Per le 300 donne andate in pensionamento anticipato e penalizzate dalla Riforma Avs l’Ipct, l’Istituto di previdenza del Canton Ticino, deve fare qualcosa. È quanto afferma l’Associazione pensionati dello Stato attraverso una lettera inviata ai membri del Cda. Membri del consiglio di amministrazione – rappresentanti del datore di lavoro e rappresentanti dei lavoratori – che questo venerdì dovrebbero decidere se stanziare o meno un credito di 1,3 milioni di franchi per garantire una rendita ponte completa.
“Vogliamo sottolineare la differenza di trattamento tra queste 300 prepensionate e le assicurate che sono andate in prepensionamento, o che lo faranno, dopo l’1.1.24”, si legge nella missiva firmata da Pierre Spocci, presidente dell’Associazione e già direttore proprio dell’Istituto di previdenza del Cantone. “È fuori di dubbio che l’intendimento dell’articolo 8 della Lipct, la Legge sull’Ipct, è di far beneficiare l’assicurato in prepensionamento del ssAvs fino al raggiungimento dell’età Avs, di conseguenza, pur comprendendo le ragioni tecniche che hanno portato a questa situazione, auspichiamo che il vostro Consiglio sappia trovare le misure necessarie per far ottenere a tutte le prepensionate il ssAvs (supplemento sostitutivo, ndr) fino al raggiungimento dell’età Avs”. La decisione, come detto, dovrebbe arrivare questo venerdì quando è prevista una seduta del Consiglio di amministrazione dell’Ipct.