrocinatori di una parte delle vittime, intendono impugnare la sentenza davanti alla Corte di appello e di revisione penale. La sentenza è quella pronunciata la scorsa settimana a Lugano dalla Corte delle assise criminali, presieduta dal giudice Amos Pagnamenta, nei confronti di don Rolando Leo: processato per reati sessuali, il 56enne sacerdote, ex cappellano del Collegio Papio di Ascona, già responsabile dell'Ufficio insegnamento religioso scolastico e già attivo nella Pastorale giovanile, si è visto ridimensionare l'atto d'accusa e infliggere diciotto mesi sospesi con la condizionale (periodo di prova di due anni). Una pena di gran lunga inferiore a quella chiesta dalla procuratrice pubblica Valentina Tuoni (cinque anni e sei mesi) e addirittura a quella proposta dal difensore, l’avvocato Marco Masoni (trentasei mesi).

Solcà (che difende anche il giovane uomo che aveva segnalato nel 2024 il religioso) e Dafond hanno presentato annuncio d’appello. I due avvocati si riservano così, una volta lette motivazioni della sentenza, il diritto di ricorrere in Appello. Annuncio d’appello è stato presentato anche dalla pp Tuoni.