laR+ Ticino

Dadò sul caso Hospita: ‘Non ci meritiamo un Paese dove i politici fanno inchieste segrete’

Dal comitato cantonale del Centro critiche alla Lega e ‘no’ alle due iniziative sulle casse malati in votazione il 28 settembre

(Ti-Press)
27 agosto 2025
|

È partito dal massacro in Palestina, denunciando lo sterminio di oltre 12mila bambini, per poi piombare subito «nel nostro microcosmo». Quello del piccolo Ticino. L'estate non ha scaricato le batterie di Fiorenzo Dadò, che riparte con una sferzata alla Lega: «C'è chi nella propria beata e ovattata incoscienza fa pagliacciate, indagini segrete e gioca a scacchi con le istituzioni». Il riferimento, ci fosse bisogno di precisarlo, è al caso ‘Hospita Suisse’, agli affari misti a politica intrattenuti dagli (ex) esponenti della Lega Eolo Alberti e Sabrina Aldi e all'indagine commissionata dai vertici del Movimento all'avvocato (pure lui leghista) Enea Petrini.

È un Centro che vuole dire la sua quello che si è riunito questa sera alla sede Dell'Otaf di Sorengo per il comitato cantonale. «Chi si identifica nel nostro partito, chi crede nei suoi valori di giustizia e responsabilità, non può stare semplicemente a guardare. Né che si tratti di fatti internazionali di gravità inaudita né quando riguarda la nostra piccola realtà locale». Citando Dante e l'Inferno della Divina Commedia: «gli ignavi sono dei grandi peccatori ‘che mai non fur vivi’. Povere anime che Dante ha costretto a girare nude nell'antinferno, punte da vespe e da mosconi e succhiate dai vermi». Tornando sulla terraferma e ai giorni nostri: «Gli ignavi sono coloro che guardano semplicemente la scena senza fare e dire nulla, senza assumersi nessuna responsabilità, forse per paura di ritorsioni, per quieto vivere e per non ricevere critiche, in attesa di un vincitore con il quale stare».

Nel concreto: «Non ci meritiamo un Paese dove ci sono politici che grazie alla loro carica ricevono dei favori personali». E quindi si torna a parlare di Lega: «Non ci meritiamo un paese dove ci sono politici che commissionano inchieste segrete e si arrogano il diritto di andare a rovistare nella vita privata di ignari cittadini. Non ci meritiamo un paese dove un ex politico membro del consiglio di amministrazione della banca dei cittadini (BancaStato, ndr.) si permette di andare per conto di un consigliere di Stato nei fatti e nelle relazioni bancari private dei clienti della banca stessa».

Dadò ha anche annunciato, senza entrare nei dettagli, che presto il Centro lancerà un'iniziativa popolare per contenere i costi dell'energia. «Sono diventati spropositati. Questa nostra iniziativa interesserà molti ticinesi e, come per quella per vietare i cellulari a scuola, presto inizieremo a raccogliere le firme».

Iniziative imminenti (si voterà il 28 settembre) sono invece quelle della Lega per la deducibilità integrale e del Ps per limitare i premi al 10% del reddito. «Possono sembrare molto allettanti, ma sono pericolose. Hanno un costo per il Cantone che, se approvate entrambe, ci sarebbe una spesa ulteriore di circa 400 milioni. Una spesa difficile da sostenere», afferma il capogruppo in Gran Consiglio Maurizio Agustoni. Motivo per cui il ‘parlamentino’ centrista ha deciso di schierarsi contro le due iniziative. “Belli i principi che ci stanno alla base, ma troppo costose e attuate nel modo sbagliato”, è stata la conclusione emersa dalla sala.

Il direttore del Dipartimento sanità e socialità (Dss) Raffaele De Rosa ha invece messo l'accento su quanto sta facendo il Dss per uno dei più grandi problemi in Ticino: il premi di cassa malati. «Ci stiamo impegnando al 100 se non al 200 per cento con l'obiettivo di contenere i costi della spesa. Abbiamo sfruttato appena possibile gli strumenti che ci ha messo a disposizione la Confederazione, che regolamenta gran parte del settore sanitario». Il riferimento è alla moratoria per gli spitex e la limitazione ad alcune specializzazioni mediche in ambito ambulatoriale. Senza dimenticare le due iniziative cantonali proposte dal Ticino per il costo dei medicamenti.