Roberto Saviano è apparso al Festival Internazionale Endorfine. Lugano. Affermando che dopo 20 anni di lotta non intende lasciare la vittoria alla mafia, lo scrittore napoletano ha raccolto applausi scroscianti.
Nel suo intervento, Saviano ha spiegato che il suo lavoro e il suo successo hanno avuto ripercussioni importanti sulla sua famiglia. Dopo il successo di "Gomorra", i suoi parenti sono fuggiti nel nord Italia, dove hanno vissuto in clandestinità. Ed è lì che una delle sue zie è morta di Alzheimer qualche tempo fa.
Saviano ha vissuto a New York per diversi anni e poi è tornato in Italia, ma non intende arrendersi. "Combattere per 20 anni e poi far vincere la mafia?", ha chiesto Saviano al pubblico. Fuori discussione.
"Voglio che le mie parole diventino immagini per gli altri", ha detto il 45enne confidando che il prezzo da pagare per la sua vita da giornalista e scrittore è molto alto. Il suo ultimo libro "L'amore mio non muore" parla delle donne nella mafia.
Appena salito sul palco del Palazzo dei congressi, Saviano è stato accolto da applausi scroscianti. "L'Italia è un pozzo nero", ha detto più volte. I mulini della giustizia italiana macinano con estrema lentezza, gli avvocati si arrendono nella lotta alla mafia. Il "sistema Italia" non può far fronte a tutto questo, ha sintetizzato.
Il giornalista ha anche criticato aspramente i media del suo Paese, lamentando che le grandi inchieste sono sempre più spesso sostituite dal "gossip". Anche per questa affermazione il brillante pensatore e oratore si è guadagnato un applauso.