Ticino

‘L'iniziativa della Lega ci obbligherebbe ad alzare il moltiplicatore’

I cinque grandi Comuni ticinesi hanno quantificato l'impatto della proposta leghista in votazione il 28 settembre. Aumenti tra il 3 e il 5%

Oggi a Rivera
(Ti-Press)
3 settembre 2025
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Un campanello d’allarme di quelli che si vedono spesso. I cinque principali comuni ticinesi – Chiasso, Mendrisio, Locarno, Lugano e Bellinzona – scendo in campo e avvertono: se l’iniziativa della Lega per rendere integralmente deducibili i premi di cassa malati in votazione popolare il 28 settembre dovesse essere approvata, i principali centri urbani del cantone si vedrebbero costretti ad alzare il moltiplicatore comunale per compensare le minori entrate fiscali. Un aumento già quantificato e presentato oggi durante una conferenza stampa congiunta – una novità rispetto al recente passato, quando su sgravi cantonali che avevano ripercussioni dirette anche sui Comuni i Municipi sono stati decisamente silenti o si sono fatti sentire con voci discordanti – che aveva lo scopo di «informare i cittadini. La popolazione deve essere cosciente di cosa va a votare a fine settembre. Ogni anno cerchiamo di risparmiare, ma questa iniziativa della Lega – afferma il sindaco leghista di Lugano Michele Foletti a nome del suo Municipio – ci costringerebbe a ritoccare il moltiplicatore». E così, come detto, dovrebbero fare pure i colleghi degli altri grandi comuni.

Tra il 3 e il 5%

Nell’ordine: A Bellinzona mancherebbero oltre 4 milioni di franchi di gettito: il moltiplicatore passerebbe da 93% a 98%. Per Chiasso verrebbero meno 750mila franchi: moltiplicatore dall'88% al 91%. A Locarno ci sarebbero 1,6 milioni in meno: moltiplicatore dal 90% al 95%. Lugano sarebbe privato di oltre 11 milioni: moltiplicatore dal 77% all’ 81%. Mendrisio avrebbe 1,7 milioni in meno: moltiplicatore, anche qui, dal 77% all'81%.

Riparte Foletti: «Lugano ha il compito di risparmiare 10 milioni di franchi con il Preventivo 2026. Questa iniziativa ci toglierebbe però altri 11 milioni e renderebbe vani tutti gli sforzi. Torneremmo alla casella di partenza e il moltiplicatore dovrebbe salire. Sarebbe un altro scatto verso l’alto – precisa il sindaco di Lugano – se teniamo conto il +3% previsto per pagare il Polo sportivo». Foletti «è assolutamente malsano dover modificare il moltiplicatore per compensare minori gettiti fiscali, quando invece servirebbero per equilibrare le uscite per investimenti rispetto alla gestione corrente». E il ragionamento è presto fatto: «Se dobbiamo alzare per compensare minori entrate, sarà quasi impossibile mettere in cantiere nuovi e importanti investimenti a livello comunale».


Moltiplicatori al rialzo e investimenti rimandati, ma pure tagli ai servizi. «Ci troviamo già in una situazione di difficoltà dopo le manovre fatte negli ultimi anni a livello cantonale. Tenere i bilanci in equilibrio è diventata una battaglia. Certo – ammette il sindaco di Bellinzona Mario Branda – le due iniziative in votazione cantonale (c’è anche quella del Ps per limitare i premi al 10% del reddito disponibile, ndr) hanno le loro ragioni e non contestiamo certo il peso dei premi sulle tasche dei cittadini. Ma bisogna essere consapevoli che meno risorse vuol dire anche rivedere i servizi». Esempio concreto: «La progettualità sarebbe pressoché annullata. I servizio per l’aiuto alle famiglie prima e dopo la scuola, che ci piacerebbe rafforzare, difficilmente si potrebbero attuare». Preoccupa quella della Lega, ma pure quella sul valore locativo in votazione a livello federale e pure quella del socialista sempre sui premi. «L’approvazione di tutte e tre produrrebbe un effetto sui conti comunali che potremmo definire devastante».

Mette l’accento sulla (non scontata) coesione tra Comuni il sindaco di Mendrisio Samuele Cavadini: «Abbiamo trovato subito una convergenza, anche perché l’impatto dell’iniziativa sarebbe simile in tutti e cinque i grandi comuni». Questo, rimarca Cavadini, «in un momento dove i compiti sono sempre maggiori e sempre più complessi. Iniziative di questo tipo alzano ulteriormente il livello di difficoltà nello svolgere il nostro lavoro quotidiano. A Mendrisio – aggiunge Cavadini – abbiamo avuto negli ultimi anni importanti riduzioni di gettito fiscale dovuto alle riforme, siamo quindi già confrontati con un pacchetto di misure di risparmio. L’approvazione dell’iniziativa ci costringerebbe ad ampliarlo».

Un occhio alle proprie tasche, ma pure uno a quelle del Cantone: «Le importanti riduzioni che ci sarebbero anche per l’autorità cantonale non faciliterebbero certamente il dialogo. Un dialogo che talvolta si è già dimostrato complicato». Senza dimenticare: «Le iniziative proposte non vanno a toccare l’origine del problema, ovvero l’aumento dei costi sanitario».

Un no «convinto e determinato», arriva anche la Locarno. «È anche una questione di metodo. La politica svizzera è fatta da vari livelli e quando si fa una proposta si deve tenere conto anche da quello più vicino ai cittadini: i comuni», sostiene il sindaco Nicola Pini.

«A Chiasso lo sgravio alle persone giuridiche si è fatto particolarmente sentire e ha reso necessarie delle importanti misure di risparmio», fa notare il responsabile del Dicastero finanze Luca Bacciarini. «Non sapremmo quindi che altro fare se non alzare il moltiplicatore o tagliare dei servizi».

Iniziativa 10% del Ps, ‘Ci chiamerebbero alla cassa. Poco ma sicuro’

No all’iniziativa della Lega, ma rifiuto convinto anche a quella della sinistra per limitare i premi al 10% del reddito. I costi, va detto, non sarebbero a carico dei Comuni ma la paura dei cinque Municipi è di vedersi ribaltare addosso nuovi compiti e oneri. «Ve lo metto nero su bianco – dichiara convinto Foletti –. Se passa la proposta del Ps e si considera il deficit strutturale del Cantone, è poco ma sicuro che saremo chiamati alla cassa anche noi. Di questo passo l’orizzonte è davvero complicato e si dovranno rimettere in discussione servizi che abbiamo conquistato dopo tanti anni: dopo scuola, conciliabilità famiglia-lavoro, servizi sociali in presenza sul territorio. I cittadini devono capire cosa vogliono, quello in votazione sarebbe solo un ‘cerottino’ che non risolve il vero problema: l’aumento dei costi».

Pimpanti e combattivi oggi, i cinque Municipi non si erano messi di traverso a giugno quando è stata votata la riforma fiscale con lo sgravio alle persone fisiche, soprattutto a quelle benestanti. «Ero favorevole a quella riforma e rivendico quella posizione – replica Foletti –. Era necessaria per restare competitivi e non far fuggire i manager e le loro aziende. Oggi vediamo gli effetti positivi, a Lugano abbiamo visto l’arrivo di diversi nuovi imprenditori». Sull’altro fronte Pini: «Noi eravamo contrari. La riforma è passata e ci ha portati al limite, ora questo nuovo sgravio ci porterebbe oltre il limite». Fa da paciere Cavadini: «In questo caso le visioni sono tutte allineate. Un aspetto non da poco e un chiaro messaggio ai cittadini».