Gli avvocati Claudia Solcà e Felice Dafond hanno presentato annuncio d'appello. Lo stesso passo è stato compiuto dalla pp Tuoni
Non solo la pubblica accusa. Anche gli avvocati Claudia Solcà e Felice Dafond, patrocinatori di una parte delle vittime, intendono impugnare la sentenza davanti alla Corte di appello e di revisione penale. La sentenza è quella pronunciata la scorsa settimana a Lugano dalla Corte delle assise criminali, presieduta dal giudice Amos Pagnamenta, nei confronti di don Rolando Leo: processato per reati sessuali, il 56enne sacerdote, ex cappellano del Collegio Papio di Ascona, già responsabile dell'Ufficio insegnamento religioso scolastico e già attivo nella Pastorale giovanile, si è visto ridimensionare l'atto d'accusa e infliggere diciotto mesi sospesi con la condizionale (periodo di prova di due anni). Una pena di gran lunga inferiore a quella chiesta dalla procuratrice pubblica Valentina Tuoni (cinque anni e sei mesi) e addirittura a quella proposta dal difensore, l’avvocato Marco Masoni (trentasei mesi).
Solcà (che difende anche il giovane uomo che aveva segnalato nel 2024 il religioso) e Dafond hanno presentato annuncio d’appello. I due avvocati si riservano così, una volta lette motivazioni della sentenza, il diritto di ricorrere in Appello. Annuncio d’appello è stato presentato anche dalla pp Tuoni.